La città proibita (Curse of the golden flower) (Man cheng jin dai huang jin jia)
di Zhang Yimou, 2006
Terzo film di una sorta di "trilogia wuxia" prodotta da Zhang Yimou negli ultimi anni e stranamente – ma nemmeno poi tanto – distruibuita dappertutto con tromboni sonanti, è un film in cui la parte più propriamente legata all’avventura e all’arma bianca è estremamemente sacrificata rispetto a un prolungamento estremo del lato melodrammatico barra scespiriano delle vicende narrate.
Che non andrebbe nemmeno male: se Zhang sapesse gestire, non dico alla perfezione ma in qualunque modo, quest’ultimo. Non voglio lamentarmi a voce troppo alta perché il film non è un susseguirsi di violentissimi duelli al ralenti: dopotutto, non sono più un ragazzino. Però, magari, dico io. Invece La città proibita è un film in cui, per vedere una sequenza degna di interesse – quella dei ninja che attaccano la casa del farmacista, sequenza cazzutissima, ma mai quanto il farmacista – devi sorbirti un’ora di sbadigli, sbadiglioni, tende che salgono, tende che scendono, intrighi neri neri e fiorelloni gialli gialli, incesti mai consumati e fellatio mimate col ditino, imperatori che litigano, annunciatori che sbraitano, tende che salgono, tende che scendono, corridoi dorati, corridoi perlati, corridoi dai colori chupachups.
Qualche problemuccio sorge allora nella mia notoriamente limitata pazienza. Vero, la seconda parte del film ribalta tutto: niente più Chow Yun-fat bolsissimo che pontifica e che quando cammina fa il rumore di Santa Lucia, niente più Gong Li che si ferma e riflette e poi spacca qualcosa, oppure che si ferma e riflette e piange, oppure che si ferma e riflette e sta per piangere, non più maree di tette schiacciate in corpetti a distogliere la nostra attenzione dall’assoluto nostro disinteresse per tutto ciò che non ha un capezzolo: finalmente centinaia di morti ammazzati e massacri familiari a risvegliarci dal torpore delle due ore precedenti. Ma è troppo tardi.
Senza dubbio il più debole dei tre, a mio parere. Anche se è un film che può piacere da impazzire – sempre se si è disposti a confondere lo stile con il colore degli arazzi. Certo, se un film ti fa venir voglia di riprendere in mano Hero e ti convince che forse eravamo stati troppo ingentili con quel povero cristo, ecco, fate i vostri conti.
blog interessantissimo!complimenti!
passa dal nostro e facci sapere che ne pensi!
grazie!
ciao!
“maree di tette schiacciate in corpetti”: eh sì…
Fa decisamente venire voglia di riprendere Hero, con cui eravate stati esageratamente ingentili. A me è piaciuto parecchio, sì, lo dico. Oltretutto là l’uso dei colori sgargianti era (anche) finalizzato alla trama e non (solamente) al gusto estetico!
io non sono mai stata ingentile con Hero, per riprenderlo mi basta allungare la manina fino alla mensola, fai un po’ te.
mi state dicendo che dovrei davvero rivedere Hero?
“Hero” era un bel film, anche a mio parere.
@kekkoz: sì.
“non più maree di tette schiacciate in corpetti a distogliere la nostra attenzione dall’assoluto nostro disinteresse per tutto ciò che non ha un capezzolo”
Lollissimo!
Però per quanto sarà formalista e vacuo è sempre un film con Gong Li e con Gong Li che ha le bocce strizzate in bella mostra non dev’essere poi così male.
Mi rendo conto però che il commento qui ha poco a che fare con il valore artistico-cinefilo del film… forse.
hero era piaciuto anche a me. ma per contratto sono tenuto ad apprezzare qualsiasi cosa venga filmata da christopher doyle.
non è che hero mi abbia fatto proprio schifo però, ecco
Che rumore fa Santa Lucia?
(non apevo esistesse l’aggettivo “ingentile”, sono sgomento)
campanelli, zio.
(infatti ingentile non esiste. pensa, se lo cerchi su google trovi quasi solo me.)
Se Hero è un bel film Holly Sampson è vergine.
(abbiamo trasmesso “Commenti Costruttivi ai fini di una Pacata Dialettica Tra Adulti”)
- vb –
sono ancora più indeciso se vederlo a questo punto…mmh.
Da Ansa.it: “Ieri è stato scoperto dall’FBI che l’attrice di film a luci rosse Holly Sampson in realtà si chiama Molly. La vera Holly, sua sorella gemella, è entrata in convento all’età di 14 anni, quand’era ancora vergine.”
Stando all’assioma di VB, Holly Sampson, chiunque ella sia, ha un imene di titanio.
che farebbe fallire le storiche mutande di ghisa.
allora, è il caso di chiamare l’arrotino!
la reine
che mai come in questo caso avrebbe ben diritto a proclamare il suo mantra donna! è arrivato l’arrotino!
Coma, meno male che questo commento l’hai scritto tu, altrimenti toccava farlo a me.
E non vogliamo che questo succeda.
Vero?
- vb –
qui ci si scompiscia.
Io faccio parte di quelli a cui il film è piaciuto moltissimo, molto più della foresta dei pugnali volanti che imho prediligeva l’azione alla trama, che io avevo trovato a tratti confusa. Qui invece è l’esatto contrario, si sacrififca un po’ l’azione a favore di una trama torbida e intricata di un intrigo dalle mille sfaccettature in cui l’apparente equilibrio di un mondo dorato improvvisamente cede spazzando la realtà fino a quel momento vissuta. Pur avendo visto il film in VO alle 23 (orario per me arditissimo) non mi sono mai annoiata, anzi, ho seguito rapita lo svolgersi della storia e ti dirò che le poche scene d’azione, pur essendo splendide come dici, mi hanno quasi disturbato perché erano delle parantesi (necessarie?) in una storia la cui teatralità aveva bisogno solo di 4 mura. Il fatto che le mura fossero dorate invece non mi ha particolarmente colpito. Anzi, per me sarebbe potuto essere anche uno scenario spoglio e avrei amato lo stesso il film.
Ok forse devo precisare che sono una fan di Zimou, ho adorato Heroes, e da alcuni anni il cinema orientale è l’unico in grano di emozionarmi profondamente… ma magari s’era capito
a me Hero e la foresta erano piaciuti già in senso assoluto; se paragonati a questo poi… Quella prima parte m’ha fatto sbadigliare parecchio. Mi teneva sveglio giusto il decollete di Gong Li piazzato in ogni inquadratura.
A me è piaciuto molto!Gong Li finalmente riprende il trono che quella sciatta ragazina le aveva rubato!Ave o Gong!
Ho aperto un nuovo blog, se ti fa piacere fai un salto!;-)