63ma Mostra del Cinema di Venezia
Un riepilogo

Tutti i post dalla Mostra

VENEZIA 63 – IN CONCORSO
Darren ARONOFSKY – The Fountain - Usa
Allen COULTER – Hollywoodland – Usa
Alfonso CUARÓN – Children of Men – Gran Bretagna, Usa
Brian DE PALMA – The Black Dahlia – Usa
JIA Zhang-Ke – Sanxia haoren (Still Life) – Cina
KON Satoshi – Paprika – Giappone
Joachim LAFOSSE – Nue propriété – Belgio, Lussemburgo, Francia
ÔTOMO Katsuhiro – Mushishi – Giappone
Johnnie TO – Fangzhu (Exiled) – Hong Kong, Cina
TSAI Ming-Liang – Hei yanquan (I don’t want to sleep alone) – Taiwan, Francia, Austria
Paul VERHOEVEN – Zwartboek – Paesi Bassi, Belgio, Germania, Gran Bretagna
Apichatpong WEERASETHAKUL – Sang sattawat (Syndromes And A Century) – Tailandia, Francia, Austria

VENEZIA 63 – FUORI CONCORSO
FENG Xiaogang – Yeyan (The banquet) – Cina, Hong Kong
David FRANKEL – Devil Wears Prada – Usa
David LYNCH – INLAND EMPIRE – Usa
MIYAZAKI Goro – Gedo senki (Tales from Earthsea) – Giappone

Fuori Concorso Mezzanotte
FAZLI Bayram – Baaz ham sib daari? (Have you another apple?) – Iran
KUROSAWA Kiyoshi – Sakebi (Retribution) – Giappone
RYOO Seung-wan – Jakpae (The City of Violence) – Corea del Sud

ORIZZONTI
AOYAMA Shinji – Koorogi – Giappone
HO Yuhang – Taiyang yu (Rain Dogs) – Malesia, Hong Kong
David LEAF, John SCHEINFELD – The U.S. vs. John Lennon – Usa
LIU Jie – Mabei shang de fating (Courthouse on the Horseback) – Cina
Garin NUGROHO – Opera Jawa – Indonesia, Austria
OSHII Mamoru – Tachiguishi retsuden (The amazing lives of the Fast Food Grifters) – Giappone
Mimmo PALADINO – Quijote – Italia

Eventi speciali Orizzonti

Giuseppe BERTOLUCCI – Pasolini prossimo nostro – Italia, Francia
Daniele VICARI – Il mio paese – Italia

GIORNATE DEGLI AUTORI
Faouzi BENSAIDI – WWW, What a Wonderful World – Marocco, Francia, Germarnia
Jesper GANSLANDT – Falkenberg Farewell – Svezia, Danimarca
Jean-Pascal HATTU – 7 Ans – Francia
Diego LERMAN – Mientras tanto – Argentina, Francia
Gianfranco QUATTRINI – Chicha tu madre – Perù, Argentina
Daniel SANCHEZ AREVALO – Azul oscuro casi negro – Spagna
Jorge SANCHEZ-CABEZUDO – La noche de los girasoles – Spagna, Francia, Portogallo
Christoffer BOE – Offscreen – Danimarca
Jessica WOODWORTH e Peter BROSENS – Khadak – Belgio, Germania, Olanda

SETTIMANA DELLA CRITICA
Jean-Pierre DARROUSSIN – Le pressentiment – Francia
Grzegorz LEWANDOWSKI – Hyena – Polonia
Noël MITRANI – Sur la trace d’Igor Rizzi – Canada

LA SIGLA

18 Thoughts on “

  1. e finalmente (?) è finita.

  2. stanotte a fuori orario, circa dalle tre e mezzo alle sei, il nostro amico ghezzi ci piazza un Strade perdute per chi non l’avesse visto, a tema no??

  3. si ma non ci piazza pure Staub?!

    Sob!

    State alla larga… (non da Lynch s’intende)

  4. @deliriocinefilo: non riesco ad immaginare che esista qualcuno che non ha mai visto Strade Perdute. quanto sono nerd?

    in confronto a INLAND EMPIRE, Strade Perdute è un film neorealista.

