Masters of horror, #1.11
Pick me up
di Larry Cohen, 2006
Le strade della provincia americana sono luoghi pericolosi, lo sappiamo bene. Ma di solito di maniaco omicida ce n’è uno solo: cosa succede dunque se ben due maniaci (un camionista e un autostoppista) si incontrano su una strada fatta di boscaglie e serpenti? Si potranno alleare o si combatteranno?
Su questa semplice iperbole (e su poco altro) si basa il segmento di Cohen, che parte da premesse simili a quelle dell’episodio di Coscarelli ma senza eguagliarne l’esito. Questo perché il senso che prevale è quello di uno scherzone, di un giochetto massacrante, interessante e teorico e ironico e benfatto quanto volete, ma che si mangia un po’ la coda come un serpente ubriaco (rischiando spesso di rimanere schiacciato come il povero rettile dei titoli).
E’ vero che l’inizio simbolico e il solito finale-beffa colgono nel segno, ma a metà strada si sente un po’ di fatica, forse a causa della recitazione dei due villain, Michael Moriarty ai limiti della parodia e Warren "wannabe Matt Damon" Cole. Di Fairuza Balk invece mi innamorai quando a 11 anni ripercorreva zoppicando i passi della Garland, e ribadii il mio affetto quando a 21 anni fattucchierava ai danni di Robin Tunney e che Neve Campbell, schiacciate entrambe dal suo fascino sporchino e sbagliatuccio. Adesso di anni ne ha 31, e li porta pure maluccio.
A me piacque. Una bella doccia di fango.
gli mollo una sufficienza.