Paprika
di Kon Satoshi
Venezia 63 – Concorso
Il nuovo film del regista di Tokyo Godfathers è una cavalcata irresistibile, inesauribile e coloratissima tra sogno e realtà, tra cortei di pupazzi danzanti e il rimpianto di un’adolescenza perduta. Un amico l’ha definito "il capolavoro sbagliato di un genio": una definizione azzeccatissima, perché Paprika è tanto rutilante, esagitato, senza freni e senza tregua nella realizzazione, tanto enorme nel suo avvenirismo, e tanto esplicito nella magniloquenza con cui affronta l’opposizione sogno/realtà applicata alla guerra tra tecnologia e senso del sacro, da non poter essere (o sembrare) irrisolto. Eppure è magnifico, affascinante, bellissimo, e sarà sicuramente tra i migliori film che vedremo in tutta questa questa mostra. No, non si può non amare un film così.
pensi che riuscirari a vedere the hottest state di ethan hawke? mi piacerebbe saper la tua opinione, il libro è molto bello.
Bellissimo. Visivamente è una delle cose più belle che io abbia mai visto, la sequenza iniziale del circo è una delizia per gli occhi. Lo sviluppo della storia prende moltissimo da Paranoia Agent. Piaciuto davvero tanto, ma credo che non lo consiglierei a qualcuno che non è abituato a guardare un film senza preconcetti. E comunque Kon ha un talento innato nel cambiare continuamente registro, riuscendo comunque a mantenere solide le sue opere.
GF
PS: invidia totale per la foto con Park. Ce lo avevo seduto davanti alla proiezione di Paprika ma non ho avuto il coraggio di disturbarlo
In compenso ora ho il primo DVD originale giapponese di Paranoia Agent con disegno e autografo di Kon. E anch’io tremavo.
Lo sapevo lo sapeeeeevoooooo!!!
Bene! E grazie della rece!
Yours
M.
Ma la versione animata di Debora Caproglio regge il confronto con l’originale?
Il film è molto piacevle, ma sinceramente ho avvertito un vizio di fondo nell’esser stato pensato e realizzato come film di culto: ma cult non si nasce, si diventa.
visioni alternative
[..] Ormai sta diventando un’abitudine consolidata, quella di andare al cinema a vedere filmetti leggeri o vaccate spettacolari, e riservarsi le chicche per il DVD casalingo, meglio se su megaschermo digitale, di cui prossimamente Ashura ed io ci doterem [..]