    @hawke: io grazie a dio avevo il materasso pure là. altrimenti sarei MORTO.

    (salutami naly e tutta la vostra allegra compagnia: è stato bello rivedervi).

  5. …”the amazing lives of the fast festival lovers”…(proporrei una menzione speciale per i frequentatori assidui di festival…)

  6. utente anonimo on 11 settembre 2006 at 12:25 said:

    OT: sto facendo una compilation con i pezzi più fighi dei film visti a venezia. non riesco a trovare la soundtrack list del film di cuaron. qualcuno si ricorda o sa dove trovare i titoli dei pezzi dei radiohead, di roots manuva e di jarvis cocker?

    anche quello di tim buckley presente nel film sulle tracce di Igor Rizzi mi manca.

    poi se volete ve ne faccio una coppia…

    Fmc

  7. nel film di cuaron c’è anche la cover di Ruby Tuesday fatta da battiato in Fleurs, ma immagino che quella tu l’abbia già trovata.

    non riesco a trovare la tracklist nemmeno io, idem per buckley… sgrunt.

    help.

  8. utente anonimo on 11 settembre 2006 at 13:03 said:

    si, battiato l’ho messo. dallo stesso film hush dei deep purple e i king crimson con in the court…

    eh si… che children of man c’ha anche una gran colonna sonora.

    Fmc

  9. Tracklist Children of Men (i pezzi presenti sul cd “ufficiale”):

    Hush – Deep Purple

    Witness (1 Hope) – Roots Manuva

    Tomorrow Never Knows – Junior Parker

    Sleepy Shores – Michael Price

    The Court of the Crimson King – King Crimson

    Backward – Kode9 and the Spaceape

    Wait – The Kills

    There is an Ocean – Donovan

    Ruby Tuesday – Franco Battiato

    Money Honey – Pressure feat. Warrior Queen

    Arbeit Macht Frei – The Libertines

    Indian Stomp – Cyrus (Random Trio)

    Bring on the Lucie (Freda Peeple) – John Lennon

    Running the World – Jarvis Cocker

  10. chi non vorrebbe dei lettori così?

  11. utente anonimo on 11 settembre 2006 at 13:27 said:

    bella di padella.

    Fmc

  12. mancano i radiohead, ahinoi. avrei dovuto segnarmela.

  13. Ben ritrovato e grazie per le preziose recensioni di questi giorni.

    Paco

  14. che ne pensi del leone d’oro?ALE

  15. Io voto per organizzare una retrospettiva su Ben Affleck al Lumière

  16. utente anonimo on 12 settembre 2006 at 15:40 said:

    la mostra è stata qualitativamente interessante mi dicono (un concorso così non lo si vedeva da anni).

    Ma è la giuria che ha mostrato, coi premi, di scrivere il film più bello.

    Il premio al film cinese che nessuno ha visto nè mai vedrà (la stampa era inferocita: già un Kezich furioso vale mille premi).

    Il premio al film africano, che mostra la volontà di prestare attenzione al terzo mondo che hanno le signore bene borghesi.

    Il premio alla sceneggitura di The Queen (qui sono serio) che è meravigliosa (attenzione: non è una parodia ma una satira, cosa ben diversa).

    Il premio collaterale, minore e quindi alla fine beffardo per Straub e Hulliet, noiosi, snob e antiamericani quanto basta (premio dato per contentare i comunisti italiani: a bocca asciutta invece di DS che puntavano a Bobby di Estevez, ma qui c’è lo zampino invidioso di Veltroni – kennedyano della prima ora – che voleva il film per il festival di Roma).

    Come capolavoro di ironia il premio a Crialese come rivelazione (??).

    Bravo il regista italiano a raccontare ancora gli italiani di 50 anni fa. E quelli di oggi? O del futuro?

    Che, li lasciamo solo a Gianni-sono-triste-Amelio?

    Infine, il trionfo dell’ironia intellettuale: il premio a Ben Affleck per la grande interpretazione parte di un attore che non sa recitare. Un paradosso ghezziano di proporzioni bibliche. Grazie Catherine.

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