The good night, Jake Paltrow 2007

The good night
di Jake Paltrow, 2007

L’esordio di Jake Paltrow al lungometraggio (dopo parecchi episodi di NYPD Blue), anche come sceneggiatore e in compagnia della sorella Gwyneth come co-protagonista, racconta del chitarrista di un celebre gruppo pop britannico, divenuto compositore di jingle pubblicitari a New York a causa di una lunghissima crisi creativa, che trova rifugio dalle frustrazioni della sua vita privata e professionale nel sogno lucido, all’interno del quale si innamora di una donna bellissima con le fattezze di Penelope Cruz.

Il sogno lucido è uno di quegli argomenti che mi mette l’acquolina in bocca al solo pensiero: non solo perché è straordinariamente poco sfruttato nella storia del cinema, ma perché ai linguaggi del cinema stesso sembrerebbe adattarsi alla perfezione. E basta una semplice addizione per capire perché. Certo, c’è il rischio di cadere nei soliti tranelli che i sogni sullo schermo tendono agli incauti registi da sempre. E infatti, come già accadde in Waking life, anche Paltrow rimane invischiato nel mero fascino della sua dissertazione onirica, dimenticandosi troppo spesso per strada che c’è anche un film da mandare avanti.

The good night è comunque un film abbastanza interessante, ben costruito intorno a una frame-story in stile rockumentary (il film si apre con la testimonianza di Jarvis Cocker), realizzato con una certa cura (in barba agli esordienti che si piazzano subito la camera in spalla, Paltrow almeno si prende i suoi tempi e non dimentica il fattore estetico) e, anche se non è nulla ma proprio nulla di nuovo, ha un tocco discreto nell’opporre a una realtà opprimente – la fotografia nell’appartamento, estremamente buia, ne è un buon esempio  – il più saturato ed “erotico” mondo dei sogni.

Tuttavia è per quanto mi riguarda sommariamente deludente, almeno viste le aspettative e le potenzialità: ha tutta la buona fede del mondo, suscita parecchia simpatia, ma è pasticciato, confusionario, noiosetto. Però il cast mezzo americano (la Paltrow, Danny De Vito) e mezzo britannico (gli adorabili Martin Freeman e Simon Pegg, per i quali il film merita una visione in ogni caso) è assolutamente perfetto. Quando non tiene letteralmente in piedi il film.

One Thought on “The good night, Jake Paltrow 2007

  1. Sono un debole: andrei a vederlo solo perchè mi piace la locandina! ^^

    Iggy

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