Azul oscuro casi negro
di Daniel Sanchez Arevalo
Giornate degli autori
Entrando in sala, uno degli organizzatori delle GDA ci fa: "questo è il C.R.A.Z.Y. di quest’anno". E non aveva torto: esattamente come il film di Vallée, anche quello di Arevalo è un film generazionale terribilmente gradevole e, onestamente, a rischio ruffianeria, non senza certe esternazioni melò tipicamente spagnole. Ma evita di cascare (a meno che non ci siamo cascati noi) in errori fatti da altri film simili, anche in Italia, con qualche marcia in più: grazie ad una sceneggiatura freschissima, ad un cast di giovani talentuosi, a temi non originalissimi ma difficili da esprimere senza risultare facilotti, il film di Arevalo è piacevole, divertente e commovente. Personalmente mi ha tirato due o tre mazzate nelle gambe, in quanto ad immedesimazione, e due lacrimucce l’ho versate. Via, forse l’ho gradito oltre i suoi effettivi meriti, ma è un film che mi piacerebbe rivedere. E che rivedremo.
un ragazzo che non si vergogna di piangere ha tutto il mio affetto.
la stima cresce kekkoz…
Oscar