Un vero peccato, i caratteristi come lui sono quelli che hanno fatto grande il cinema italiano del passato, anche se qualcuno si ostina a pensare che fosse solo merito dei grandi registi e dei grandi sceneggiatori …
ma nooo…lo incontrai tre anni fa nel baraccio sotto casa mia: brillantina e calzino bianco su mocasso d’ordinanza, perfetto. una sciura li saltò al collo urlando “lo zampeeettii”..per dire.
@nonostantetutto: guarda, a me la rivalutazione della serie Z non interessa granché, anzi la trovo parecchio noiosa.
Ma è innegabile che il volto di Nicheli facesse parte di, o forse addirittura rappresentasse, un immaginario sostanziale della nostra cultura audiovisiva, piaccia o meno.
@lulu: gli sarai passata davanti agli occhi. La prima gita scolastica, il primo amore, Zoddo, le ginocchia sbucciate, miss Margot.
Shame on you.
@lillo: lo aspettavo, il tuo commento! Ti ringrazio del contributo affettivo. Taac.
comunque ci tengo, in nome di tutti i milanesi, o lombardi, o giustamente estimatori del Dogui, a dire ai telegiornali, ai blogger, al mondo intiero, che non si dice “commenda” o “cummenda”, ma CUMENDA con una sola singola unica M.
Kekkoz, separiamo il rispetto per il defunto da quello che è, appunto, la considerazione che fai tu.
Il problema è che a me proprio non piace che nell’immaginario sostanziale della nostra cultura audiovisiva debbano collocarsi personaggi come il cumenda.
E’ proprio quello il problema ed ha ragione al fine Moretti quando sostiene che Berlusconi ci ha cambiato la testa.
Preciso che non ho mai pensato che volessi rivalutare il cinema di serie zeta, non frequenterei il tuo blog se pensassi una cosa del genere.
Ue’ ma sara’ mica morto il cummenda ???
Un vero peccato, i caratteristi come lui sono quelli che hanno fatto grande il cinema italiano del passato, anche se qualcuno si ostina a pensare che fosse solo merito dei grandi registi e dei grandi sceneggiatori …
ma nooo…lo incontrai tre anni fa nel baraccio sotto casa mia: brillantina e calzino bianco su mocasso d’ordinanza, perfetto. una sciura li saltò al collo urlando “lo zampeeettii”..per dire.
Mi dispiace per il Cummenda, icona della TV anni Ottanta.
Credo che la sua ultima apparizione sia stata in “Vita smeralda” di Gerry Calà, pensa te, che ri posi in pace poveraccio.
A me non ha mai detto molto né lui né il genere che rappresentò, e che forse ancora rappresenta ancora oggi una certa comicità priva di slanci reali.
Il cummenda lo archivierò come un personaggio troppo stereotipato e di maniera per essere collocabile nel cinema che mi piace vedere.
Rob.
(cazzo, l’ho visto due settimane fa e mi sono pure burlata di lui)
affranto, saluto zampetti con stima e lo ringrazio per il suo essere sempre stato una vera icona.
kekko tu sai quante battute abbiamo fatto su nicheli…
lillo
Credo che mi comprero’ un Ferrarino in segno di lutto.
senza troppi dubbi, il giorno più triste del 2007.
@contenebbia: gli anni ’80 sono morti oggi.
@nonostantetutto: guarda, a me la rivalutazione della serie Z non interessa granché, anzi la trovo parecchio noiosa.
Ma è innegabile che il volto di Nicheli facesse parte di, o forse addirittura rappresentasse, un immaginario sostanziale della nostra cultura audiovisiva, piaccia o meno.
@lulu: gli sarai passata davanti agli occhi. La prima gita scolastica, il primo amore, Zoddo, le ginocchia sbucciate, miss Margot.
Shame on you.
@lillo: lo aspettavo, il tuo commento! Ti ringrazio del contributo affettivo. Taac.
@valido: Alboreto is nothing.
@garriele: lol e sigh, insieme.
Ue’ cummenda…. see you later!!!
Ci resterà sempre Parigi.
Quella, e “La sua posizione la vedo in serious danger”.
- violetta –
quell’era purtroppo era gia’ finita…
blago
che tristezza…
ma soprattutto…
chi ce la procura adesso?????
kekko, mi consolo pensando che c’è tuo padre che tiene vivo il ricordo.
Chingy
mi aspettavo anche il tuo commento, chinghy.
lulz e sob.
(sante maria ha bardato casa a lutto?)
sante maria cavagkjitudrtjg ha deciso che in segno di lutto consumerá solo ed esclusivamente superalcolici nei suoi festini.
Chingy
il che dev’essere un duro colpo.
nooo, il commenda nooo…
zampetti maestro di vita anni ’80…
comunque ci tengo, in nome di tutti i milanesi, o lombardi, o giustamente estimatori del Dogui, a dire ai telegiornali, ai blogger, al mondo intiero, che non si dice “commenda” o “cummenda”, ma CUMENDA con una sola singola unica M.
ecco.
Kekkoz, separiamo il rispetto per il defunto da quello che è, appunto, la considerazione che fai tu.
Il problema è che a me proprio non piace che nell’immaginario sostanziale della nostra cultura audiovisiva debbano collocarsi personaggi come il cumenda.
E’ proprio quello il problema ed ha ragione al fine Moretti quando sostiene che Berlusconi ci ha cambiato la testa.
Preciso che non ho mai pensato che volessi rivalutare il cinema di serie zeta, non frequenterei il tuo blog se pensassi una cosa del genere.
Con stima.
Rob.
cinghy?
nun ce posso credere.
basta poco a creare dei miti, che poi crescono e diventano giocatori di poker e telecronisti spagnoli.
aspetto la prossima mossa, chissà cosa farà Paola successivamente…
secondo me la vedremo in un film di Almodovar o peggio come protagonista di una nuova animazione di Hazaki…
“basta poco a creare dei miti, che poi crescono e diventano giocatori di poker e telecronisti spagnoli”
cristo, sto morendo. AHAH.
nn mi sono firmato ma sai chi sono no?
iai iai
iai sì.
ciao grande. faceva ridere davvero, non è poco.
iai iai iai sisisi, lillo sei un poeta QUASI come gas
p.
paroloni, la mia è poesia popolare, quella di gas è arte.