Boog e Elliot a caccia di amici (Open season)
di Roger Allers, Jill Culton e Anthony Stacchi, 2006
"At this point, the most we can hope for now is an animated film that doesn’t concern breaking out of a zoo of some sort." (Chris Cabin, Filmcritic.com)
Per liberarci in fretta di questo macigno (il post aspetta da diversi giorni), chiariamo subito il punto: Open season è talmente brutto che a posteriori Over the hedge acquista un sacco, ma davvero un sacco di punti. Che è tutto dire. Poi, si sa, sui film d’animazione io sono abbastanza impietoso, ma questo "vero" esordio della Sony Animation è uno dei film più inutili e derivativi che mi sia capitato di vedere in tempi recenti, forse un ciglio meglio di Madagascar ma non abbastanza da saperne definire il distacco. E non solo perché ancora una volta ci sono "degli animali parlanti che escono da uno zoo di qualche tipo". Che già quello, due palle.
Riprendendo la tradizione dei buddy-movie tanto cara al cinema americano (e a quello d’animazione: ma Monsters Inc sembra essere passato invano), Open season racconta una storiellina flebile flebile sull’emancipazione dal nido familiare, ed è tutto qui. E non avendo evidentemente nient’altro – o niente di niente – da dire, sfoggiando perlopiù una tecnica che però è notevole praticamente solo nel movimento del pelo (ah beh allora) e nella sequenza dell’inseguimento acquatico (va detto, ben fatto), riempie tutto il resto del film di animali e animaletti. Porcospini, scoiattoli, puzzole, e via dicendo. Già sentita, vero? A confronto, un torneo senior al bocciodromo di Mompiano è come fare bungee jumping sul Grand Canyon.
Nemmeno i numerosi bambini presenti hanno gradito, considerato l’incredibile casino in sala, più divertente del film stesso. Tra noi "adulti" invece, pesanti pacche sulla fronte, sguardi al soffitto del cinema, commenti stupefatti, e l’udibile speranza che finisse in fretta. La nicotina in questi casi può aiutare. E se qualche risata la strappa, spesso e volentieri è perché si sta pensando a qualcos’altro. Che so, a Punk’d.
Nelle sale italiane dal 07 Dicembre 2006
In sala con me, la signorina Violetta – che gentilmente mi invitò – e alte personalità dell’intelligenza cinefila meneghina. Però, niente male come prima esperienza ad un’anteprima milanese. Mi sento come una debuttante. O come Molly Ringwald, fate voi.
finirete per fidanzarvi, voi due ;P
Anche tu sei bello in rosa?
che schifo,
adesso anche il kekkoz inizia a vedersi i film gratis e in anteprima! ^^
# 1: è impossibile per due motivi. Primo perché io Kekkoz lo rispetto troppo, secondo perché lui a me un po’ mi teme e un po’ giustamente mi considera carne vecchia.
(kekkoz si scompiscia)
Ah, il duro mestiere del critico!
Ciaoo Rob
mi segnalano la presenza di Sokurov a Perugia al Batik film festival 6-10 dicembre, intervistato da Ghezzi:
http://www.microcinema.it/canale.asp?id=66
ciao!
…nemmeno una parola su Noiret?
#6: perchè voi pensate ancora, davvero, di fare critica??? commentate, piacevolmente, punto. e magari è il massimo che si può fare. cmq, è sempre un piacere leggere questo blog!
anche io voglio conoscere violetta! Come si fa?
Per conoscere Violetta chi abita a Milano o zona limitrofa potrebbe venire il comodo martedì 5 alle placide ore 18.00 alle supergiovani Messaggerie Musicali, ove ella assisterà il valente Damir Ivic nella presentazione del coloratissimo DVD di “Rize” (il documentario danzereccio di David LaChapelle).
Riconoscerete Violetta dal suo nuovo taglio di capelli, che, unito al consueto piglio solare, la rende somigliante alla poliziottona di “Law & Order – Unità Zozzerie Non-Consensuali”.
(la parrucchiera di Violetta)
#9 (mi sento ne “Il Prigioniero”: non andava bene chiamarmi Rob?) Non hai capito una cippa, io citavo una rubrica della trasmissione “Seconda visione”.
(e comunque – per inciso – anche il titolo del mio blog è totalmente autoironico).
Ciaoo Rob (il mio nome)
Scusa Rob, non sono informato sulle trasmissioni di Seconda visione. Prendo atto e mi sento un ignorante….Seguirò Seconda Visione in radio da qui all’eternità. E anche il tuo blog. giuro. Scusa ancora.
Violetta, di devo conoscere, perchè ogni volta che sento il tuo nome qualcosa mi scatta dentro, la mano mi trema e…mi emoziona solo leggere qualche lettera battuta dalla tua tastiera.
Però non sarò a milano, non vieni mai a bologna? tanto ci veniamo tutti a bologna prima o poi nella vita, no? vieni, ti prego, ti offro qualsiasi cosa ma ti devo conoscere, dai! Potremmo anche fidanzarci, perchè tanto non mi rispetteresti mai come rispetti Kekkoz, non ti temo, e non ti considero carne vecchia!
O_______o;;;