Anche libero va bene
di Kim Rossi Stuart, 2006
Una delle cose più interessanti del primo film da regista di uno dei più dotati attori italiani è, paradossalmente, proprio la sua "assenza", interessato com’è, come autore, più alle dinamiche interne dei personaggi che non a farsi bello di fronte ai suoi spettatori. E così, nonostante dimostri in qualche occasione che dietro la macchina da presa ci sa fare davvero (Tommi che sogna il macabro stupro di sua madre, la soggettiva durante la gara di nuoto), Rossi Stuart si tiene più che altro in disparte e lascia che siano i suoi personaggi a parlare, attraverso i loro gli sguardi e le loro interazioni. Un film quindi che sconta un’evidente povertà dal punto di vista visivo, almeno rispetto alle – poche – cose migliori prodotte in Italia negli ultimi anni, ma è un difetto che seppur molto limitante si può mettere da parte se si guarda al piglio (neo?)realistico e maturo con cui, coraggiosamente, il 37enne attore romano ha deciso di raccontare la sua storia.
Una storia familiare ma non patetica, anche perché rifugge le scene-madri e i turning point, una storia "normale" di un figlio costretto a subire e a condividere precocemente le responsabilità dei genitori, costruita su pochissimi elementi eppure in grado di emozionare con facilità, che trova nel piccolo Alessandro Morace un attore spontaneo e miracolosamente talentuoso, capace di tenere in piedi il film da solo anche quando condivide il campo con i due bravissimi adulti, la Bobulova e il regista stesso. Difficile rilasciare il respiro durante quei pugni contro l’armadio, bestemmiando il cielo, e impossibile trattenere le lacrime in quell’abbraccio finale. Niente male davvero.
Questo film ha sollevato dentro me una sequela di rimandi inconsci e di identificazioni consce tale che mi è impossibile essere oggettivo e/o professionale nei suoi confronti, tanto che – suppongo – il film in sè è forse meno bello di come lo dipingo. Beh, meno male che non mi pagano.
perchè meno male che non mi pagano? non hai fatto caso che quelli che vengono pagati per parlare di cinema scrivono al 90% aria fritta? peccato che non ti pagano…mai stato simpatico il Rossi Stuart, però un po’ di curiosità ce l’ho (il film che aveva fatto con Amelio l’ho odiato…).
Anche a me è piaciuto abbastanza e trovo che la mancanza di una componente visiva in linea con la migliore produzione italiana recente sia quasi funzionale.
In genere mi infastidisco molto per la poca attenzione all’estetica, specialmente in Italia, ma in questo caso mi è sembrato proprio che ci stesse bene, probabilmente perchè siamo abituati ad un’estetica poco curata in film di questo tipo…
ah! mi dimenticavo… I tuoi feed come tutti quelli di splinder non funzionano più, cioè se ci clicchi sopra ci sono e sono aggiornati ma i reader non li riconoscono…
@gparker: sono perfettamente d’accordo con te sulla funzionalità della povertà visiva, soprattutto rispetto alla storia estremamente “quotidiana” che racconta.
riguardo ai feed, purtroppo hanno dei problemi… cercherò una soluzione alternativa?
Mi ritrovo molto nella chiusura della tua recensione! Ma in fondo perchè essere oggettivi e/o professionali quando alla fine è molto più importante quello che un film riesce a dare a livello emozionale? “Anche libero va bene” non sarà un film perfetto, ma io l’ho troavto molto onesto negli intenti!
Ciao, complimenti per il blog!
@asuka: vai tranquilla con la 21, ti serve per cauterizzare la ferita della 20, e piangerai. fidati, guardala.
@iggy: grazie.
@sc: beh sì, ricordo che quand’ero un pupo a volte ne sentivo parlare come di una mezza sega. personalmente lui aveva il kimono d’oro, era il mio cazzo di eroe. ^^
lo sdoganamento non iniziò con “Cuore Cattivo”? o è stato “ex post”? curiosità. poi a me lui piace molto, indendevo questo.
Beh di certo non è iniziato con FANTAGHIRO’!
…gran film Cuore Cattivo, ne ho un buon ricordo: visto una volta e mai più beccato in tv!
Dici che la 21 cauterizza?!? Io sono ancora smarrito!
beh almeno invece di fissare lo schermo nero con la bocca aperta e distrutto dallo sbigottimento, puoi andare al cesso ad asciugarti le lacrime. cauterizza sì.
Ahahhaha! Verissimo!
Cinque anni fa Rossi Stuart aveva già girato: Senza Pelle; Al di là delle nuvole; Il rosso e il nero (TV); I giardini dell’Eden.
Sulla qualità di questi progetti si può stare a discutere ad libitum, sul fatto che Chìmme venisse *considerato* già allora una sorta di tesoro nazionale no.
(Violetta)
Beh tesoro nazionale è una parola decisamente grossa. Io sono il primo a dire che è un buon attore e che Anche Libero Va Bene è un buon film, e non è poco, ma “tesoro nazionale”……….
lo sdoganamento si è completato allorquando il Nostro, che è attore eccellente e persona sensibile e riservata, ha cominciato a rifiutare tanti ruoli di bello et similia e si è dedicato per almeno quattro stagioni esclusivamente a teatro di altissimo livello con grandi registi
Lo sdoganamento si è completato quando la gente si è svegliata dopo che chi, almeno sei o sette anni prima, aveva scritto, contro tutti, un pezzo positivissimo su di lui.
Il sottoscritto, per esempio, in Cineforum 1988!
sc
Ohi, scusate, ma non vorrete mica stare qui a discutere su chi di voi ha “scoperto” Chìmme prima degli altri ?
Waaa!
hahahahaha lo sapevo hai trattato bene questo firme only perchè sei uguale a Stuart!!!
^_^
L’ ho già detto e te lo ripeto pure!
Gwahahahahaha
Ola farabbutz!!
Torakiki
Io l’ho trovato, in realtà, abbsatanza ricattatorio nei confronti dello spettatore, nell’anima quasi più VonTrier che Amelio che aveva fatto nelle chiavi di casa della sobrietà una cifra stilistica e una chiave di lettura. Qui i personaggi son sempre sopra le righe e altamente urticanti (vedi la sorella). Peccato per la bravissima Barbora.
…E complimenti per il blog.
Due scene mi hanno stretto il cuore..l’abbraccio tra padre e figlio in cucina dopo la fuga della madre e quella finale.. Un bel film. Non ottimo perdio, ma toccante e non banale