maggio 2007

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[facepalm]

Il nuovo episodio di Friday Prejudice. Clicca!

(guarda ciccio, puoi pure farne a meno.
)

[these go to eleven]
[inattesa rubrica quadrimestrale di ascolti compulsivi et ignoranti]

[2007, January-April]

[Arcade fire - Neon bible] A scanso di sorprese, il miglior disco del 2007. Un disco preziosissimo, barocco, straziante. Intervention è un crescendo emozionale senza cui non si può più vivere, The well and the lighthouse e Bad vibrations fanno piangere, il resto è semplicemente perfetto.


[Andrew Bird - Armchair Apocrypha] Schiacciante conferma: Bird è il miglior songwriter in circolazione, persino più concreto che pria. Vi sfido a resistere al fischiettìo di Dark matter.
[A toys orchestra - Technicolor dreams] Dopo lo splendido esordio à la Blonde Redhead, una delicatissima conversione pop. Powder on the words si attacca direttamente ai ventricoli.
[Giardini di Mirò - Dividing opinions]
L’addio (quasi) definitivo alle ambizioni post-rock di Reverberi & C è inaspettatamente il loro disco migliore. Intenso, profondo, bello da impazzire.
[Maximo park - Our earthly pleasures]
Splendido. Mancherà pure una Apply some pressure, ma Our velocity, Books from boxes e The unshockable sopperiscono ottimamente.
[Modest mouse - We were dead before the ship even sank] Cambiando rotta verso diversi lidi, i topi sfornano un disco eclettico e entusiasmante. Per tutti: fan, scettici, indecisi.
[The apples in stereo - New magnetic wonder] Un doppio CD solare, genialoide, e appiccicoso come nessun altro uscito finora quest’anno. Pezzo migliore, tutta la prima parte.
[The shins - Wincing the night away] Adorabile. Forse non sarà all’altezza dei due dischi precedenti, ma roba come Australia e Phantom Limb non si può non amare.



[Arctic monkeys - Favourite worst nightmare] Prendeteli per il culo anche stavolta, io non riesco a smettere di ascoltarli.
[Billie the vision &... - Where the ocean meets my hand] "Sequel-fotocopia". E’ bello avere delle conferme, ogni tanto.
[Blonde redhead - 23] Un altro passo nella loro riscoperta del pop. Limoni danneggiati non si nasce, ma si fanno voler bene.
[Feist - The Reminder] Una donna che vorremmo ci cantasse la ninna-nanna ogni sera. Voce femminile dell’anno.
[Good shoes - Think before you speak] Meno cazzoncelli di quello che sembrano. Un disco freschissimo e irresistibile.
[Kings of leon - Because of the times] L’ho ascoltato ancora poco, ma ho già capito che mi piace da impazzire. Ipnotico.
[LCD Soundsystem - Sound of silver] Stavolta ti conquista solo dopo un tot di ascolti, ma poi ti ci trascina dentro.
[Lucky soul - The great unwanted]
Il disco da suonare per far capire cos’è l’indiepop, o almeno come dovrebbe essere.
[Malcolm Middleton - A brighter beat] Quello degli Arab Strap che mi piace di più da solo che con l’ex-socio. Un’altra musica.
[Of Montreal - Hissing fauna, are you the destroyer?] Un disco caotico, accecante, frastornante. E sono complimenti.
[Patrick Wolf - The magic position] Apprezzato, poi accantonato, poi riscoperto. Magpie è tra le canzoni dell’anno.



[Bloc party - A weekend in the city] Meglio di niente.
[Bright eyes - Cassadaga] Ineccepibile, ma non mi rapisce.
[Fall out boy - Infinity on high] Non l’avrei detto. Divertente.
[Klaxons - Myths of the near future] Solo a piccole dosi.
[Kristin Hersch - Learn to sing like a star] Ci sa ancora fare.
[Laura Veirs - Saltbreakers] Meno bello, però, che donna.
[Pop Levi - The return to form black magick party] Sorpresa.
[The earlies - The enemy chorus] Cerebrale ma stimolante.
[The good, the bad and the queen - s/t] Ci mette un po’, eh.
[Wilco - Sky blue sky] Nessun dramma, solo un po’ sciapino.

Per tutto il resto, c’è il mio profilo su Last.fm. Buon ascolto.

nb
la rubrichetta non ha nessuna pretesa di completezza – perché mancano una valanga di dischi, quelli che ho sentito poco o che non ho sentito affatto – né tantomeno di competenza – perché sono solo un ascoltatore compulsivo et ignorante. inoltre, non sono presenti dischi "insufficienti": preferisco consigliarvi dei dischi da avere, piuttosto che dischi da evitare. che poi, si capisce, sono gli altri.