[el pube è un pilota]

Visto che negli ultimi giorni ho messo un po’ da parte la "cinefilia standard" e non ho fatto altro che vedere pilot, vi porgo gentilmente qualche piccola anticipazione, per una volta "postgiudiziale", su alcune serie che sono cominciate da poco negli USA. Questa non è, e non vuole essere assolutamente, una guida esaustiva alla nuova stagione televisiva americana, perché mancano davvero molte cose (alcune delle quali ho evitato, mentre altre devono ancora iniziare), ma spero di recare comunque un discreto servizio a lor signori. Orsù, si va a cominciare.

Eureka
Sci-Fi Channel

Un poliziotto di città finisce per sbaglio insieme a quella ribelle di sua figlia in una piccola cittadina di provincia. Che in realtà è una copertura per "Eureka", centro tecnologico voluto da Einstein nel secondo dopoguerra per isolare le più grandi menti della nazione e far progredire la scienza: la cittadina è quindi abitata solo da cervelloni. La forza di Eureka, che conquista subito per la freschezza e la piacevolezza di scrittura e messa in scena, non sta nei rimandi televisivi, cinematografici e tecnologici, né nella ricchezza scenografica (che per la verità a volte sacrifica la resa artistica). La verità è che Eureka, nonostante i soliti intrighi e le verità da scoprire episodio dopo episodio, non si prende mai troppo sul serio. E a volte fa sganasciare dalle risate. Tutto merito di Colin Ferguson, verrebbe da dire, e non a torto: e chi l’avrebbe detto, con quella faccia.

Heroes
NBC

Prendete un X-man di Bryan Singer a caso. Che so, la Rogue di Anna Paquin. Prendete il Clark di Smallville. Prendete, che so, il Bruce Willis di Unbreakable, o il Peter Parker di Sam Raimi. Ecco, Heroes non racconta nulla di nuovo rispetto alle tendenze più radicate nel recente cinema superomistico americano. Anzi, ci si infila alla perfezione, non senza malizia, e furbizia. Eppure la nuova serie del Tim Kring di Crossing Jordan potrebbe diventare una delle più disperatamente "additive" della nuova stagione: perché il pilota avrà pure dei momenti di calo, qualche piccola banalità, i soliti incroci del caso (anche qui a New York come in Six Degrees) l’insopportabile Sendhil Ramamurthy, ma ha anche e soprattutto momenti di grande tensione ed emozione, e i personaggi ti si infilano subito in testa. Sì, credo proprio che lo seguirò. Da segnalare la sequenza in cui la bellissima diciassettenne Hayden Panettiere (ehi, siamo italoamericane, baby?) sperimenta la scoperta dei suoi poteri, e noi con lei attraverso l’occhio fenomenico di una videocamera. Uau.

Jericho
CBS

Bombe atomiche scoppiano sulle città americane: la cittadina di Jericho affronta l’emergenza nell’isolamento più totale: gli ultimi uomini sulla Terra? Ma diamine: sulla carta, Jericho poteva essere la vera bomba televisiva della stagione: e invece a quanto pare non è così. Intendiamoci: lo spettacolo non manca, il pilota si fa guardare senza annoiare troppo, c’è pure Gerald McRaney. Ma qui siamo ancora fermi a The day after, le paure della gente (di provincia e non solo) sono sempre quelle, e quando pensi che ci sarà un assalto al drugstore e al benzinaio seguiti da un bel po’ di retorica communityaria, oh toh, c’è proprio ma proprio tutto questo. Gli si dà un’altra possibità, forse due, poi però basta eh.

Men in trees
ABC

Una relationship coach scopre i tradimenti del futuro marito e si ritrova in Alaska (Northern Exposure? Nah.) dove ci sono solo praticamente uomini, e non propriamente il tipo di uomini che lei conosce e su cui ha costruito la sua carriera. Forse non sapeva proprio niente degli uomini: è il caso di imparare. E forse se avessi saputo prima la trama non era il caso di provare, ma ormai. No, Men in trees non fa per me, le sexandthecitiche questioni legate all’autoanalisi femminile non riescono a conquistarmi: mi rendo conto che forse non faccio parte del target di questa serie, boh, sarà che ho il pene, ma come posso perdonare uno dei momenti cinetelevisivi più ruffiani (un abito da sposa gettato da un burrone) che io ricordi di aver mai visto nella mia vita e in tutte le mie vite precedenti? Però vi avverto: Anne Heche è bravissima anche da etero, lo script è davvero professionale, e la colonna sonora (c’è anche Gone Daddy Gone) è ottima e anch’essa ruffianissima. Via, sono sicuro che a qualcuno di voi basterà.

