[el pube è un pilota / 2]
Prima o poi va fatto: visto che è un argomento molto in voga, che è terribilmente interessante, che ho visto ancora un po’ di pilot (e non solo) di nuove serie tv americane, e che ho alcune notazioni da aggiungere su serie di cui si è già parlato e riparlato, continuo quanto ho iniziato in questo post.
30 Rock
NBC
Scritta e interpretata da Tina Fey, irresistibile comedian del Saturday Night Live e responsabile della bella sceneggiatura di Mean Girls, la serie viene presentata da qualche parte come una versione "più corta e forse più divertente" di Studio 60. Anche 30 Rock è infatti ambientata nel backstage di un programma televisivo, e non è la sola cosa che le accomuna. Va da sè che non c’è assolutamente confronto con il capolavoro di Aaron Sorkin. Ma insomma, c’è Tina Fey, Alec Baldwin è mostruosamente bravo, e alcune battute e situazioni fanno davvero centro, come il flashback griffiniano in cui Tracy Morgan agita una spada laser per strada in mutande urlando "I’m a Jedi". Rischia pure di annoiare in fretta, ma per ora si fa vedere con simpatia. E poi, più breve è davvero, quindi ben venga.
Dexter
Showtime
Dopo Weeds, Showtime si conferma come uno dei canali dai contenuti seriali più originali e "forti". Micheal C. Hall, orfano di Six feet under, interpreta un sessuofobo patologo legale che, segnato da un’innata e ineliminabile tendenza ad uccidere e dal desiderio di renderla "costruttiva", di notte diventa uno spietato serial-killer "di gente cattiva". Ironico, ben girato, ben interpretato, intelligente, gustoso. Solo 10 episodi da un’ora scarsa: via, e chi se li perde?
Smith
CBS
Ho visto il pilota di Smith e ho detto: wow, c’è Ray Liotta! Virgina Madsen! Sickboy di Trainspotting! Wow, che ricca ricchissima confezione, chissà quanti soldi hanno speso! Wow, ci sono le rapine e le esplosioni! Wow, c’è Hide and seek degli Imogen Heap! No, la fava, non c’è nulla che mi abbia invogliato a vedere il secondo episodio. Ray Liotta lo prenderei a schiaffi ogni volta che ride o che apre bocca, ma non è solo quello il problema. Comunque sia, a confermare la mia impressione negativa, la serie è stata cancellata dopo tre episodi. E sai che dolore.
The Nine
ABC
Si potrebbe pensare: sarebbero capaci tutti a fare buoni ascolti con un traino come Lost (che va in onda prima di The Nine), che bisogno c’è di fare anche un buon prodotto? E invece gli autori di The Nine hanno avuto l’unica vera "Idea con la I maiuscola" (per ora) della stagione: una rapina in banca ha "qualche" complicazione, e diventa un lunghissimo sequestro. I nove del titolo, prima sconosciuti, sono ora fortemente legati da quello che è accaduto in quelle 52 ore. Ma noi non sapremo per un bel po’ quello che è successo in quella banca. Ci vuole poco a creare un’ossessione, però cavoli, complimenti.
Ugly Betty
ABC
Uno dei più grossi successi di questa stagione è il remake di una (giuro) telenovela colombiana, trapiantata negli states grazie alle manine solerti di (giuro) Salma Hayek. Detta così, lo so, non è molto attraente: e invece Ugly Betty è coloratissimo, piacevole, divertente, America Ferrera è adorabile, e premettendo che la programmazione della ABC offre di meglio, Ugly Betty merita tutto il suo successo e anche parte del nostro tempo libero. L’unico vero suo limite è la somiglianza della premessa di base (ma anche di parte dello svolgimento) con Il diavolo veste Prada. Ma stai a guardare il capello.
[inoltre]
Dopo un secondo episodio incredibile e la bella conferma del terzo, mi rimangio qualsiasi dubbio possa aver sollevato sulla visione di Heroes. Bello bello. Six degrees si mantiene su un livello quantomeno dignitoso. Con Jericho sono stato invece un po’ troppo cattivo: adesso che c’è qualcosa da scoprire (il segreto che cela l’inquietante Robert Hawkins) e che probabilmente in ballo c’è ben altro che una "semplice" guerra atomica, il tutto si fa più interessante. Yuk Yuk. Continuo a vedere The class perché sono innamorato di Lizzy Caplan, ma in realtà mi sto affezionando a tutti. Nah? Infine, a costo di ripetermi: Studio 60 on the Sunset Strip non è semplicemente bello. E’ più bello. Potrei stare ore a fare l’apologia di ogni singolo personaggio (e di ogni interprete) di questa serie. Se non ve lo siete già procurato, siete dei pazzi. Pazzi. Pazzi.
[altre ed eventuali]
- Weeds comincia stanotte su Raidue. Avete capito bene, Raidue. Avete capito bene, stanotte. A Mezzanotte e Quaranta. Lo so che è un orario infame e bastardo, ma esiste una cosa chiamata videoregistratore. Il mio consiglio rimane comunque di recuperarlo in lingua originale: nella traduzione non potrà che perdere, e tanto. Nel frattempo, la seconda stagione di Weeds riconferma la meraviglia della precedente, beccando l’unico passo falso (l’ottavo) ma anche uno degli episodi più belli (il nono).
- vedere in parallelo i nuovi episodi dei Simpsons e quelli dei Griffin (Family Guy) fa venire quasi malinconia: il ritmo e il genio del cartoon di Seth MacFarlane è ormai assolutamente irraggiungibile, e Matt Groening – a parte l’ormai storica apparizione degli White Stripes – non può nemmeno lucidargli le scarpe. Vedere per credere.
- la seconda stagione di My Name Is Earl poteva sembrare debole rispetto alla prima, ma il quarto episodio mi ha fatto cambiare completamente idea. Stupendo. Randy for president. Time After Time.
[marchette]
Già che ci sono, segnalo tre blog di notevole interesse.
- l’amichetto CineEdo, dopo mesi di insistenze, ha finalmente aperto un blog. Non un cineblog, bensì un blog di cucina, tra sushi e grolle dell’amicizia. E lui ne sa qualcosa, ve lo assicuro. Si chiama Eat it. Buon appetito.
- visto il successo ottenuto immediatamente, il divertentissimo blog di "calembour cinefili" dell’amichetto Maxime non avrebbe nemmeno bisogno della mia segnalazione, ma lo faccio lo stesso: Qualcuno volò sul nido del culo.
- una blog-community sul cinema? Ancora non ho bene capito cosa sia, ma senza dubbio è attraente: Cinemozioni.