Giù per il tubo (Flushed away)
di Sam Fell e David Bowers, 2006
"From up top, eh? I used to work at a lab up top. I tested shampoo. I used to be a lovely dark grey. My dandruff’s gone, though."
La Aardman, lo studio inglese responsabile di due enormità quali Galline in fuga e il lungometraggio di Wallace & Gromit, abbandona temporaneamente la stop-motion in favore dell’animazione 3D. E in altre parole, abbandona Bristol per Glendale. Perché se è vero che l’impronta della società di Nick Park è forte, sia visivamente – nel disegno dei personaggi, che richiamano la fisicità della plastilina – che nei toni citazionisti e goliardici (anche se effettivamente meno iconoclasti che in passato), anche quella Dreamworks si fa sentire, e molto più che negli altri due film – che le due case hanno ugualmente coprodotto.
Soprattutto nella struttura, con un impianto narrativo risaputissimo: la vita vale la pena di essere vissuta solo se si hanno attorno un mucchio di amici e la famiglia? Tutto il resto è solitudine, e la ricchezza non è che una gabbia dorata? Oh bene. Se la prima metà sembra una replica di Una poltrona per due (et similia: basta che ci sia un ribaltamento sociale, il resto si scrive da sè), il resto del film non fa molto per rimediare a questa profonda prevedibilità. Anche se alcune sequenze la fanno dimenticare in fretta e volentieri: come quella del videofonino. Lo so, sembra assurdo che esista una gag incredibilmente divertente con un videofonino. Ma c’è, eccome.
E poi, non fatevi ingannare da queste piccole inezie: in tempi in cui i film d’animazione 3D sono diventati in gran parte un amarissimo boccone da inghiottire, questo film è come minimo una boccata d’aria fresca. Non solo perché i film cugini di casa Dreamworks non sono degni di allacciargli le scarpe, ma per un semplice motivo: Flushed away è divertente, schifosamente divertente. Con tutti i suoi limiti, è pieno di gag freschissime che conservano l’umorismo british di casa Aardman, le citazioni e parodie sono continue eppure mai stupide o stucchevoli, il ritmo è incalzante e perfetto, persino i numeri musicali sono spassosi, e i noti singoloni brit-pop che non sto nemmeno a nominare calzano a pennello.
Insomma, il tipo di film animato che vorremmo vedere più spesso, e che invece ci negano propinandoci RnB e una marea di insopportabili animali in fuga. E poi, diciamoci la verità: le lumachine doppiate da Nick Park – è l’unica cosa che ha fatto in questo progetto – sono tra le più belle invenzioni del cinema d’animazione da molti tempi a questa parte. Lumachine piccole, lumachine grandi, lumachine che urlano, che scappano, che cantano pezzi bepop in polifonia, che volano nel cielo di Londa attaccate a ombrellini di carta. Lumachine. Lumachine. We all love lumachine. All we need is slugs.
Kate Winslet anche come topa è topa. Volevo dire, bravissima.
[lo scorso Ottobre la Aardman e la Dreamworks hanno deciso di non estendere il loro fruttuosissimo contratto di collaborazione, mandando probabilmente a monte alcuni progetti futuri. Non sono poi così sicuro di esserne amareggiato]
io ho apprezzato molto anche i topi americani a londra
(I don’t think he speaks english)
Sono d’accordo..
Anche io avevo fatto una battutaccia sulla “toposità” della Winslet, ma alla fine ho preferito rinunciare!
….parentesi: a parte gli avatar spariti non si riesce più a modificare/editare i post esistenti…olé
Anche Hugh Jackman riesce a essere suave perfino come topo.
(mmmm, Hugh Jackman)
sante parole
per me è il miglior film d’animazione dell’anno, superiore pure al coniglio mannaro!
Mi associo a Violetta nel suo mmmm
io l’ho visto al cine in italiano, ma dewvo dire che per una volta il doppiaggio è professionale e ben fatto. Solo una curiosità: mi sembrava che il doppiatore di Rodney fosse Francesco Prando/Ned Flanders…