Feast
di John Gulager, 2005
La cosa più divertente – in senso relativo – di Feast, risultato della terza stagione del Project Greenlight di Matt Damon e Ben Affleck, è andare in giro per la rete a scoprire curiosità sul cast. Per esempio: Eileen Ryan, che interpreta Grandma, è la mamma di Sean e Chris Penn. L’anziano barista Clu Gulager non è solo il padre del regista, ma in una serie degli anni ’60 interpretava Billy the Kid. Tra l’altro, in un dialogo di Feast, rifiutandosi di fare l’eroe, dice "ehi, I’m not Billy the Kid". Deh. Judah Friedlander è un one-character-actor che ha interpretato Beer Guy in un tot di film (soprattutto del Frat Pack). Il soldato è il leader dei Naughy by Nature. Duane Whitaker era Maynard, l’amico di Zed, in Pulp Fiction. Il motivazionista è Henry Rollins dei Black Flag. E via dicendo.
Per dire che il film è invece meno stimolante del suo continuo giochetto citazionista. Va detto che un horror così breve e tutto sommato divertente può essere anche una boccata d’aria, soprattutto per il suo non prendersi mai e poi mai sul serio: la classica presentazione con fermo immagine dei personaggi, che indica la loro "aspettativa di vita", viene puntualmente ribaltata in breve tempo, ed è davvero un colpaccio. L’idea vincente è di ammazzare nel giro di pochi secondi tutti i personaggi che in un horror sarebbero normalmente durati più a lungo, se non fino alla fine: il soldato, la lesbica, l’eroe figo, la star (Jason Mewes nel ruolo di se stesso), lasciando a se stessi i personaggi più apparentemente inutili o disadattati. Persino il bambino innocente tira le cuoia prima di poter dire bif, tra le nostre urla di giubilo.
Però siamo ancora fermi lì, all’horror d’assedio, ai mostri brutti e schifosi che vengono dal deserto, all’istinto di sopravvivenza, alla metonimia da camera del brutto sporco bifolco popolo americano. Se raccontare un film come Feast è molto divertente, vederlo lo è già un po’ meno, e a rifletterci sopra viene il voltastomaco. Ciò nonostante, la consapevolezza di genere della sceneggiatura è ammirevole (i personaggi rinunciano brevemente a comprendere da dove vengano questi mostri schifosi: dopotutto, chi se ne frega?), la vena gore è decisamente spinta (al di là del "monster cock" e degli svariati pezzi di corpi strappati o lacerati, il top è la tizia che ammazza il mostro spaccandogli i denti con il calcio del fucile e poi infilandogli un braccio intero in gola), e la doppia beffa finale è a sua volta una beffa brillante nei confronti del "metodo della beffa finale" dell’horror contemporaneo.
Il barista che muore d’infarto mentre tiene fermo il mostro mentre Balthazar Getty gli urla "You’re having a fuckin’ heart attack? You kidding me?" mi ha fatto letteralmente rotolare per terra dalle risate.
Se ti dico che vedendolo su Balthazar Getty sudato white trash stupido e insignificante ci ho fatto un mezzo pensierino, tu cosa fai? Mi prendi a ceffoni come merito, vero ?
VB
p.s. ti sei scordato la barista, Krista Allen, ex fidanzata a uso mass media di George clooney nonché interprete del serial tv softcore “Emmanuelle in Space”.
Emmanuelle in Space! Sì!
(per i pensieracci su Balthazar Getty sei perdonata.
dopotutto, l’omovéro ha ‘dda puzza’)
(tra l’altro non c’è traccia di un uscita italiana. straight to rental, forse? se ne sai qualcosa in più non esitare)
Vita tette e miracoli di Krista Allen – che Dio l’abbia in gloria – si trovano qui:
http://www.celebritymoviearchive.com/tour/name.php/4
link ovviamente not safe for work, a meno che non lavoriate in un lupanare.
vb
oh mio dio, ma è quella che si fa succhiare il dito in Anger Management!
(quella scena mi causò una forza dentro che neanch’io so come)
Kri-sta Kri-sta Kri-sta. Per un attimo è stata l’unica vera erede delle video vixen anni ottanta/novanta tipo Kari Wuhrer.
Però anche vestita in Feast la sua mezza figura (abbondante) la fa, vero ?
Voleva tanto recitare in un film senza far vedere le tette e finalmente ce l’ha fatta. Adoro le storie a lieto fine.
vb
ricordo con terrore i segreti del diario con david duchovny, mi avete rovinato la giornata
grazie
Jp
no, JP, Red Shoe Diaries era un’altra cosa…
[per chi badasse a queste inezie, vorrei far notare il nuovo micro-trailer qui a destra]
[ho scoperto l'uscita italiana 5 minuti fa e non ho resistito]
Ohe’, Clu Gulager e’ soprattutto tra i protagonisti del supercult Il ritorno dei morti viventi!
era peggio
era un soft core wannabe con risvolti drammatici
apposta me l’avete rovinata la giornata
JP
devo tornare a chiederti dell’ingresso fra i giudi di cinebloggers connection.
Al momento ho l’invito da parte del blog di Bonekamp (Xanadu), vorrei capire come faccio ad entrare praticamente nelle colonnina di sinistra di cineblogger, ha chi doevo comunicare l’invito????
scusami l’off topic….
E’ uscito in Italia?
come ho scritto nel commento #2, per ora non c’è traccia di un’uscita italiana.