Æon Flux
di Karin Kusama, 2005

Sorge un piccolo problema, a parlare di Æon Flux, ed è un problema di distinguo. Cioè, si sarebbe portati a bocciare senza indugi l’orribile filmaccio della Kusama, regista newyorkese passata dal cinema indie-femminista agli scarti appassiti del bruckheimerismo, quando invece è chiaro che quello che c’è davanti è un sintomo di qualcosa che non va, oppure di un qualcosa che è giunto al suo canto del cigno. E, come diceva Harry Burns, "that ‘symptom’ is fucking my wife".

Perché possiamo anche sorridere delle inesattezze di una sceneggiatura frettolosa che attende solo il prossimo svolazzo, della regia patetica e del montaggio fatto con il randomizer, del ritmo che è quello di un trailer troppo lungo e che anzi imita i trailer come fossero un modello, dell’evidente difficoltà di arrivare all’ora e mezza di ordinanza rallentando verso la fine con un pietoso melodramma da giardino, di una protagonista antipaticissima e inadatta che per quanto topa fa rimpiangere persino chiappe della Johansson che non abbiamo visto in The island, di Pete Postlethwaite ricoperto di cerone e conciato come un guru di passaggio, di personaggi che agiscono (e attori che recitano) come nella peggiore imitazione di un brutto episodio di un clone di Alias, possiamo, sì.

Ma la verità è che questo è un film perfetto per il pubblico a cui si rivolge, una fascia di età sempre più ampia, che siano i nostalgici del brutto cartoon di Peter Chung oppure i geek dell’ultima ora, ed è ideale per un pubblico privo (o privato) di una coscienza critica del cinema di genere. Æon Flux non è uno scherzo: è una dichiarazione di guerra al buon senso, ed un atto di sottile violenza nei confronti del cinema. Quindi c’è poco da sorridere, se quel sintomo si sta scopando mia moglie. E sarà anche un segno dei tempi, ma fa proprio male vedere un film potenzialmente ricco di spunti e divertimento stuprare il cinema a questo modo.

Resta la domanda: se fossimo in televisione, quella parte della televisione rimasta indietro e imbruttita dall’età, forse tutto ciò sarebbe più facile da digerire? Ma siamo davvero sicuri di non esserci?

25 Thoughts on “

  1. adesso mi aspetto che come minimo qualcuno mi uccida a sassate.

  2. no, in televisione sarebbe forse peggio, perche’ basterebbe un episodio di una serie qualsiasi tra west wing, soprano, deadwood , per seppellire le schifezze cinematografiche di ‘sto tipo sotto un cumulo di concime….

    Ma, una curiosita’, se non ti e’ piaciuto il cartone animato (anche a me il disegno fa abbastanza schifo…) perche’ autopunirsi andando a vedere pure il film ?!?!?

    Intanto aspetto Ultraviolet…

  3. wow, parole di fuoco. Mi sono piaciute molto. Ma è sbagliato parlare ancora di “televisione” o “televisivo” in termini riduttivi e dispregiativi, per me in Usa ormai i canoni si sono invertiti già da tempo.

    Ciaoo Rob

  4. Se qualcuno ti ucciderà a sassate, ci sarà sempre qualcun altro (tipo me) che farà di te un martire da processione pasquale. ^^ Però, francamente, non capisco perchè tu sia andato a vederlo. Sì, i brutti film vanno visti. Ma QUESTO proprio non lo capisco. Sbadigliavo di sconforto solo a vedere 10 secondi di trailer. E il caschetto bruno maltagliato mortifica la Theron come nemmeno 10 kg di fuliggine. Cioè, se la causa scatenante è la topa sudafricana, meglio cercarla in miniera. O no?

  5. @rob: attento, che ho scritto “quella parte della televisione rimasta indietro e imbruttita dall’età”. eh.

    non è tutt’oro quel che luccica.

    @kusanagi, udp: qualche recensione positiva e/o molto positiva mi ha incuriosito.