Six degrees
ABC

Sapete cosa sono i sei gradi di separazione, vero? Se avete visto il delizioso film di Fred Schepisi lo sapete, sennò informatevi. Comunque, visto che le parole caso e destino sembrano essersi stampate irreparabilmente nelle capocce di tutti gli sceneggiatori americani, sapete già che anche qui ci saranno persone e vite che si incontrano e si scontrano. Che novità. E a New York, pensa te. Una serie incredibilmente modaiola (c’è il macguffin della scatoletta di legno, l’internet dating, la guerra in Iraq), ma che azzecca in pieno e in modo assolutamente perfetto due o tre situazioni e personaggi (il fotografo di Campbell Scott e quella bonazza di Erika Christiensen hanno un potenziale enorme), e che, ho paura, mi costringerà a starle dietro fino a che morte non ci separi. Se lo abbandonassi e diventasse davvero figo come-vorrebbe-essere non me lo perdonerei mai. Ah, non fatevi ingannare: J.J. Abrams è solo produttore esecutivo.

Standoff
Fox

Una coppia di negoziatori di ostaggi, che – ahiloro, non si fa – vanno pure a letto insieme. Un ostaggio per ogni puntata (uff), in un miscuglio di thriller e commedia sentimentale: se dovessi fare un paragone con quello che si è visto l’anno passato, penserei a Numb3rs. E infatti – come con Numb3rs – ho già deciso di mollare Standoff abbastanza in fretta. Sinceramente: al di là della bravura dei due protagonisti e della buona realizzazione tecnica, non è niente di che, non è niente di nuovo, non è niente di particolarmente interessante. Varrebbe la pena solo per vedere e rivedere Rosemarie DeWitt, che ho già personalmente eletto "moglie ideale in un serial 2006/2007", ma non credo che basti. Via, non ho tutto questo tempo.

Studio 60 on the Sunset Strip
NBC

Il regista di uno show televisivo (che sembra Saturday Night Live) dà in escandescenze in diretta mettendosi contro la degenerazione della televisione americana: ai vertici dell’emittente, una cinica vp decide di approffitarne, a suo modo. Ed eccola qui, la vera bomba della nuova stagione tv americana: la crew di West Wing (adorato da tutti, purtroppo da me sconosciuto) porta in tv un prodotto di gran classe, cupo, disilluso, ironico, con un cast eccezionale (bentornato, Mattew Perry), dialoghi fenomenali, e una regia impeccabile. Non c’è molto da dire: se è tutta come il pilota, questo è proprio amore.

The class
CBS

Generalmente mi tengo a distanza dalle multiple-camera sitcom, tanto più se con le risate preregistrate: ne vediamo già tante, tantissime, troppe, qui da noi. Ma diavolo, sono pur sempre orfano di Friends, e ho bisogno di un paliativo. The class è stato creato dallo stesso autore, David Crane, proprio per questo motivo, e ci prova con tutte le forze. Va detto che non ci riesce del tutto, forse perché i personaggi sono poco più che macchiette. Però va detto anche che io ho visto i primi due episodi sghignazzando come un deficiente a bocca spalancata, e che non vedo l’ora di avere il terzo tra le mani per farmi altre quattro sghignazzate. E poi è breve, si può fare. Per Lizzy Caplan (segnatevela: bellissima e bravissima) si può fare questo ed altro.

