L’enfant, Jean-Pierre e Luc Dardenne 2005

L’enfant – Una storia d’amore (L’enfant)
di Jean-Pierre e Luc Dardenne, 2005

L’ultimo film dei Dardenne, punta di diamante del cinema belga, non ha vinto la Palma d’Oro a Cannes 2005 per niente. I due registi confermano ancora una volta la purezza (la stessa di Sonia, nello scoprirsi madre) e la potenza del loro sguardo, continuando dopo il bellissimo La Promesse e lo splendido Rosetta a “stare incollati al volto e al collo dei personaggi”, e raccontando questa volta una strana storia d’amore in assenza, tra un ragazzo che impara a prescindere dall’oggettivizzazione del mondo (dove tutto ha un prezzo, tutto è merce), e la ragazza che gli insegna – suo malgrado – la sofferenza, l’amore, e il senso della vita.

La sequenza della “consegna”, fino alla scioccante parola “venduto” e la corsa all’ospedale, è tra le cose più forti e dolorose mai viste nel cinema due fratelli. Ma, fedeli alla loro linea di pensiero, pur lasciando a se stesse queste pedine antropologiche, non impediscono mai – anzi, fanno in modo – che ci sia per loro, esseri umani fino in fondo, spazio per un cambio di rotta, per una redenzione totale anche se improvvisa e strabordante come l’incontro – silenzioso, straziante, dolcissimo – che chiude il film.

Il loro è un cinema che non parla davvero del disagio, ma lo usa, il degrado, per acuire la portata delle scelte dei loro personaggi. Un cinema morale e umanista ma realista, consapevole della bruttezza del mondo ma altrettanto della bellezza che si nasconde tra le pieghe di un sorriso o di un pianto, di un dolore o di un perdono. Un cinema prezioso.

5 Thoughts on “L’enfant, Jean-Pierre e Luc Dardenne 2005

  1. vorrei andare a vederlo..

  2. utente anonimo on 10 dicembre 2005 at 20:33 said:

    Lo sapevo che ti piaceva. ^^

    Ciaoo Rob

  3. non l’ho ancora visto, ma mi fido degli autori..andrò il prima possibile

  4. appunto. parecchio in disaccordo, benchè stranamente il voto sia uguale

  5. è un film che ti fa sentire freddo…non so se sbaglio ma il film ha il realismo della nouvelle vague e la desolazione di Von Trier…

    comunque sia Arte…

    Ps. bellissimo il personaggio del bambino Steve…

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