[FEFF8]
Loach is Fish Too,

YANG Yazhou, 2005,
drama, European Premiere

Dovrei riconsiderare alcuni miei noti pregiudizi nei confronti del cinema della Cina continentale, dopo l’interessante Gimme Kudos e You and me (che ho perso, ma che è tra i più belli di quest’anno a detta di tutti), e soprattutto dopo Loach is fish too. Che a dispetto della provenienza e del tema trattato (la migrazione di massa dei contadini cinesi verso i centri abitati) a rischio sbadiglio e/o a rischio retorica, è davvero una sorpresa. All’inizio sembra un Kusturica meno beffardo (e senza ottoni), e poi diventa una curiosa storia d’amore, non priva di ironia e speranza, tra due persone con lo stesso nome ritrovatesi – per i giochi del caso, altro tema cardine – a condividere la stessa smania di sopravvivenza nella concitata Beijing di oggi. Una città nervosa e mobilissima come la regia di Yang, che mette in scena il film in modo secco e straordinario, con un incredibile coscienza del movimento dei corpi nello spazio scenico, e con la scelta intelligente di (s)legare le sequenze tramite una stessa formula di montaggio (stacco su nero seguito da dissolvenza). La scena della casetta che crolla, con la madre a coprire i corpi delle figlie, è da prendersi il cuore in mano e buttarlo sullo schermo.

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