Reprise
di Joachim Trier, 2006
[Milano Film Festival - Concorso Lungometraggi]
Ieri pomeriggio ho detto – e pure scritto, da qualche parte – che difficilmente uno dei titoli presentati al Milano Film Festival sarebbe stato più bello di questo film norvegese: per una volta pare che io non abbia preso una totale cantonata, visto che Reprise si è aggiudicato il premio come miglior "lungo" del Milano Film Festival. Ma a prescindere dall’arbitrarietà delle giurie, il lungometraggio del 33enne Trier, già Discovery Award a Toronto, aveva davvero pochi rivali.
Il merito più evidente, in un film così basato sulla perfezione della sua complessa – ma senza fastidiosi eccessi intellettualoidi – struttura temporale, va quindi alla sceneggiatura, coraggiosissima e quasi sperimentale nel raccontare l’inizio e la fine tramite lunghi e complessi periodi ipotetici, così da "sdoppiare" letteralmente i destini dei suoi personaggi, abbinando la scelta al tentativo di uno dei due protagonisti a ricalcare la sua vita passata, forse per trovare lo snodo che l’aveva portato alla pazzia, e lasciando aperta ogni interpretazione sull’incredibile finale.
Ma si aggiungono anche una fotografia di impressionante bellezza, lucida ma mai patinata, e un gruppo di giovani attori, tanto fascinosi quanto bravi e intensi (Anders Danielsen Lie e Viktoria Winge in testa), a comporre un film bellissimo, a tratti travolgente per quanto sia sommesso e dolente, sul talento, sulla competizione, sull’amore, sull’amicizia, sulla follia, e su un sacco di altre cose. Imperdibile.
La mia impressione è che i norvegesi, anche se sono tutti troppo belli e fighi per non infastidire la nostra mediterranea mediocrità, e anche se fanno troppo spesso le virgolette con le dita, io qui lo dico, hanno tutte le carte per diventare i prossimi coreani. Rumeni permettendo. Poi non dite che non vi avevo avvertito.
Nota: mancano ancora solo due post sul MFF (più precisamente sui due lungometraggi rimanenti: un altro britannico e uno rumeno, premiato con una menzione) e poi la smetto di rompervi le palle e ritorno alla vita vera. Promesso.
Non so i norvegesi, ma i rumeni che ho visto io non saranno mai i prossimi coreani. Alla meglio saranno i prossimi franco-belghi.
sì, in effetti non era male questo lungo.
Una menzione l’ha presa anche il film di Korine, che meritava ugualmente (io forse avrei votato quest’ultimo).
Non ho visto il corto vincitore, ma mi fa piacere che lo staff abbia premiato il corto dell’uomo proiettile.
E mi fa piacere che abbia ottenuto la menzione il rumeno Waves, che mi aveva colpito moltissimo.
Un saluto
se i norvegesi godono di tale profezia, allora torneranno presto a confezionare bastoncini di merluzzo, dato che il cinema coreano è tanto commerciale quanto banale e manierista.
e poi c’era la marmotta che fabbricava la ciocciolata.
Lo proietteranno pure nel resto della penisola secondo te?
se qualcuno si decide a comprarlo, sì.
che io sappia, per ora nessuno.
non si può fare noi una colletta?
magari, funzionasse così.
aspetta un’attimo: io ho una sala a disposizione,può servire?
http://twitchfilm.net/site/view/full-theatrical-trailer-for-norwegian-noir-varg-veum-bitre-blomster-bitter/
eh lo so, bitter flowers mi fa una gola assurda, ma ancora non è in giro. viva la norvegia, sempre viva.
De-lurko e mi espongo per ringraziarti di avere recensito questo film che ho scar… guardato al volo e adesso adoro tantissimo. E per altri filmoni e filmini e serie che suggerisci. Grande stima!