Babel
di Alejandro González Iñárritu, 2006
[13 cose che ho pensato e/o detto di Babel negli ultimi due giorni.]
1. caro Alejandro, i tuoi film sono tutti uguali. Passi uno, passino due. Basta.
(potrei pure fermarmi qui)
2. nei film di Iñárritu, non solo va (o sembra andare) tutto a puttane: la cosa più inquietante di questa personale variante sadico/goliardica della Legge Di Murphy (con riserve: vedi punto 3) è che Iñárritu si diverte come un pazzo. E non solo a far star male i suoi personaggi. Ma a farli star male piano. A farli star male di più. Se Iñárritu uccidesse persone, non sparerebbe loro. Le farebbe soffrire il più possibile, poi le segherebbe in tanti piccoli pezzetti, che metterebbe tutti insieme su un pavimento bianco a riformare il corpo originario, e solo allora infierirebbe sul loro corpo morto svuotando un caricatore sui pezzetti stessi. Il tutto, ridendo a crepapelle. E inviterebbe gli amici ad assistere. Dai, tira un colpo anche tu. E non è nemmeno detto che non lo faccia.
3. che poi c’è la speranza, eh. Più speranza per tutti. Ma il signoreiddio che gioca a dadi era cosa vecchia e noiosa già prima.
3a. gesù, quale intrigante tendenza a far piovere sul bagnato.
3b. una cosa è il Caso, una cosa è il Culo.
4. già all’inizio pensi che Cate Blanchett sia un motivo valido per vedere il film fino alla fine, ma poi quella stronza passa tutto il film a lamentarsi.
5. il messaggio di Babel è: non viaggiate. Non andate da nessuna parte. Non uscite di casa.
6. i feticci di Babel fanno sorridere. Per dire, il fucile. Ma se davvero volevi fare anche un discorso politico, allora no, ecco, ridateci i feticci.
7. ci ho messo tre sessioni a vederlo. Nel giro di due giorni. Che due palle. Babel mi ha fatto venire voglia di vedere Happy feet.
8. lo ammetto, anche se è evidentemente appiccicata lì perché fa figo, la parte giapponese non è poi così male. Forse per quei silenzi insistiti, forse per la scena della discoteca, forse per Yakusho Kôji, o forse perchè c’è una giovane giapponese con il pelo all’aria per tutto il tempo.
9. caro Gustavo Santaolalla, che bellissimo nome. Ma pure tu eh, che due palle.
10. Gael baffuto, sempre piaciuto.
11. film come barzellette vecchie. Ecco.
12. salve, sono Il Finale Inguardabile. Vi ricorderete di me per film come il secondo film di Marco Ponti.
13. ho davvero voglia di scrivere un post serio su questo film?
inizio d’anno scoppiettante!
pim pum pam.
Tredici punti per me inattaccabili. Tredici. Come tredici a tavola. Sfiga dappertutto. Inarritu, appunto.
Ciò nonostante l’episodio giapponese è molto bello anche se un poco effettivamente un poco tanto d’appendice.
Sei più sperimentatore tu con la forma-recensione che non Inarritu con la forma-film.
Ciaoo Rob
5. il messaggio di Babel è: non viaggiate. Non andate da nessuna parte. Non uscite di casa.
e se proprio proprio dovete uscire, non toccate gli americani: portano sfiga.
ecco, fate come Thymiane.
contribuite, contribuite.
Inarritu: se lo conosci lo eviti… il primo l’ho visto il secondo pure ma questo mi rifiuto… e il tuo post m’ha consolata ^^;
Misato-san
E’ il film dell’anno per Veltroni… c’era da aspettarsi che fosse perfino più fetido dei precedenti!!
.-.
Se tutti i film fossero brutti, che cineblogosfera divertente che avremmo.
CoNplimenti.
Iñárritu si ripete? Non me n’ero mica accorto, d’altronde, sfiga a parte, costante e consolatoria come in poche occasioni, ha variato il numero di storie parallele, e non è poco… Una catarsi notevole, soprattutto nell’happy end (tra virgolette, punti di vista…) probabilmente imposta dalla produzione, che aveva previsto un eccessivo aumento di suicidi nel periodo successivo all’uscita: pare che la distribuzione in dvd preveda un cofanetto con pacco di fazzoletti e, all’occorrenza, kit di emergenza con barbiturici (la quantità varia da persona a persona, oltre gli 80 Kg sarà previsto uno sconto per l’acquisto di un secondo kit).
