The king of Kong: A fistful of quarters
di Seth Gordon, 2007

Non è uno di quei film di cui parlare agli amici: penseranno che sei impazzito. Racconta infatti dei testardi tentativi da parte di Steve Wiebe, un timido e gentile insegnante di scienze dello stato di Washington che assomiglia ad Al Gore e che suscita una simpatia "nerdy" immediata, di battere il record mondiale di Donkey Kong, registrato nel 1982 da Billy Mitchell (l’unico ad aver mai raggiunto il "killer screen") e mai più battuto da allora.

Ma da storiella curiosa, che lascia increduli per la bizzarria del suo contesto culturale (un’organizzazione chiamata Twin Galaxies che gestisce in modo monopolistico – e a volte massonico – il mondo del competitive gaming fin da quando esistono gli arcade), grazie a un registro che non spinge troppo sul tasto sull’ironia lasciando che sia la colorita realtà a parlare da sola, il film di Gordon diventa presto uno dei documentari più interessanti e persino esaltanti degli ultimi anni, e le vicende di Weibe, i suoi tentativi – frustranti o vittoriosi – di battere (o anche solo di affrontare) Mitchell coinvolgono lo spettatore come se si trattasse di una questione di vita o di morte.

Ma oltre all’innegabile intelligenza di Gordon, che riesce a non scadere mai nel ridicolo né tanto meno nella ridicolizzazione di questo assurdo mondo di giocatori incalliti, ma che anzi guarda con un certo irridente affetto a una corte dei miracoli di ex ragazzini brufolosi rimasti nella sala giochi senza accorgersi che è passato un quarto di secolo, una delle ragioni principali della riuscita di questo strano racconto americano, è proprio Billy Mitchell himself: un cattivo impenitente, tamarro, scorretto, quasi luciferino, che ricorda – molto – da vicino i personaggi dei film di Will Ferrell. Solo che è tutto vero.

Se di parlarne non è dunque il caso, senza dubbio The king of Kong è un film da presentare agli amici. Presentateglielo.

Il film è stato presentato, tra gli altri, alla Festa di Roma. Per ora, non c’è traccia di una distribuzione italiana. Se qualcuno ne sa qualcosa, non esiti a parlare.

Esiste un altro film di quest’anno che racconta le vicende di quella che viene chiamata "Golden Age of Arcade Games": si chiama Chasing Ghosts. Cercherò di recuperarlo.

6 Thoughts on “

  1. utente anonimo on 9 dicembre 2007 at 21:04 said:

    Ma dove l’hai pescato questo? non lo trovo da nessuna parte….

  2. Una vera perla.

    Uno di quei documentari per i quali non si capisce se sia più incredibile il fatto vero o il modo in cui la troupe è riuscita a seguire il tutto senza perdersi quasi nulla…

  3. avevo visto il trailer tempo fa e mi ero esaltato un casino..considerando che io ero appena nato quando questi già smanettavano in sala giochi direi che non sono affatto normale!ma non è ancora uscito in italia vero?

    deneil

  4. Accidenti, sembra ottimo. Grazie del consiglio.

    - violetta –

  5. Ma quanto è bello ‘sto blog…Peccato- ma è un’inezia- che non vi veda una noticina, una postilla, su di una certa qual iniziativa bolognese…

  6. detto, fatto :-)

    (non l’ho fatto nel weekend perché certe cose è meglio scriverle di lunedì. Così, tipo, qualcuno le legge)

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