  6. il cartone originale è bellissimo e geniale, perverso e intrigante…tutto ciò che non è il film: noioso, azione e effetti un tot al kilo, scenggiatura incasinata e protagonista assolutamente mal diretta (come anche il resto dei personaggi)…anche i fan del cartoon di Cheung storceranno il naso, io per primo. Delusione, insomma, anche perchè, come altre illustri pellicole, aveva tutte le carte per essere un film figo…ma per fortuna c’è V for Vendetta in arrivo…

  7. utente anonimo on 14 marzo 2006 at 16:56 said:

    sembra proprio che v for vendetta sia imperdibile…ma nn è che in questo blog girano dei promoter delle case di distribuzione?:-) :-)

    lillo

  8. Di Ultraviolet ho letto molto male in giro. Staremo a vedere.

    Quanto a Æon Flux più passa il tempo più sono perplesso riguardo la recensione che ho scritto. In effetti è una cagata, ma tu Kekkoz ti accanisci un po’ troppo. :)

  9. @lillo, non lo so se ponchprod sia un promoter, per quel che ne so credo proprio di no.

    (p.p., se lo sei dimmelo così ti caccio a pedate da qui ^^)

    comunque se ti può consolare è uno dei pochissimi entusiasti del film. vedremo, e quando vedremo giudicheremo.

    @jecke: il teaser di ultraviolet era orribile. non ricordo altro.

    e comunque sì, mi accanisco e mi ri-accanisco, che sennò ci rincoglioniamo davvero, qui.

  10. io il promoter di qualche casa di distribuzione? ridicolo…sono solo il promoter del mio blog, che voi bastardi non andate mai a visitare!

    a me V ha entusiasmato ai livelli del primo Matrix, per verificare la mi sanità mentale mi sono pure riproposto di andare a ri-vederelo…accanirsi è d’obbligo!

  11. utente anonimo on 14 marzo 2006 at 20:12 said:

    era una battuta…in questo periodo sono piuttosto gentile e affabile.kekko può confermare…

    lillo

  12. devo dirlo, lo dico: l’idea che i generatori umani alla base della filosofia(…) della saga di matrix (oh il primo mi era pure piaciuto eh, prima che diventasse così concettuale… santa madre cosa mi tocca scrivere) abbiano messo le mani al materiale presente in v for vendetta, per fuoriuscirlo in marca warner, mi riempie pupù il cervello.
    ebbene si, questo è un pregiudizio ideologico, fatemi male ora.

  13. La cosa che mi ha colpito maggiormente è il totale spreco di ottimi attori che in tante occasioni hanno mostrato il loro notevole talento ma di cui qui non si comprende bene la presenza (anche perché si ha l’impressione che non gli si chieda il minimo sforzo di recitare). Soldi sprecati

  14. Perchè ti si prenda a sassate c’è bisogno che qualcuno il film lo veda.

  15. E proprio l’impostazione di fondo, quella di distinguere tra il mondo della televisione e quello del cinema come fossero due universi separati (di cui il primo inferiore al secondo?), che ha fatto un po’ il suo tempo. Per carità, poi è un modello che uso anche io a volte per semplicità, però quando posso cerco di discostarmene ^^.

    Ciaoo Rob

  16. Vero vero!

    Brutto film, mio dio!

    Tora

  17. Matrix è un filmonissimo, imho.

    Reloaded e Revolutions niente più di spazzatura arraffa-soldi.

  18. @ponchprod: io ci vado, eh. solo che sono un commentatore un po’ pigro, soprattutto quando si parla di musica.

    @jecke: è evidente. bassina. ahah.

    @lillo: sei affabillimo, lillone.

    @coma: a me più che i wachowsky preoccupa la salsa warner… e ricordiamoci che – al di là della loro probabile mano-guida – alla regia non ci sono i due bros. il regista ha ancora un qualche peso a hollywood? quanto vorremmo rispondere di sì.

    staremo a vedere.

    @leo: io ho fatto finta di non riconoscer nessuno, così faceva meno male. :-)

    @jiro: beh come vedi non son pochi. a quanto pare ho trovato consensi comunque. fiuu.

