Sang sattawat (Syndromes and a century)
di Apichatpong Weerasethakul
Venezia 63 – Concorso
Il nuovo film del regista di Tropical Malady (da me mai visto, ma solo per pigrizia: per chi lo conosce è forse inutile parlare dei ritmi – in confronto a cui Tsai Ming-Liang sembra Michael Bay) è un oggetto abbastanza bizzarro: dopo una cinquantina di minuti ambientati in una clinica della campagna thailandese, in cui si crea la base per un film, peraltro sottilissima ma molto ironica e con diverse trovate divertenti, gli stessi personaggi e situazioni simili vengono riproposti nel contesto di un moderno ospedale cittadino. Dove, ovviamente, i dottori non hanno quello stesso rapporto con le persone, e non c’è comunicazione, e c’è la tv, i telefonini, e l’alcol, e non ci sono le palme, e una volta qui era tutta campagna, e non ci sono più le mezze stagioni. “Antonionismo da esportazione”, dice ridendo il socio accanto a me. Sante parole? Gran finale d’aerobica in un parco cittadino: una sintesi? Esperimento curioso, se vogliamo, ma se il messaggio è davvero quello de Il topo di campagna e il topo di città, permettetemi, mi sento un po’ preso in giro.
Mi riportano un dialogo meraviglioso su RaiSat tra Barisone e Apieccetera:
Barisone – “Ecco, la scelta di ambientare il film all’interno di un ospedale è sintomatico della sua volontà di sondare il battito del mondo, pulsazioni recondite di un malessere sociale, è così che lei vede il suo cinema?”
Apieccetera – “Beh, io sono cresciuto in un ospedale, è un ambiente che conosco bene e volevo raccontare la storia dei miei genitori”.
bellissimo il dialogo! ahah.
Comunque questo film verrà premiato.
Cinema difficile quello di questo regista, decisamente difficile.
Ma parlando di altro sguardo o cose già viste, forse che ci sia un cinema come questo è solo un bene.
senza cattiveria eh, ma… certo che ne hai di tempo libero eh? ma scrivere qualcosa anche sul tuo blog no?
Kekkoz sei crudele a volte..forse è per questo che mi piace così tanto leggere il tuo blog..in una parola tu sai EMOZIONARE!