Masters of horror #1.07
Deer woman
di John Landis, 2005
Vista la ghiotta occasione di ritornare a fare un film con una certa libertà, Landis decide di fare un passo indietro e, scrivendo la sceneggiatura insieme al figlio ventenne, riguarda a Un lupo mannaro americano a Londra. Deer woman infatti non è solamente un film nel cui universo (nel cui "mondo possibile", direbbe Eco, almeno credo) i fatti di Londra sono noti fatti di cronaca – di cui si parla (per i fan è una pacchia) – ma è anche un film che rispetta (o cerca di rispettare) quello stesso spirito mai replicato, quel misto di horror, commedia, e realismo, che era l’anima del film dell’81.
Spostando magari il baricentro di più sul lato comico che su quello orrorifico, che nel celebre film si amalgamavano miracolosamente senza scadere mai nella parodia. Ma il risultato non è mai fastidioso: il respiro televisivo si senta quanto negli altri episodi, ma è girato molto bene; spaventa abbastanza, nonostante le pretese horror siano ribassate; gioca bene sugli stereotipi, coma la coppia di poliziotti black & white, e sul sadismo; mette in scena una donna-cervo dalle sembianze di Cinthia Moura, che scalza la Lowndes di Hooper dalla vetta di "più topa della serie"; e soprattutto fa ridere di brutto.
La sequenza in cui il protagonista, sdraiato sul letto, immagina come siano potuti andare gli eventi e scarta le ipotesi più demenziali, non solo è da mal di pancia, per i tempi comici incredibili e inusuali, ma mostra chiaramente che Landis non si è del tutto rincoglionito come credevamo. Continuiamo a volergli bene, anche perché Deer woman fa venir voglia di una seconda visione praticamente già dopo mezz’oretta.
concordo, la sequenza della ricostruzione eventi è da antologia.
auguri a tutti.
Concordo anch’io ma a parte la sequenza citata, Deer Woman mi ha lasciato indifferente. Troppo ‘firmato’, troppo ‘già visto’. Sarà che rivedendo ‘un lupo mannaro americano a londra’ l’ho trovato inesorabilmente datato?
In compenso, la versione malata del “Seme della Follia” di Carpenter (Cigarette Burns) mi ha tolto il sonno. Mi ci sono specchiata e ho avuto paura della mia ossessione, mai troppo sopita, per i film ‘maledetti’.
Ormai vampirizzata da MoH, in trepida attesa del mio McNaughton alle prese col maestro Barker, e degli spettri sanguinari del nostro Takeshi preferito (Miike), ti auguro buone feste. Un abbraccio, anto
Perfettamente d’accordo. Nella scena del letto ho rischiato di smettere di respirare!