L’era glaciale 2 – Il disgelo (Ice age: The meltdown)
di Carlos Saldanha, 2006
Non era difficile intuire una parabola discendente nella qualità dei film della Blue Sky, lo studio d’animazione della Fox. Bastava guardare Robots. Gesù, Robots. Ebbene, The meltdown fa persino peggio. Al punto che vengono dei seri dubbi sul notevole apprezzamento che anni fa ebbi nei confronti del primo episodio, che trovai l’unica possibile alternativa davvero valida al dominio artistico della Pixar. Sbagliavo? Mah.
Forse è l’assenza di Chris Wedge (Saldanha era il co-regista degli altri due film – secondo me Wedge dopo aver letto una sceneggiatura simile ha pensato bene di scansarsi, pur continuando a doppiare Scrat), o forse semplicemente l’assenza di un qualsiasi motivo di interesse: i personaggi nuovi sono insensati e fanno cose insensate (Ellie scopre di essere un mammuth e non un opossum? Mh, ok, migriamo. Ma per favore), i personaggi vecchi non hanno più alcuna motivazione narrativa (Diego ha paura dell’acqua? Yawn), la storiella familiar-castrante sa terribilmente di attaccaticcio, le gag sono volgarotte eppure il target è evidentemente bassissimo, molto più del solito. Persino Sid non strappa più una risata che sia una. Giuro.
Ma è chiaro che tanto, da qualunque parte lo si guardi, tutto in The meltdown è un pretesto per proponarci un’altra (persino più corposa) manciata di gag con protagonista l’insopportabile scoiattolo Scrat. Potesse morire una buona volta, Scrat. Muori, maledetto scoiattolo.
“Muori, maledetto scoiattolo” è straordinaria. Vedo che ti piace correre rischi eheh
Bastardo, ti ho già segnalato all’Ente protezione animali.
Così impari, ecco.
;o)
BenSG
E’ ufficiale: sbagliavi all’origine a pensareche la Blue Sky potesse fare concorrenza alla Pixar.
Scrat vuole morire! Quello è il bello. Lui vuole morire e si incazza di brutto quando, ad un passo dal paradiso-ghianda lo riportano sulla terra. Quando l’ho visto ho pensato che fosse un’incitazione al suicidio per le giovani generazioni
Mi scuso per gli spoiler nel mio commento precedente.
Avevo scritto “Attenzione spoiler”, ma ho stupidamente usato le partentesi > e
… continua da post precedente…
le parentesi “maggiore” e “minore” per cui iol loro contenuto è stato intepretrato come tag xml… e si che scrivo codice html per mestiere…
Verissimo.
Ennesima conferma che la Pixar ha un altro passo non per motivi tecnici o per gag più divertenti ma perchè racconta storie più solide.
Epperò una cosa la devo dire. La scena in cui Ellie si ritrova di fronte all’albero dove aveva conosciuto gli opossum. Flashback strascontato, ok, commento sonoro ri-strascontato, ri-ok. Ma quella manciata di secondi di silenzio, in cui i personaggi comunicano (e raccontano) con gli occhi e con piccoli gesti… insomma, _recitano_. E mica è poco, in questo periodo funestato da pinguini ballerini e la copia di Shrek versione foresta.
GF
Propongo una svolta hitchcockiana. Io ti ammazzo Scrat (anzi: prima gli ammazzo i figli, poi ammazzo lui, in modo che si levi di torno sapendo che il suo seme sarà estinto per sempre – cit.), tu mi stermini tutti gli elfi, gnomi, cippi e cosi volanti che infestano il genere fantasy. Mi pare uno scambio molto equo.
Il secondo episodio è meglio, molto meglio del banalissimo e “disneyiano” primo episodio.
Scrat è geniale, così come i due Opossum.
L’unica alternativa alla Pixar è la Dreamworks, che per certi versi è anche meglio. Gioca più sporco.
@GF (?): a me anche quella scena ha dato abbastanza fastidio, più che altro perché si inserisce in quel meccanismo di rovesciamento psicologico assolutamente cretino che riguarda Ellie e che mi ha lasciato sconcertato…
@violetta: ci sto. arma bianca?
@pogoopossum: ecco, ora che ti ho conosciuto credo finalmente nell’esistenza del male.
(si scherza, eh, mh)
Tranquillo Kekkoz… lo scherzo è sempre ben accetto, soprattutto l’ironia.
Nulla da eccepire sul poco senso della scena e di tutto il film in generale (come disse una volta un amico “inutile spremere una renderfarm se non si ha nulla da dire”).
Però, decontestualizzando il più possibile, secondo me c’è più cinema in quella scena che in un centinaio di film realizzati col “performance capture”…
GF
(no, non ci conosciamo. lurko abbastanza ma non commento quasi mai. è che sono timido, e la blogosfera è un ambientaccio mica da ridere…)
@pogoopossum: bravo. e meno male che ci sono anche commentatori come te.
@GF: hai ragione, è un postaccio. ci vuole un bel pelo, a volte. ma dà anche le sue soddisfazioni. benvenuto, comunque.