Scherzi a parte IMHO un film da vedere nonostante il formato ripetitivo, anche non prescindendo dalla sua “sconfinata” filmografia: i gusti son gusti, ma secondo me ogni film è storia a sè, nonostante tutto, e qui una storia c’è, nonostante tutto… Sarò di bocca buona, ma, azzardo, dico che mi è piacuto: uccidetemi, ma lentamente, con dolore, pezzo per pezzo…
e io ancora non l’ho visto diamine
conto il recupero in dvd, anche se devo dire che per il 2006 non c’è assolutamente da lamentarsi, come anno cinematografico
Junkiepop
sono agorafobica per cui concordo col “regista” sul punto 5, soprattutto ricordando le inanerrabili dùpalle di 21 grams per il quale, ahimé, uscii di casa. ma non mi frega più.
Sto ridendo per il punto 12, ma ho paura ad esternarlo: se siamo tutti connessi, le mie risa potrebbero avere delle ripercussioni orribili…
“12. salve, sono Il Finale Inguardabile. Vi ricorderete di me per film come il secondo film di Marco Ponti.”
Ridiamo tutti quanti ! In coro ! VIA !
fortuna che non mi son fatto tentare dall’andare a vederlo allora…
[non che mi fosse mai venuts qusta gran voglia..]
Anche se Inarritu facesse un capolavoro (e questo comunque è lungi dall’esserlo è solo un film con buoni spunti) voi lo critichereste sempre e comunque, idem per mr. Gibson, soprattutto a priori. “anche il peggiore degli uomini può fare il migliore dei film” gparker docet
e con questo commento mi sono definitivamente giocato le remote possibilità future di entrare nella cinebloggers connection…! ^^ ha ha ha!
Il miglior film di inarritu per me è 21 grammi a seguire amores perros, lo so vi fanno schifo, questo babel dopo cannes mi aspettavo chissà cosa e invece non mi ha fatto schifo ma mi ha deluso, la scena che ho preferito è stato l’arrivo dell’elicottero con la musica di Insider di Mann. De Gustibus comunque.
@delirio#18: secondo me, dire che 21 Grammi è meglio di Amores Perros è come dire che il Ciaocrem dà la polvere alla Nutella.
@delirio#17: ma va’.
suvvia, perfavore, siamo seri.
(leggansi il mio post su Amores Perros)
21 grammi è la quintessenza del finto-intellettuale con stile finto-sperimentale per raccontare un polpettone neanche tanto originale. Salvato appena dagli attori.
21 grammi è la stupidità, semplicemente.
Questo post invece è uno dei più belli della blogosfera mondiale.
“lo so vi fa schifo” e se tutti la pensassimo allo stesso modo non ci sarebbero i blog.
cate blanchett comunque è stata veramente imbarazzante…altro che the aviator, invece pitt non è poi stato neanche male…considerati certi altri suoi film…”lo so vi fa schifo”.
ridiamo
@delirio: ovviamente lo sai che si scherza, vero?
se c’è un posto dove uno può dire e/o pensare quel che gli pare, sono i commenti di questo blog. e di quell’altro.
baci e abbracci, anyway.
(che poi dai, questi qui sono un po’ troppo cattivi con 31 grammi. due palle, però. ^^)
31 grammi? Gliene hai aggiunti 10 per dargli più “sostanza”? ^^
ho scritto 31 GRAMMI. fantastico.
(ride tra sè, convinto)
Ho fatto due etti e mezzo, lascio?
Secondo me e’ piu’ giusto dire che e’ Inarritu che ha rovinato il lavoro degli attori di 21 grammi, loro son bravissimi. Amores Perros e’ invece bello secondo me.
il secondo film di marco ponti
stanotte ho sognato di picchiare a sangue muccino
che bello.
lillo
d’accordo coi punti 1 e 8. amores perros è un gran bel film. qui non si può non notare il ripetersi di un meccanismo collaudato e un’unione troppo labile tra i 3-4 frammenti che compongono il film. la parte giapponese è la migliore, quella messicana la peggiore, anche a causa del doppiaggio che -aggiungo- fa parlare gael e la zietta come due trevisani. perplessità.
loreg
@xinematica: beh, in un certo senso hai ragione. tipo, naomi watts. ce l’abbiamo presente naomi watts? naomi watts. ah.
@lillo: sei un genio.
@loreg: trevisani? ahahah!
(non lo so, io l’ho visto in originale.)
(tra l’altro, ma è pazzesco: mi state dicendo che le settecentodue lingue in cui è parlato Babel – visto il titolo, mi sembra un carattere un tantinello rilevante – sono state DOPPIATE? anche stavolta? ma dove viviamo?)
perfetto. potrei solo aggiungere che in quanto a “cinema di plastica” se la batte solo con von trier ma forse perde. forse.
ehi, anche il finale del primo film di Ponti era inguardabile!!!
Puntualizziamo!
Propongo come miglior finale inguardabile quello di Da zero a dieci, con piano sequenza fisso di un minuto sul volto sereno di Stefano Pesce…che bello!
lonchaney
non condivido sul primo film di Ponti.
