Le voyage du ballon rouge
di Hou Hsiao-hsien, 2007
[Cannes a Milano 2007]
Prima di tutto, un’onesta ammissione: non ho mai visto un film intero di Hou Hsiao-hsien. E ne ho pure avuto spesso la possibilità. Tra le altre cose, sono stato portato fuori strada dalla bruttezza di una copia VHS mai terminata di Città dolente, dalla difficoltà di reperire una versione integrale di Millenium Mambo, e via dicendo. il regista taiwanese (a differenza del suo quasi-allievo Tsai Ming-liang) è sempre stato per me un autore conosciuto solo sulla carta, sugli altrui commenti entusiasti, su spizzichi e bocconi di un cinema che avrei potuto amare. Ma la vita è lunga.
Detto questo, in questo suo primo film europeo, Hou racconta una storia che è davvero "di tutti i giorni", riprendendo e riproducendo il quotidiano con una leggerezza – pari a quella del palloncino del titolo – che non può non lasciare affascinati. Come il fatto che pur non succedendo praticamente "niente", in senso canonico – l’interesse di Hou è infatti programmaticamente focalizzato sull’inessenziale, su quello che generalmente rimane fuori dall’inquadratura e quindi dal tempo della visione – Le voyage du ballon rouge riesce a restituire, a piccoli tratti – nella tenerezza di uno sguardo, in una paura, in un ricordo, in una malinconia – dimensioni inspiegabilmente universali. Anche con l’aiuto di una fotografia stupenda (ovviamente zeppa di piani-sequenza) che dà una vera lezione di come si illuminano e come si riprendono i volti umani, come l’espressività quieta e dolcissima di Sang Fong).
Non mi sono strappato i capelli, perché la referenzialità cinefila ("Il palloncino rosso" di Albert Lamorisse) è in questo caso quasi stridente, perché la popputa Binoche è bravissima – davvero, roba da inchini - ma troppo innamorata di se stessa, e – questione del tutto personale – per lo strafogamento di marionette. Ma come ci sia riuscito, a fare tutto il resto, me lo sto ancora chiedendo.
sia chiaro però, questo film farà incazzare un sacco di gente.
ah, questo è sicuro. ^^
ho già ricevuto telefonate in proposito.
Quello che dici nel post a proposito delle inquadrature è molto giusto. Un saluto.
farà incazzare me, ad esempio, che non l’ho visto.
Ed anche me (per lo stesso motivo della ragazza quaggiù).
a me non credo farebbe incazzare
mi fa molto più incazzare il fatto che non possa vederlo
Menomale che noi provinciali tagliati fuori dalla distribuzione cannesofila abbiamo voi blogger che ci postate le rece, quoto quelli prima di me e rilancio..attendiamo il post sulla palma e gus van sant!!
(e una piccola richiesta personale: un post su stellet licht il cui trailer mi lascia strascichi malickiani)
(niente palma, non l’ho visto.)
(gus van sant lo vedo lunedì sera.)
Scusa, io ho il dvd di Millenium Mambo. Mi stai dicendo che non è una versione integrale?
non saprei, ho smesso di appassionarmi alla questione “versione tagliata di millenium mambo” qualche anno fa… provo a informarmi se vuoi.
La versione del DVD italiano è di 101 minuti, mentre la versione integrale è di 120. Una notte di tanto tempo fa Ghezzi mandò in onda i 20 minuti mancanti, senza il film attaccato però. Insomma la versione integrale è stata vista credo solo a Cannes 2001 e al cinema in patria.
Uh, grazie.
(Cosa accadrà mai in quei venti minuti?)
… Ho paura di dire una cazzata (anche perché vidi la versione lunga anni fa), ma in quei 20′ non sembra accadessero cose fondamentali al senso dello sviluppo trama / personaggi.
Lo stesso, il DVD uscito in Italia è TUTTO E SOLO DOPPIATO senza la traccia audio originale. Quella sì che è stata una seconda visione alienante.
- vb –
confermo. è uno dei miei errori di gioventù, insieme a infernal affairs con traccia in italiano e spagnolo.
Ha ragione Violetta: in quei 20 minuti (molto belli, per quel che mi ricordo) non accadeva nulla di particolare. La versione “corta” è magnifica già così.
ehehehe incavolare no (sai che non mi è piaciuto) ma sgonfiare il palloncino del primo bambino che vedo in giro, subito!
la reine
nemmeno io ho mai visto un film intero di Hou Hsiao Hsien, ma fingo di conoscerne vita morte e miracoli da quando ho incontrato Olivier Assayas, per fare colpo su di lui.
(ovviamente non ha funzionato)
Comunque ragazzi, e non lo dico per fare il fighetto cinefilo, guardatevi almeno “A Summer at Grandpa’s” e, un po’ più ostico, “Flowers of Shanghai”. Nessuno che ami il cinema non può non appassioarsi incondizionatamente a questo regista. Non che questi titoli siano necessariamente i migliori, ma sono quelli che conosco meglio.
?_?
preferisco la commedia leggera
Il film intero non l’ho mai visto, ma i venti minuti si; si vedono i protagonisti che rollano canne, che cazzeggiano in discoteca, che ascoltano musica. Se ricordo bene. Come del resto in quasi tutto il film. Se si fossero dovuti tagliare tutti i minuti di Millennium Mambo in cui non succede niente di fondamentale per la trama e lo sviluppo dei personaggi probabilmente sarebbe rimasto un due rulli ^^
“Il palloncino rosso” di Albert Lamorisse un film magico, che mi ha profondamente incantato. Per sempre.
io approfitto per confessare: ho visto un suo solo film per intero, città dolente. per ben quattro altre volte ho cominciato a vedere altrettanti suoi lavori in videocassetta (così si intuisce quanto tempo fa) e ogni volta prima della metà sono partito con l’avanti veloce.