Vanished
Fox

La moglie di un senatore scompare nel nulla: indaga l’agente speciale Graham Kelton, e ci metterà pure un botto di tempo. Minimo, una stagione. Anche perché la tizia in questione non era quello che diceva di essere. Credo. Mh. Dopo aver visto il pilota, mi ero convinto di aver trovato il nuovo Prison Break: una bella dose settimanale di conspiracy theory non fa mai male, e la mano fermissima di Mimi Leder rendeva il tutto ancora più eccitante. Dopo il secondo episodio invece mi ero già completamente disinteressato alla faccenda. E non è un complimento. Però, grazie alla collaudatissima formula "interrompiamo ogni cazzo di puntata con un cazzo di colpo di scena", probabilmente lo seguirò. Perché la curiosità è femmina, e io sono femmina dentro. Ma potrei anche leggermi le trame, che è uguale. Il problema in realtà è uno, ma grosso come una dannata Australia: Gale Harold, con quella faccia, non si può guardare. Non si può proprio guardare.

24 Thoughts on “

  1. Per il resto non so che dirti, ma Studio 60 è una bomba sicura…

  2. Dialoghi fenomenali e una regia impeccabile: non mi meraviglia, è il marchio di fabbrica di Aaron Sorkin

    Meno male che c’è Studio &0, ho visto giusto ieri l’ultima puntata della settima di West Wing, ( in una settimana mi sono visto tutta la stagione …) e già sono un po’ in astinenza ;)

  3. Eh, anch’io mi sono dato da fare con i pilot e devo dire che le conclusioni sono più o meno le stesse. Amore a prima vista per Studio 60 e interesse per Heroes (anche se i supereroi non sono mai stati una mia passione, dunque non so quanto continuerò a seguirlo). Delusione per Jericho e Vanished che era iniziato bene, ma alla fine della seconda puntata mi ero già stufato (e poi Gale Harold, ecco, non si può proprio). Six Degrees non sembra niente di che, ma non mi dispiace. The Class, invece, l’avevo snobbato, ma a ‘sto punto mi hai convinto a darci un’occhiata…

  4. @jerry: non si è capito che LI ho visti? sì che è una bomba, diamine.

    @kusanagi: dannazione, qualcuno mi manda TUTTO West Wing? (e tutto 24 e tutto Galactica, già che ci siamo… chiedo troppo?)

    @matteb83: sì, pare che le conclusioni siano le stesse… riguardo a The Class, ti avverto, è una cazzabubbola. il fatto che mi faccia ridere è ininfluente. non si nasce tutti Earl.

  5. Bravi bravi, visitate solo le blogstar e snobbate i pezzenti come me, che han fatto lo stesso lavoro, con più serie con parole adatte al ceto mediobasso e i link con gli spezzoni di ogni serie, altro che!!!

    Quel gran bel carrozzone che è l’astorama cafè vi caga in testa a tutti:)

    ti voglio bene kekkoz:)

  6. consigliatissimo west wing, consigliatissimo.

    (uno di quegli sfigati che seguiva la programmazione di rete4 registrandosi le puntate mandate in onda alla c@##@ di cane alle 6 di mattina).

    Ciaoo Rob

  7. a costo di parlarmi un po’ addosso, ho appena visto il secondo episodio di “Studio 60″ e non solo ha rispettato le aspettative del pilota, ma le ha MOLTIPLICATE PER MILLE.

    evviva.

  8. Io ho visto, per ora, Vanished, Heroes, Jericho.

    Vanished mi ha preso, nonostante il protagonista veramente pessimo, ma si vocifera di una cancellazione all’ottava puntata. Un’altra fine stile Invasion, non sapremo mai come andava a finire.

    Heroes è un ottimo prodotto, ma la mia idiosincrasia per superpoteri e fumetti mi scoraggia, vedrò.

    Jericho ha tutto quello di cui parli, effettivamente non è straordinariamente originale, però adoro i film che hanno a che fare con l’esplosione di bombe, il post olocausto e via dicendo, quindi andrò avanti. ;)

    Vedrò presto sia Studio 60, Six degrees e Smiths (di cui non hai parlato).

    Ah, dai un’occhiata anche a kidnapped, anche se il pilot non mi ha fatto impazzire.

  9. Dimenticavo, Eureka non mi è piaciuto.

    Non sopporto le serie tv “giocose”, stessa ragione per cui ho odiato le cose stile Buffy.

    Ah, c’è anche The Nine a cui dare un’occhiata.

