Heima
di Dean DeBlois, 2007
Heima significa "casa": e racconta infatti il "ritorno a casa" di una band che, dopo 12 anni di successi e un tour mondiale che li aveva lasciati storditi e confusi, sentiva il bisogno di riappropriarsi della propria terra (e delle proprie radici, sonore, musicali, umane), e allo stesso tempo di restituire alla loro terra quanto lei aveva dato loro. Così, nell’estate del 2006, i Sigur Ròs organizzarono una serie di sorprendenti concerti in luoghi tanto inusuali quanto suggestivi della loro Islanda.
Ma Heima, per nostra fortuna, non si limita a raccontare la storia di un viaggio in musica, seppure affascinante, ed è quanto di più distante da un tour-movie si possa immaginare. Attraverso la meravigliosa fotografia che rende ancora più magici luoghi già incredibili, e alla regia che si concentra sui dettagli sfruttando la ricchezza di ogni inquadratura, di ogni quadro, volto umano, sorriso, gesto, angolo, elemento naturale, Heima riesce a restituire in modo perfetto in immagini quello che ho sempre voluto sentire nelle canzoni del quartetto di Reykjavík, quel misto di pace e inquietudine che le rendeva uniche.
Ora lo possiamo vedere, da dove vengono quei suoni, e di fronte a cosa quei suoni uscivano, e per cosa quei suoni lottavano e contro cosa sentivi che non avrebbero mai potuto vincere, in un continuo brivido fatto di paesaggi infiniti e impensabili su cui si posano le canzoni dei Sigur Ròs. Che nello splendore del panorama interiore islandese – a volte racchiuso, altre cupo, altre di abbagliante intensità, ma mai scontato o banale – acquistano una nuova e inedita ricchezza: difficile non struggersi di fronte all’umile e profonda intimità di una stupenda Staralfur suonata in una coffehouse. E poi, bambini, a decine: sospettosi, tra le onde, biondi, emozionati, vivi.
Heima è un film che lascia senza respiro, che rimescola le viscere e riappacifica con il proprio cuore.
Heima è uscito da qualche tempo anche nel nostro paese, in un DVD contenuto in una spettacolare confezione, al cui interno si trova anche un gran bel doppio CD. Con una selezione di 7 pezzi acustici che vi faranno completamente a pezzi. Regalatevelo.
hai scritto una recensione più sciolta nel senso di più personale e meno tecnica ne deduco che il film t’ha colpito particolarmente. Menomale che è uscito in dvd almeno, io avevo già comprato il cd e non sapevo fosse uscito già anche il film…
Ho preso il dvd appena uscito e da allora è come una droga. Dici bene, lascia basiti, a bocca aperta, sconvolti, appagati, travolti, con le lacrime agli occhi. Incredibile come ad ogni visione, niente sia uguale alla volta precedente!
Furono brividi dall’inizio alla fine.
allora e’ proprio un dilagare di bonta’ questo dicembre
perché, a te non è piaciuto?
no, io non l’ho visto, ma mi e’ piaciuto il post pieno di bonta’. e non sono sarcastico, sto diventando un fan della bonta’. viva la bonta’.
Hai scritto “12 anni”.
grazie per la dritta. E’ un pò che non ascolto i Sig, ma vedrò questo film con piacere. ciao Nam
Bah …
Sinossi
Una band raffinata e apprezzata, i Sigur Rós, viene seguita durante una serie di concerti dal vivo in un mondo remoto, il loro Paese, l’Islanda, che tutto sembra tranne il pianeta Terra. Un viaggio musicale in un universo parallelo, scandito dalla dialettica tra la natura sublime e le sonorità ieratiche e ancestrali dei Sigur Rós. Un rito pagano dove la musica è lo strumento più prodigioso per mettere in comunicazione l’uomo con la natura.
Regista
Dean DeBlois inizia la sua carriera nel 1988 ad Ottawa, sua città natale, presso uno studio di animazione televisiva. Dopo aver perfezionato gli studi a Dublino, si trasferirsce a Burbank (California) lavorando per i famosi Studi d’Animazione Cinematografica Disney. Qui si è occupato dei testi di Mulan (1998) e Lilo e Stitch (2002). La passione per musica e video musicali lo porta, nel 2005, ad incontrare i Sigur Rós ed avviare con loro una collaborazione concretizzatasi nella direzione di Heima (2007).
Aspetti formali
Dal punto di vista formale assomiglia più ad un enorme videoclip che a un film documentario sui Sigur Rós.
Forse in questa prospettiva si poteva fare di più.
Comunque capisco che a te la musica piace quasi quanto il cinema.
Un saluto.
Buon Natale Kekkoz a te ed a tutti i tuoi lettori.
Con stima.
Rob.
vorrei sapere qual è l’utilità di copiare e incollare nei miei commenti la scheda del film sul sito della festa di Roma.
Perché l’ho visto lì.
Sai vivo a Roma.
Buon Natale.
E anche perché in un post sul film il fatto che sia stato proiettato alla Festa di Roma ehm … forse andava detto.
In ogni caso era più che evidente che le voci Sinossi e Regista erano prese da qualche parte.
Il senso, visto che me lo chiedi esplicitamente, è quello di dare agli utenti anche qualcosa che non sia solo il frutto della nostra percezione, un qualcosa che integri la stessa con informazioni volte a trasferire una visione più ampia dell’opera.
Informazioni di conoscenza sul regista ad esempio.
Una delle cose magnifiche della rete è proprio la possibilità di ri-utilizzare i contenuti e di ricombinarli in altri contesti.
Non è questo il senso delle Licenze Creative Commons ….?
Chi legge il mio blog e si affeziona alle mie analisi, e ce ne sono ti assicuro, ed io non mi permetto mai di gettare discredito su chi commenta, anche criticamente i miei post, sa che oltre ad avere una restituzione completa circa eventi, esistenti, e linguaggio audiovisivo, per quelle che sono le mie conoscenze frutto di studi (corso di sceneggiatura alla Fandango, corso di regia e tecniche di ripresa alla Dokumenta film), trova spesso, con le dovute citazioni delle fonti, integrazioni ed approfondimenti sul regista, o su altre cose che, nel contesto del post, ritengo corretto condividere per fare comprendere meglio i significanti dell’opera di cui parlo.
Nel caso del commento non ho citato la fonte perché ehm … un cinefilo come te ero certo che fosse a conoscenza del fatto che la pellicola, di cui sembri l’unico scopritore, in realtà è stata programmata alla Festa di Roma dove è stata apprezzata per quello che è … un’ibridazione tra videoclip e documentario (più videoclip che documentario).
Insomma non una cosa così eccelsa come vuoi fare credere.
Forse è questo che ti da fastidio?
A chi tocca non s’ingrugna.
L’unica critica corretta che avresti potuto farmi non è nel senso della cosa ma sul fatto che non ho citato la fonte, ma te l’ho spiegato, e come cineblogger forse sono uno dei pochi a farlo con regolarità.
Un caro saluto e ari Buon Natale.
Rob.
vabbè, chiusa qui, mi sono stufato, se hai altre cose da dirmi c’è la mia mail.
scusate ma c’è anche chi non gliene frega nulla se era a roma e se dean deblois ha fatto questo e quello.
tornando al Film:
“Heima è un film che lascia senza respiro, che rimescola le viscere e riappacifica con il proprio cuore.”
ora ho capito perchè. ora sì. e sono a pezzi.