Hairspray
di Adam Shankman, 2007
Si può pensare quello che si vuole, che con quelle canzoni e quei balletti e quella storia di integrazione e voglia di sfondare e voglia di libertà chiunque ne avrebbe tirato fuori un film decente, persino un regista come Adam Shankman, che non è certo il primo della classe in quanto a talento registico. Ma Hairspray duemilasette non è un film decente: è proprio bello. Ma bello, eh.
Prendendo le due opere di riferimento (il film del 1988 diretto da John Waters, qui the flasher that lives next door, e il musical da esso tratto) senza modificarle troppo, strizzando giusto ogni tanto l’occhio ai nostalgici (Jerry Stiller che fa Mr Pinky, la mitica Ricki Lake che appare come "talent scout" negli spalti), si mantiene il più possibile su un livello naif che il musical degli ultimi anni sembra aver relegato in soffitta, quasi che avessero paura della fantasmagorie, dei colori, paura di essere felici. Ma chi ha paura di un film dove si balla, si canta, ci si ama, e punto? You can’t stop the beat!
Il film si fa praticamente da solo, ma è assolutamente travolgente: una sequela ininterrotta di pezzi musical irresistibili, in cui è impossibile stare fermi sulle poltrone, e – se fosse la seconda imprescindibile visione – cantare e ballare con i personaggi. Ci sono John Travolta e Christopher Walken che ballano il tango, c’è Queen Latifah che sfila per l’integrazione, c’è Amanda Bynes con il lecca lecca, c’è Zac Efron con il ciuffetto. Nikki Blonsky è talmente brava che non ci si crede.
Lo so che Hairspray e i commenti che suscita in noi postadolescenti romantici sembrano stupidi e ridicoli, visti da fuori, e lo dico a te, oh tu, che ancora non hai visto Hairspray. Accomodati. Siediti in poltrona, e provatici, a stare fermo. Se vuoi vengo con te. Tanto lo so che poi ci ritroveremo fuori dalla sala a saltare come due deficienti, ammazzando il twist con i talloni alzati, ’cause we’re the nicest kids in town.
E te lo dice uno nella cui collezione di VHS Grasso è bello era un pezzo fondamentale, uno di quei film che mettevi su quando non sapevi cosa guardare, perché era sempre bello, era sempre come se fosse la prima volta. E per questo, avevo un po’ paura. Invece ho il sospetto – visto che già lo sto facendo con la colonna sonora, Good Morning Baaaaaaltimore – che questo incredibile remake farà più o meno la stessa fine. Gli vogliamo già bene. I can hear the bells, proprio.
Per tacere di “the only thing that’s better than hairspray… is MEEEEEEE !” cantata in quel modo.
Quanto amore.
- vb –
Grazie, caro.
Empatia.
Mondo più bello e colorato.
Nicest kids in town, noi siamo.
Anche per me Hairspray, l’originale, era un mito. e sentire queste tue parole mi rincuora infinitamente …
Come già dissi in altre sedi, la mia canzone è “(You’re) Timeless To Me”.
Sono splendide anche altre, ma quella, beh, quella canzone, e quella sequenza, e quei due,
e pensi a chi hai accanto
e gli dici che si sta stempiando,
e lui dice che stai ingrassando,
e pensiamo che stiamo invecchiando,
e lo diciamo, così, sorridendo,
e le mani unite tenendo,
e un bacio con lingua scambiando.
E, prendendo spunto da quello che ha detto vb, come mi è capitato già di dire e scrivere, il “messaggio” del film è che noi siamo importanti e speciali, in qualunque modo siamo fatti.
Amore senza vergogna.
Hairspray mi riduce a una grammatica da tredicenne informatizzata, tipo “Zac Efron for teh win”. Ma è un bene.
p.s. forse il padrone di casa non ha visto Rent – Il Film, che invece…
- vb –
Ieri sera, seconda imprescindibile visione per me.
All’uscita dal cinema un tipo che era in sala con me ha immediatamente preso il cellulare per chiamare qualcuno; l’ho origliato mentre diceva “è eccezionale, sono tutti bravissimi, è quasi tutto cantato, devi venirci assolutamente…”.
Gongolavo, io.
Ah, per inciso se io dovessi scegliermi una fidanzatina per il ballo non sceglierei né nikki blonsky né amanda bynes né travolta, ma Taylor Parks, alias Little Inez.
mi sento come uno dei teletubbies:
“ancora, ancora…”
Posso fare un uso indegno e privatistico dei tuoi commenti?
C’è nessuno in quel di Roma che viene a (ri)vedere Hairspray con me la prossima settimana?
(non posso, non posso saltellare e cantare da sola)
diamine!!!! eppure il trailer mi ha fatto letteralmente cagare, il battage pubblicitario poi mi ha fatto pensare, di riflesso, che un film che aveva bisogno di una spinta propagandistica tanto massiccia dovesse essere, per forza, una mezza cagata….per non parlare di john travolta versione eddy murphy bianco che non faceva che accrescere le mie perplessità!
insomma, che dire, vale stavolta più che mai il detto “non giudicare un libro dalla copertina”.
E comunque ci sarei andato in ogni caso solo per rendere omaggio a quel mito di Cristopher Walken.
buona vita.
unPescatore
Ma sono l’unico a pensare che faccia cagare questo film? Noiosissimo. Boh.
No, non sei l’unico. Ma una firmetta? Hugs.