Butch Cassidy nn se tocca.
troppi ricordi.
eh kekone?lillo
“Dazeroadieci” è il Male.
@unodipassaggio, lonchaney: dio, no! così mi fate venire voglia di recuperarlo!
[tanto ormai questo thread è una chat]
però in da0a10 c’è lillo.
lillo, eh.
himself.
mica scamarcio.
nn mi sputtanare più di quanto non lo sia già da solo.
però nn mi si vede aha
e tra le altre cose conobbi uno dei più grandi amori, nn corrisposti della mia vita.
recuperare il dott. stranamore
il dottor stranamore di castagna buonanima?
(“nn mi sputtanare più di quanto non lo sia già da solo” mi fa ridere un bel po’)
va beh…
torniamo a parlare di cinema
fra un pò esce Rocky 12
A quanto pare alla Fnac di Marsiglia “Da 0 a 10″ si trova sullo scaffale dei film gay, con il titillante nome di “Les Hommes Italiens”.
(l’ho letto su questo blog:
http://kapola-granganga.blogspot.com/ )
In Da 0 a 10 c’è Baba O’Riley degli Who. Come in Summer of Sam. Spike Lee si rivolterebbe nella tomba. Se fosse morto.
No, Kekkoz. “Dazeroadieci” te lo devi conservare come riequilibrante dopo una sbornia di bei film. Riazzera (dadieciazero) il gusto in un modo violento ma efficace. Effetti collaterali: in un primo momento, dopo la somministrazione, vorrai vedere solo Robert Bresson e, se sei un po’ brillo, Dreyer.
no Dryer, mi sembra troppo.
non esageriamo e fermiamoci a Wilder.
da zero a dieci non sarà mai come il film di Francesco Salvi, di cui nn ricordo il nome (quello forse può giustificare una monografia su dreyer)
lillo
Forse il venturo The Pursuit of Happyness potrà giustificare una monografia su Dreyer. E pure su Anger, nei buchi di tempo.
Doppiati sì, ma in un certo senso.
Giapponesi: no
Marocchini: no (con eccezioni? non ricordo)
Americani: sì, in modo normale
Messicani: sì, in teoria. In pratica sembravano veneti.
Perchè? Perchè?
Smettete di doppiare i film.
Poi, doppiare un film che si chiama “Babel”, no?
Geniale!
14. Erano davvero necessari Blanchett-Pitt-Bernal?
Soprattutto, non era meglio sostituire Bernal con Lino Tofolo, così si evitava anche il doppiaggio?
15. C’è davvero bisogno di un film in cui dopo 5 minuti sai già che starai male, e che ci mette due ore e passa a triturarti lo stomaco (e anche un po’ i coglioni) [sì lo so, è il punto 2, solo che volevo tradurre il Park Chan Kekkoz - pensiero].
16.Bella la fotografia. Bella la regia. Bravo Fogli.
Bravo il vitello.
Mo però è finita sta cazzo di trilogia della sfiga?
17. Ok caro Gonzalo, abbiamo capito: shit happens. Soprattutto se sei povero, disgraziato o ancora meglio entrambi. E poi la sfiga si incrocia e provoca altra sfiga. Ad altri poveri e disgraziati. Poi ti accorgi che ogni tanto becca anche i ricchi (ma sempre disgraziati e in crisi, s’intende); però è colpa dei poveri e disgraziati. Bel pensiero terzomondista.
18. L’ottimisimo è il profumo della vita,caro Gonzalo, eh?
19. Saluti, kekko.
Enrico, il Bada
secondo me il finale di Da zero a 10 vale la pena di essere visto.
All’epoca lavoravo in videoteca e lo facevo vedere a tutti. inimmaginabile.
Ho tanti ricordi legati anche al finale di Santa Maradona: ricordo quando mi sono accorto che i due stavano guardando Butch Cassidy, ricordo il terrore crescermi dentro quando ho capito come voleva concludere, ricordo il mio monologo interiore “non lo fa, non lo fa, no no, il fermo immagine non può farlo, no è terribile, oddio sta a vedere che lo fa…”
Beh, l’ha fatto, ed io ho i brividi da allora…dannati registi cinefilo-damsiani.
lonhaney
si sul fermo immagine condivido. ripensandoci.
ma per il resto nun se tocca, sarebbe come sparare sui tortellini della nonna dai
lillo
un plauso per i punti 8 e 9.
Mr.M.
peccato che mancasse la quarta storia, quella italiana, con Amedeo Nazzari stile “Tormento”, sarebbe stato un “scappo-lavoro”…
orrengo, il peggior film degli ultimi anni, VonTrier a parte… bella gara tra i due, potrebbero fare un film a quattro zampe!!!
ciao
fabio