The Black Dahlia
di Brian De Palma
Venezia 63 – Concorso

Dolorosa levataccia mattutina per vedere uno dei film più attesi della mostra, quello di uno dei più grandi metteur en scene del cinema americano, Brian De Palma. Che non delude affatto le aspettative: The Black Dahlia è un noir di impressionante robustezza, truce e impietoso (inquietanti persino nei risvolti lieti che qualcuno sicuramente criticherà), eppure di innegabile piacevolezza, costruito su una storia intricata che – come spesso in Ellroy – è più l’affresco di un mondo in rovina sotto la patina dell’apparenza e del successo, che un semplice dilemma poliziesco. Saranno gli anti-barocchisti ad odiarlo, quelli che hanno sempre trovato il cinema di De Palma vuoto e formalista. Qui si crede invece, come si è spesso detto, che forma e sostanza nel cinema si compenetrino, in un modo o nell’altro. E De Palma anche in questo film, che pure non è bello come il fenomenale Femme Fatale perché si ricollega ad un universo narattivo più sedimentato e prevedibile, e che – va detto – ha qualche pecca nella gestione della trama e nella direzione degli attori, si riconferma un puro artista della forma, creando (mi si perdoni il gioco di parole) una sequenza di sequenze strabilianti, e lasciando spesso senza fiato. E’ sempre lui, le sue focali doppie, i suoi virtuosistici piano-sequenza, e una lunga scena in soggettiva dove tra l’altro – pensa te – si ride davvero di gusto alle spalle dell’ipocrisia borghese. Brian De Palma, un manuale del cinema.

17 Thoughts on “

  1. E le prove attoriali maschili che dicono non molto all’altezza come ti sono sembrate?

  2. utente anonimo on 31 agosto 2006 at 14:16 said:

    Aho!!! Ma la notizia più importante non ce l’hai data: si spoglia o no Scarlett?

  3. utente anonimo on 31 agosto 2006 at 14:26 said:

    non è “leccato” come film?

    Aho! ma la notizia più importante non ce l’hai data: Josh Hartnett mostra il suo culo stupendo?

  4. Dovrò aspettare l’anteprima romana di Venezia a Roma… Sono molto ansioso… ma chiedo anch’io: si spoglia o no Scarlett?

  5. spero di poterlo vedere in anteprima a Roma… se solo uscisse il programma mi metterei il cuore in pace in un senso o nell’altro… e invece ancora nulla…

    Misato-san

  6. Per me è Ellroy e non DePalma. Quindi non posso che star male al solo pensiero della trasposizione. Non ci posso fare niente…

  7. Mi hai rassicurato. Non c’è niente di meglio di un DePalma classico. Temevo la boiata.

  8. De Palma è uno dei miei registi preferiti da sempre, perciò non vedo l’ora che esca questo suo lavoro. Intanto incrocio le dita ed il tuo parere mi fa ben sperare…

    Ciau!

    BenSG

  9. il libro l’hai letto?

  10. Grande kekkoz, grande De Palma come sempre!!!

    http://www.delikatessen.splinder.com/post/9394578

    Qui sopra ho scritto qualcosa.

    Ciao!!!

    BenSG

  11. l’ho visto oggi, finalmente…

    sono l’unica che ha apprezzato estasiata l’autocitazionismo spudorato nel finale con William – the phantom – Finley?

  12. Finley…dopo tanti anni resta sempre una “faccia” incredibile.

    Hartnett e la Johannson hanno il microchip o bisogna chiamare il canile?

  13. no, per me non ci siamo proprio. e non è questione di essere anti-barocchisti: all’inizio la patina citazionista verso il film di genere,così provocatoriamente manierista, mi ha entusiasmata, salvo poi scadere, nel secondo tempo, in un menage prevedibile e noiosissimo. E senza voler aprire un’oziosa diatriba sul rapporto libro-trasposizione cinematografica, mi sembra che il film manchi clamorosamente l’assunto fondamentale di tutta la storia: l’ossessione. E’trattata marginalmente e senza strumenti efficaci, il punto di vista diventa univoco ed insoddisfacente e, pur ammettendo le inevitabili ellissi e licenze (per dirne una, Blanchard muore in Messico, non cadendo dalle scale..), mi sembra che la risuluzione della storia venga liquidata frettolosamente lasciando totalmente ai margini una figura importantissima come quella di Georgie. L’unico personaggio che ho amato veramente, nel film, è l’assassino. Il resto, calma piatta.

  14. secondo me è un grande errore assimilare film al libro, a tutti i costi. sono due cose che vivono vite completamente diverse…

  15. utente anonimo on 20 ottobre 2006 at 21:54 said:

    Io l’ho trovato didascalico, pesante, con una sceneggiatura e dei dialoghi a tratti imbarazzanti(soprattutto nella seconda parte) che non derivano certo dal romanzo di Ellroy. E poi, cos”è questo Black Dahlia? Un noir? Un omaggio al noir? Perchè nel primo caso, è decisamente troppo naif per funzionare, nel secondo quasi sfocierebbe nella parodia a tratti. Manca consapevolezza del genere. La sparerò grossa, perchè il paragone fra i due registi in realtà non esiste neanche, ma credo che De Palma dovrebbe andarsi a rivedere (ammesso che l’abbia visto, e da quello che ha fatto non si direbbe) L.A. Confidential. Che Hanson, sarà pure una puttana. Sarà pure un non autore. Ma cazzo, almeno sa quello che fa.

    (E la cosa più insopportabile, tutti quei flashback sonori con voci fuori campo per cercare, inutilmente, di sgrovigliare una matassa che proprio non si chiarisce, vuoi per la sceneggiatura decisamente poco essenziale, vuoi per una regia senza direzione, vuoi per un montaggio imbarazzante (con degli errori di continuità in alcune scene, che per una produzione hollywoodiana, sarebbe da farsi ridare i soldi dello stipendio degli editor e girarci un altro film).

    Isomma, se non s’era capito, non m’è piaciuto tanto. E non mi fate neanche iniziare a parlare del cast, che, comprimari a parte, l’unico che si salva e Aaron Eckhart e ho già detto tutto.

    Non solo non è bello come Femme Fatale, ma non è neanche lo stesso campo da gioco, ma neanche lo stesso campionato! Giusto lo stesso sport, che non è proprio tutto da buttare… Ma d’altra parte è De Palma. E certe cose non può mica disimparare a farle.

    Dedalus

  16. visto l’altra sera in tv e l’ho trovato molto fedele all’appeal impostato da Ellory nel romanzo.

    I dialoghi, i dettagli e le scenografie stupendi!

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