Slither
di James Gunn, 2006

"This shit is about as far from God as shit can get!"

Uscito in Italia a fine giugno nella solita indifferenza generale estiva, il primo film completamente scritto e diretto da James Gunn, sceneggiatore talentuoso che si è fatto le ossa per anni e anni alla Troma (ha quasi quarant’anni anche se ha ancora la faccia di uno studentello malato di fumetti) prima di farsi notare con lo script del cult (inedito da noi) The specials, merita davvero di essere recuperato ed è a un pelo – davvero sottile – dall’essere un gioiellino del suo genere.

Che poi, non è che sia così facile identificare il "suo" genere, con quella commistione di horror puro (non fighetto ma diretto all’osso, cruento e sanguinario come poche cose recenti, almeno di questo tipo) e commedia secca (non parodia, anche se implacabilmente divertente) che, come si sa, è un’alchimia difficile che riesce a pochi, pochissimi. Per dire, a Gunn riesce benissimo. Sia nei passaggi prettamente comici, a cui si dedicano gli ottimi dialoghi, sia in quelli horror, dove ha la meglio l’impressionante reparto make-up, tra Michael Rooker in guisa di calamaro gigante, un’enorme donna-utero, e un’invasione aliena che ha forme vagamente – o un po’ più che vagamente – falliche, vaginali, e persino anali. Uau.

Un vorticoso omaggio ultracinefilo, spesso esplicitato, in modo quasi patologico, nei nomi dei personaggi e dei luoghi, all’horror "di serie B": se davvero si può dire così, visto che il film è il frullato di un sacco di roba diversa, dal cinema del primo Cronenberg (la mutazione di Grant Grant da La mosca, la scena della vasca da Il demone sotto la pelle) a quello di Yuzna (tutta la sequenza finale, paro paro da Society) e di Romero (gli zombies, ovviamente – d’altronde Gunn ha scritto il bel remake di Dawn of the dead), da Tremors agli Ultracorpi, e molto altro ancora.

L’idea di cinema è la stessa della Tromaville di Lloyd Kaufman (il cui Toxic Avenger appare in un televisore, e più che un onere dovuto suona come un dazio affettuoso), ma con un innegabile marcia in più da un punto di vista visivo e narrativo, senza troppi peli sulla lingua né riguardi nei confronti dei cuori (e degli stomaci) deboli.

Uno Spasso con la S maiuscola. Anche se la sopracitata indifferenza italiana ha fatto eco al letterale disastro al botteghino americano. Ve lo meritate, Joe Sonzero.

(Bill) "Hell, if he had a ‘gina, you’d'a married him, too".
(kid) "What’s a "’gina"?
(Bill) "It’s a country. You know, where Ginese people come from".

6 Thoughts on “

  1. qua da me, manco a dirlo, manco e’ uscito, sgrunt ! :(

    Appena ho un po’ di tempo lo vado a noleggiare … :)

  2. utente anonimo on 15 novembre 2006 at 14:27 said:

    Mi aveva molto incuriosito, e solo da poco ho scoperto che è già uscito in DVD italiano. Se lo trovo a noleggio bene, perché i prezzi della vendita sono ancora inverosimili.

    Quando l’ho mostrato a Private_I a Lucca Comics, lui non sapeva che cosa fosse, quel retrogrado.

    Ohd

  3. Qualcuno dica definitivamente che Michael Rooker e’ un attore che merita lo stesso culto dei vari Sam Jackson, Bruce Campbell e via dicendo. E cominciate a dargli i film giusti, come questo.

  4. cita che ti ricita..dupalle sto film.

    scusa eh! ^^

  5. Weeez!

    Visto ieri,DIVERTENTISSIMO!

    Spassoso, ti passa, fa schifo quanto basta!

    ^_^

    Tora

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>

You can add images to your comment by clicking here.

Post Navigation