Khadak
di Peter Brosens e Jessica Woodworth
Giornate degli autori
Girato da due documentaristi in Mongolia, Khadak è un film che potrebbe attirare automaticamente le simpatie di molti: una specie di storia fictionale (con accenni soprannaturali) inserita in un apparato visivo che appartiene al miglior documentario (eccellente fotografia in primis). Peccato che il film di Brosens e la Woodworth sia poco più che un film "equo e solidale" (come lo definirebbero quelli di Seconda Visione), roba da far brillare gli occhi a qualche cinefilo esoticista. In definitiva una fregatura, e per di più abbastanza noiosa. Forse non del tutto fuffa-festivaliera, però, merito di una lunga pluri-sequenza lynchana verso il finale, in cui il protagonista sfida le leggi spaziotemporali e si ritrova in una stanza minimalista dove un gruppo di giovani suona un irresistibile prog mongolo. Peccato che il film si chiuda con quella che è una vera kimkidukata, d’accatto e abbastanza spregevole.