1408
di Mikael Håfström, 2007
Lo scrittore Mike Enslin, divenuto cinico e disilluso per via di un lutto familiare, tira a campare passando le sue notti negli alberghi più spettrali per poi redarre delle schede sulla paurosità dell’esperienza (con tanto di "pallette") all’interno di appropriate guide turistiche, con la convinzione agnostica che non ci sia in ogni caso nulla di cui avere paura. Fino a quando una misteriosa cartolina non lo invita a visitare la stanza 1408 di un hotel a New York.
Ottimo successo al botteghino nell’ultima estate USA, tratto da un racconto di Stephen King di qualche anno fa, il secondo film americano del regista svedese Håfström ("esportato" dopo il relativo successo internazionale del film Evil) dopo il criticamente disastroso Derailed, è questa volta un film deciso e robusto, ben più entusiasmante nel suo svolgimento che nelle sue prevedibili premesse. A farla da padrone è la sceneggiatura a sei mani (tra cui Scott Alexander e Larry Karaszewski, che hanno scritto Ed Wood e Man on the moon), uno script intelligente e originale che sa sfruttare con sapienza le risapute (ma non scritte) leggi del ribaltamento di prospettiva e del coup de théâtre, senza sforzarsi troppo a rileggerle ma dando comunque qualche sonoro calcio nei denti alle aspettative dello spettatore.
In definitiva, un film molto divertente, one-man show recitato con carattere (John Cusack ha pur sempre spalle forti, ed è sempre un bel vedere), ricco di inventiva e di trovate (la doppia sequenza dell’ufficio postale, per dirne una), divertitamente animista e sinceramente paurosetto. Non potevamo chiedere molto di più, suppongo.
Nota: il finale previsto dalla sceneggiatura è stato rigirato per le sale in una versione più "morbida" dopo gli esiti negativi di alcuni test audience, ed è stato successivamente reintegrato nel DVD come contenuto speciale. Però io ho visto quello originale, che è molto riuscito: un ammassetto confusionario di chiuse, ma assai coerente e bello tosto. Solo per dire che al momento non è dato sapere che finale vedremo dalle nostre parti.
Al cinema dal 23 Novembre 2007
uhm
allora, non sembra imperdibile, ma, se dovesse capitarmi ragionevolemente vicino casa, un salto lo farei pure
Massì. Io almeno mi sono divertito molto.
Concordo con te: non mi aspettavo nulla e mi son trovato dinanzi un film sanamanete “kinghiano”!
amabilmente retrò, mi piacque
la reine
ti mano una mail col finale montato per il circuito ufficiale
la reine
A me è piaciuto. O piacque, come preferite. Facciamo “mi piacette” e tagliamo la testa al topo?
Riguardo il finale, preferisco quello alternativo, alternativo a cosa non lo so.
Anche a me non è dispiaciuto
io l’ho trovato ridicolo, tornando a casa citavo le battute e sequenze più trash, ridendo a dismisura e finendo quasi incidentata. Ho riso anche al cinema, ad alta voce pure, penso i vicini mi volessero morta.
Ningia scrittrice cinica
P.s.: visto che la fine era inconsistente e di dubbio gusto, tanto che son rimasta sin i titoli di coda sperando che apparisse * qualcosa*, qualcuno ORA mi dica quale era sto finale che fece storcere il naso.