  10. Tutto 24 e tutto Battlestar posso masterizzarteli io, famme sapè.

  11. cazzarola, l’idea di jericho mi aveva attizzato! uff…

    “interrompiamo ogni cazzo di puntata con un cazzo di colpo di scena” è ciò che mi ha fatto disamorare di lost…strasob!

  12. @simak: the nine, smiths e kidnapped sono – appunto – alcune delle cose che mancano. ma non credo che le riprenderò tutte.

    nel frattempo ieri sera ho visto il pilota di Ugly Betty.

  13. per West Wing,non c’e’ problema, ho tutte le stagioni in inglese e dalla 1 alla 4 in italiano registrate da Fox, basta mettersi d’accordo sul quando e dove …

    Tanto tu sei di Bologna, giusto ? :)

  14. Si capiva che li avessi visti. Intendevo il resto della stagione. E poi c’è Matthew Perry.

  15. @kusanagi: veramente ho lasciato bologna da qualche tempo… essendomi laureato… ma qualche volta ci torno… tanto non credo di avere il tempo di vederlo. :-(

    (ti farò sapere nel caso io debba affrontare una lunga convalescenza)

    @jerry: hai detto bene. matthew perry for president.

  16. Heroes mi ha lasciato un po interdetto ma il resto delle serie non mi interess molto, vorrei evitare di buttarmi su Bones

  17. Preziosissimo post, e Studio 60 in download senza passare dal via (Matthew Perry for president, of course)

  18. Concordo: Studio 60 è di gran lunga il miglior pilot! E il secondo episodio: ne vogliamo parlare? Brillante!

    Heroes: pilot ben fatto, grosso potenziale, seguirò sicuramente la serie.

    Jericho: forse un’occasione sprecata.

    Six degrees: accattivante e ammiccante. Temo che dovrò dargli più di uno sguardo.

    Ti segnalo anche The Nine: parte questa settimana e assieme a Heroes e Studio 60 è nella mia personale top 3 di nuovi tf.

    Non hai mai visto 24 e Battlestar Galactica? Ti prego, recuperali! :D

    PS: Bel blog, complimenti! :)

    mrbrightside

  19. pero’ Jericho ha una colonna sonora molto “film di genere anni 70″.

    Non e’ malaccio.

    Spezzo una lancia per heroes.

  20. Questo post, scusa kekkoz, è inutile.

    Stanotte trasmettono Lost – 3×01. E non ci sono cazzi.

  21. che figo ‘sto post, ad averci la connessione adatta… ^^

    Anche se personalmente sbavo dietro a cose gia’ partite… voglio Prison Break stagione 2 e ovviamente Lost stagione 3…

    Misato-san

  22. Non aggiungo nulla su Studio 60, siamo tutti concordi!

    Invece, per gli orfani di Friends invece di The Class che è un po’ di grana grossa consiglio How I Met Your Mother, ormai alla seconda stagione.

    alessio

  23. utente anonimo on 21 settembre 2009 at 15:27 said:

    a proposito di serie televisive: nessuno di voi ha mai visto TATORT, serie TV (della ARD tedesca) che va in onda ormai da ben 40 anni… e da cui sono usciti registi come Wolfgang Petersen, Verhoeven, e quello di “Goodbye Lenin”, oltre che attori come il compianto Ulrich Mühe e Nastassia Kinski?, è utile sapere il tedesco, ma la serie è favolosa, specialmente negli ultimi anni

    f

  24. utente anonimo on 10 settembre 2010 at 17:58 said:

    Ciao! ho trovato questo post per caso e pongo solo una domanda: cosa avete contro Gale Harold? e che significa che la sua faccia non si può proprio guardare? andate da un oculista allora, detto senza offesa! Gale Harold è un attore bravissimo che sa rendere intensa un' interpretazione anche solo con un'alzata di sopracciglia… purtroppo la sua spettacolare prova come Brian in queer as Folk usa lo ha evidentemente reso "indesiderato" agli occhi di moltio ipocriti benpensanti ed omofobi che anche in Vanished gli hanno poi preferito quel tizio che non sa di niente…. Gale vale moltissimo ed io gli auguro di avere una carriera lunga e brillante come merita…buona serata e grazie dell'ospitalità
    Antonella

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