Paprika
di Kon Satoshi
Venezia 63 – Concorso

Il nuovo film del regista di Tokyo Godfathers è una cavalcata irresistibile, inesauribile e coloratissima tra sogno e realtà, tra cortei di pupazzi danzanti e il rimpianto di un’adolescenza perduta. Un amico l’ha definito "il capolavoro sbagliato di un genio": una definizione azzeccatissima, perché Paprika è tanto rutilante, esagitato, senza freni e senza tregua nella realizzazione, tanto enorme nel suo avvenirismo, e tanto esplicito nella magniloquenza con cui affronta l’opposizione sogno/realtà applicata alla guerra tra tecnologia e senso del sacro, da non poter essere (o sembrare) irrisolto. Eppure è magnifico, affascinante, bellissimo, e sarà sicuramente tra i migliori film che vedremo in tutta questa questa mostra. No, non si può non amare un film così.

6 Thoughts on “

  1. pensi che riuscirari a vedere the hottest state di ethan hawke? mi piacerebbe saper la tua opinione, il libro è molto bello.

  2. utente anonimo on 4 settembre 2006 at 09:46 said:

    Bellissimo. Visivamente è una delle cose più belle che io abbia mai visto, la sequenza iniziale del circo è una delizia per gli occhi. Lo sviluppo della storia prende moltissimo da Paranoia Agent. Piaciuto davvero tanto, ma credo che non lo consiglierei a qualcuno che non è abituato a guardare un film senza preconcetti. E comunque Kon ha un talento innato nel cambiare continuamente registro, riuscendo comunque a mantenere solide le sue opere.

    GF

    PS: invidia totale per la foto con Park. Ce lo avevo seduto davanti alla proiezione di Paprika ma non ho avuto il coraggio di disturbarlo :)

    In compenso ora ho il primo DVD originale giapponese di Paranoia Agent con disegno e autografo di Kon. E anch’io tremavo.

  3. Lo sapevo lo sapeeeeevoooooo!!!

    Bene! E grazie della rece!

    Yours

    M.

  4. Ma la versione animata di Debora Caproglio regge il confronto con l’originale?

  5. Il film è molto piacevle, ma sinceramente ho avvertito un vizio di fondo nell’esser stato pensato e realizzato come film di culto: ma cult non si nasce, si diventa.

  6. visioni alternative

    [..] Ormai sta diventando un’abitudine consolidata, quella di andare al cinema a vedere filmetti leggeri o vaccate spettacolari, e riservarsi le chicche per il DVD casalingo, meglio se su megaschermo digitale, di cui prossimamente Ashura ed io ci doterem [..]

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