    @rob81: io invece resto ancora convinto della diversità dei due moduli. che si incrocino spesso, va bene. che la serialità e l’intermedialità abbiano ormai contaminato (nel bene e nel male) il cinema, ok.

    ma il prodotto televisivo, io penso, anche quando è all’altezza del prodotto cinematografico (e capita sempre più spesso), ha alle sue spalle condizioni di produzione e un concetto di produzione talmente differente che non si può, a mio avviso, mettere già tutto in uno stesso paniere solo per la qualità di prodotti come Carnivàle e Life on Mars.

    poi, ovviamente, siamo in anni di cambiamento. staremo a vedere.

    (tutto questo discorso meriterebbe più spazio, ci vorrebbe un blog di approfondimento… ^^)

    @tora: mio dio sì!

    @jecke(again): ti dirò, a me reloaded piacque decisamente, e trovo che revolution sia solo un pachidermico filmone di fantascienza.

    insomma, ho sempre pensato che condannare sempre, e sempre con toni apocalittici, gli altri due matrix, avesse senso solo relativamente alla bomba del primo.

    fatemi male ora.

  19. Ehi, V per Vendetta non è brutto. Fate i bravi.

    (Violetta)

  20. ma no, non penso che sarà orrendo, ma è che v for vendetta è uno dei due/tre oggetti che porterei sulla proverbiale isola deserta.
    e dei uacioski (per rispondere a kekkoz) temo proprio la scrittura.
    il primo matrix ha fatto effetto bomba perchè era un film con scene d’azione ed effetti speciali mozzafiato e mai visti, e in più non stupido.
    qualcuno poi ha scambiato “non stupido” per “intelligente” o addirittura “filosofico”, e lì è cominciato il dramma.
    dai, ora picchiate me, è una gara ormai.

  21. no, dai, picchiate me

    (sta diventando una variante di “no dai metti giù tu”)

  22. utente anonimo on 15 marzo 2006 at 14:27 said:

    Matrix come trilogia è un prodotto intelligente sì e per certi versi anche filosofico (Cartesio, lo Zen ecc… ecc..). E’ dichiarato e piuttosto semplice ritrovare varie correnti filosofiche in tale prodotto. Queste correnti ci sono ed è innegabile. Poi si può discutere se alcune correnti siano amalgamabili o amalgamate perfettamente dai “uacioschi”, ma questo penso sia assolutamente opinabile e poco conti con le scelte meramente filmiche (effetti speciali, spettacolarizzazioni, storie d’amore combattimenti esasperati). Se mai è possibile commentarlo ma a livello di sceneggiatura penso che sia oltremodo soddisfacente e ebbene sì: intelligente. Se se discute su questo allora la fantascienza dickiana o orwelliana trasportata su pellicola, con esiti più o meno validi ( nel modo appunto a livello di sceneggiatura) non sarebbe intelligente o filosofica? E il “modo” in matrix mi sembra valido, ma questa rimane una mia opinione. scusate per refusi o periodi contorti ma scrivo sempre di getto e nn rileggo.

    lillo

  23. Nel discorso Matrix si dimentica Animatrix, che è veramente figo.

    Io comunque rimango dell’idea che il primo Matrix abbia, oltre a delle scene d’azione superlative, diversi spunti intelligenti e se si vuole (e nel mio caso: si vuole) “filosofici”. Poi nei seguiti si è cercato di esplicitare entrambe le cose, azione e filosofia, mandando tutto in vacca.

  24. certo che gli spunti c’erano, e funzionavano proprio perchè “spunti”. gli uacciuacci non avevano la capacità per svilupparli, e alla fine han fatto un gran polpettone indigesto.
    cmq picchiate kekkoz, in fondo io sono solo ospite.

  25. Sono perfettamente d’accordo con Jecke. Ma questo commento nasce dall’esigenza OT di dire al giiovane cinefilo: “Ho visto le tue foto su Flickr… ma sei bravissimo!”

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