[FEFF8]
Welcome To Dongmakgol,
PARK Gwang-hyun, 2005,
fantasy, European Premiere
Per il film di chiusura del festival era difficile chiedere di più: il primo lungometraggio di Park, ambientato durante la guerra di Corea, con toni che mescolano fantasie utopiche e infantili e la tangibile durezza della guerra, racconta una storia di amicizia e di cooperazione, di ristabilito equilibrio con la natura e con la natura umana, e di riscatto catartico individuale e collettivo dagli orrori (e dagli errori) della guerra. Cinema emozionante e universale, lieve e commovente, umanista ma profondamente pessimista da un punto di vista storico, una mescolanza di cinema di consumo e profondità autoriali come solo in Corea (quelli bravi) riescono a fare. Applausi a scena aperta in teatro alla scena dei pop-corn, ma anche il cinghiale ha fatto strage di cuori. Personalmente, ho sentito brividi indicibili quando Pyo sdraiato sull’erba ricorda l’orrore a cui ha assistito, e viene svegliato dal volto folle, luminoso e anarchico – come la natura – della splendida Gang Hye-jung. Difficile chiedere di più: e infatti ha vinto l’Audience Award.
Ma và. E’ belloccino.
ancora? sei un diavolo.
è bellissimo, uffi.