Imagine me & you
di Ol Parker, 2005
Nonostante sia una storia d’amore tra due donne, Imagine you & me non è propriamente un film lesbico, o almeno tale non appare, o almeno come tale non lo descriverei: è piuttosto la semplice vicenda di una freccia amorosa scoccata nel momento peggiore, cioè durante una cerimonia nuziale (poi dice si cucca ai matrimoni, ma al proprio?), ed è una storia del rispetto dei propri intuiti amorosi e insieme della persona amata, If you love somebody set them free ed eccetera, insomma, materiale da commedia tradizionale più che da film queer.
Il genere dei due contendenti amorosi non ha più nemmeno tantissima importanza, perché il film è più che altro una piacevole ruffianata sul potere dell’amore e tutte queste belle cosette. Il machismo imperante e le incomprensioni dell’imbalsamata società inglese sono messe subito in secondo piano, perché le divergenze sono facilmente appianabili grazie alla risolutissima comprensione reciproca e dal potere dell’amore e alle belle cosette di cui sopra. Anche perché i personaggi, tutti, nonostante le incertezze e le schifezzuole, sono tutti, vittime e carnefici, persino quella merda di Darren Boyd, capaci di una bontà e di un’empatia che è pure francamente imbarazzante se si guarda allo stato delle cose e non ci si limita ad infilare la faccia nei fiorelloni e negli abbraccioni.
Ma non c’è niente da fare, perché il film, maledizione, funziona. Non si può negare una bella dose di divertimento – nessuna risata, semmai sorrisetti – e soprattutto di immedesimazione – qualsivoglia sia il vostro sesso e/o indole, vi sfido a non fare quei sorrisetti – e anche se l’esordiente regista-sceneggiatore Ol Parker dirige senza un briciolo di senso del ritmo, annoiando a tratti nella seconda parte (quando insomma il dado è tratto), il film è sommariamente ben riuscito, è di una carineria scioccante, c’è una dose di felicità per tutti, c’è tutta ma proprio tutta la bocca di Piper Perabo, c’è una scena ormai di culto ambientata su un Dance Dance Revolution, e c’è il potere dell’amore che trionfa insieme a tutte le sue belle cosette. .
E poi, passi Happy together (dà il titolo al film ed è sui titoli di coda in versione Turtles) che ormai è un inno cinegay e lo sappiamo, ma ci sono i Camera Obscura in colonna sonora, vuoi mettere?
OT di rimando: ma allora sono onorato, Maèstro. del resto io devo ringraziarti per avermi fatto andare al cinema (anche se stavo aspettando di procurarmelo in maniera, ehm, indiretta) a vedere La spina del diavolo, che forse in periodo estivo avrei saltato e che invece è veramente, ma veramente, ma veramente bello. aspettando che i distributori italiani passino un giorno Il labirinto del fauno, immagino tra almeno un paio di anni e con un titolo a tema (tipo, Se mi perdo mi divori, The labyrinth, Sesso bugie e minotauri, cose così)