INLAND EMPIRE
di David Lynch
Fuori Concorso
Il nuovo film di uno dei più grandi maestri del cinema americano, ora Leone d’Oro alla carriera, va al di là di ogni più rosea aspettativa, e soprattutto sfata le paure legate alla scelta del regista di liberarsi volutamente della questione formale girando in un digitale a tratti davvero rozzo (ma è evidente che questo è l’unico modo in cui questo film poteva essere girato): INLAND EMPIRE è il cinema di Lynch, anzi, è tutto il cinema americano, anzi, è tutto il cinema che scoppia ed esplode frantumandosi in molteplici frammenti, che vanno a ricomporre in una sorta di caos razionalizzato una storia di (lo diranno tutti, ma di più è impossibile rivelare e tantomeno raccontare) “cinema e vita, sogno e realtà, passato e presente”, in cui il set e la vita si mescolano con una tale geniale e perversa complessità da far sembrare il magnifico Mulholland Drive un’opera preparatoria. E nel finale questa tesi non sembra nemmeno più così campata in aria. Ma al di là di ogni possibile interpretazione, di quelle che abbiamo già fatto e di quelle che faremo alla prossima attesissima visione (sempre che, come si vocifera, la BIM non faccia tagliare questo film immenso, mastodontico e invendibile), INLAND EMPIRE è anche e soprattutto un’esperienza cinematografica immensa, quasi senza precedenti, che fa impallidire qualunque cosa sia potuta apparire sullo schermo in questa Mostra, non solo per una delle orette – quella centrale – più spaventose della mia vita di spettatore, ma più in generale per quel senso di angoscia che ti stringe lo stomaco, e che ti farebbe urlare o scoppiare in lacrime, che ti farebbe rimanere in quella stanza tutta la notte, con quelle donne, in quella sala dalle luci intermittenti, a danzare. Quel senso di inesplicabile inquietante gioiosa irrequietezza che si prova soltanto di fronte ai Veri Capolavori.
oh, siete contenti adesso??
era ieri sera!!!
abbiate un po’ di pazienza, su!!
(si allontana bullandosi)
nota:
no, non ho visto Crialese perché ieri sera gli “accreditati verdi” non sono entrati affatto e perché stamattina alle 8:30 (nostra proiezione) purtroppo dormivo di gusto sognando il signor Krimp.
se volete sapere che si dice del suo film, qui si parla di qualcosa davvero magnifico, e comunque quasi mai meno che “molto bello”. sono molto dispiaciuto di averlo perso, ma che ci vuoi fare. evviva Crialese.
Aaaaahhhhhhhhh! (si allontana a capo chino)…
molto, molto contenti.
Aaaaahhhhhhh! (si allontana, raggiungendo Jerry a capo chino)…
faccioni
Beato te.
Io dopo 5′ di digitale brutto brutto brutto e primissimi piani grandangolati di “faccioni” (Coma docet) zampillavo sangue da tutti e due gli occhi.
(e, sì, l’ho capito che il senso ultimo del film è la fatica dell’immagine, però, insomma: faccioni.)
e dire che una tizia in fila per il film di To mi aveva detto che non le sembrava così riuscito.
la tua rece mi fa rosicare ancora di più per non aver trovato i biglietti
a questo punto mi viene anche il timore di vederlo monco…
vio, siamo vecchi, ecco. perchè io tengo rispetto verso questo entusiasmo delle nuove leve, e quindi me lo spiego solo così. in quanto vecchi per noi ci sarebbero resnais e de oliveira, ma a me mi fan cagare, quindi ho un po’ paura per il futuro.
nessun distributore sano di mente (leggidevo almeno rientrare dei soldi che ho speso per comprare i diritti del film) lo distribuirebbe così com’è. d’altronde arte a parte devono campare pure i distributori, altrimenti facevano i mecenati.
(ehi, specifico che avrei la stessa opinione sulla distribuzione se mi fosse piaciuto)
Coma, in quanto vecchi ci spetta pure il Johnnie To del concorso (montato da un canadese), il quebecois della settimana della Critica (perché c’è tanta neve), A Guide to Recognizing Your Saints (perché c’ha i KISS sui titoli di coda) e in generale qualsiasi film in cui dei pisani enuncino con fare straniato dei dialoghi di Pavese dando le spalle alla mdp.
Del resto Pettinari Tobias, che c’ha la mia età, Lynch lo ha apprezzato molto. Stiamo a vedere chi è il più vecchissimo di tutti?
(Chiudo qui perché mi han convocato a fare il pubblico per Ok Il Prezzo è Giusto)
kekkoz my darling, per quanto mi riguarda lynch non ne imbrocca più una da strade perdute e mi fa lo stesso effetto di wim-soporifero-wenders, ma questi sono gusti e non si discutono, Tra l’altro sono molto più democratica e tollerante di quanto si creda. Eheheh
Anyway potresti recuperare Crialese a Mi mercoledì 13/09 lo danno al Brera Multisala. Take a chance if you want.
la reine
“questo è OHHHHH!! questo è OHHHHH!!”
Sono verde d’invidia.
A Roma non è in programmazione nella replica dela rassegna.
Sigh …
Un solo superlativo in più e avrei pensato al sarcasmo
Ecco….
e sapere che forse non verrà nemmeno distribuito mi fa incazzare come una belva.
O forse è meglio così…
Sono il solito snob del cazzo!
ah ma quindi c’eri anche tu! eri anche uno di quelli che è arrivato alle 5 il giorno prima per prendere i biglietti?
assolutamente no! la proiezione era per gli accreditati, e non ho fatto nemmeno troppa coda.
quindi eri accreditato? cmq alla proiezione per gli accrediti hanno fatti entrare un po’ tutti, pensa che alla fine li regalavano pure i biglietti. cmq se leggi il mio blog c’è scritto tutto. una pantomima.
“E poi, quando ti sveglierai, troverai di fianco a te, una persona che ti conosce”.
è la frase che mi è rimasta in mente. Solitamente, le frasi che rimangono dopo la visione di un film di Lynch,mi portano da qualche parte…
Non potrei che essere d’accordo con te, lo sai.
I.E. è pittura. Un capolavoro dipinto..
Ester
ma tu che sai tutto sai quando esce a Los angeles sto cazzo di film????
^_^
ema form LA
sappiatelo. tutti. l’assassino è Peter Rin-coniglio.
ehehhe
la reine
vorrei mandarmi in loop la sequenza-musical sulle note di the loco motion ^^
…davvero poteva essere girato solo in digitale?
Kekkoz, per una volta l’aggregato sei tu: ho inserito il post nell’Inland Empire Aggregator..!
(e passo a dirlo perché i feed che avevo messo erano sminchiati…)
Private I
oh meno male.
nonostante parli bene di mulholland drive (una presa per il culo di prim’ordine), qui invece siamo dimolto d’accordo.
Una delle recensioni piu’ belle che abbia mai letto.
Complimenti.
Daniele Ortu