Into the wild
di Sean Penn, 2007
preparate le pistole, i coltelli, le frecce e i dardi, le donne, i cavalier, l’armi, gli amori perché?, non mi dirai mica che non ti è piaciuto Into The Wild ehi che tempismo, beh, esattamente beh sicuramente ti sei fatto condizionare da qualcuno è un’idea come un’altra oppure ti si è bruciato il cervello ma parla per te, e per Sean Penn semmai, che credevamo essere una persona seria e invece sì vabbè però non argomenti prima di tutto chi dice che è un mio dovere argomentare io, il tuo lettore seh, buonanotte, secondo punto, che tanto il nocciolo fondamentale della questione lo dico alla fine, dammi il tempo invece di attaccarmi subito così, alla prossima cosa mi dai, del nazista? (…) ecco appunto, parliamo di Into The Wild sono convinto che la tua insoddisfazione sia la solita solfa di matrice ideologica ehi ma allora lo leggi davvero il mio blog (…) guarda, stai zitto che è meglio, ammetto che al malgiudizio sul film ha contribuito in parte il fatto che, come altri avevano previsto, Christopher McCandless è ritratto con quest’aura profetica che cozza un sistema di valori per cui non si può santificare un fighetto incosciente che lascia dietro di sé un ingiustificato strascico di dolore, quando se davvero il suo problema era raggiungere una risposta, e se quella lì era la risposta, oh, vogliamo proprio dirla tutta, bastava che mi faceva una telefonata e glielo dicevo io, gli dicevo "leggi meglio, oh idiota, la risposta è a pagina 42" vedi che hai dei preconcetti zitto ma il Cinema non ha nulla a che fare con queste cose ho detto zitto, e ho detto pure che ha contribuito, non che è tutto qui cioé spiegati insomma, se pure avrei preferito di gran lunga che fosse più chiaro che McCandless era solo matto come un cavallo, e pure pericoloso, e che lo è pure ora, pericoloso dico, non è perché io voglia fare la moraletta sopra la sua stessa moraletta, ma solo perché sarebbe semplicemente stato più interessante, guarda Grizzly Man insomma, però questo è solo un problema mio, con roba così mi viene la gastrite smettila di schernirlo, ci vuole un po’ di rispetto ohi ciccio, non so cosa dirti, quando un film è orribile non mi viene naturale insistere così, ma Into The Wild non è orribile, e non è nemmeno bruttissimo, in fondo ci crede, ci prova, a fare l’opera herzoghiana sulla sfida persa in partenza dell’uomo contro la natura, lo vedi, proprio ogni due minuti, ehi, qui c’è dell’herzog, qui no meglio che io stia zitto davvero, tu non sai manco chi sia Herzog vabbé, uff, e poi ci sono le splendide canzoni di Eddie Vedder e alcune belle immagini di Eric Gautier, ma questo non toglie che da quasi ogni altro punto di vista Into The Wild sia un film palesemente malriuscito, uno spreco di energie imperdonabile, girato su un principio di accumulo nella regia e persino nella fotografia e nel montaggio che fa molto cinema sperimentale, con tutti i crismi per piacere alla sua bella fetta di mercato, eppure radicalmente risaputo nella struttura narrativa, e sotto questo aspetto, anche se non è il succo della questione, se vuoi mi soffermo che c’è che non va, hai davvero problemi con la struttura a flashback? ma no, è che mi sorprende che Penn che è una persona ragionevole, visto che ha avuto il coraggio di propinarci due tremende ore e mezza di questa roba non abbia avuto anche il coraggio di estremizzare il racconto linearizzandolo cioè? uff, cioè, anche qui è un problema mio, i flashback ammorbidiscono la forza espressiva dell’avvicinamento alla morte di cosetto, lo rendono convenzionale, ed è un peccato, perché un’ora conclusiva nel pulmino, quella sì sarebbe stata una bella mazzata nelle gambe, così son capaci tutti, ma tanto queste sono divagazioni, non è questo il punto allora spiegamelo, il nocciolo della questione appunto, il problema è proprio quello, la spiegazione, dover spiegare tutto, a ogni inquadratura, non credo di aver capito me ne rendo conto, comunque, succede qualcosa sullo schermo e senti la voce di Jena Malone, che tra l’altro sta crescendo maluccio poverina, ci piaceva tanto, e la voce di Jena Malone prima ti dice cos’è successo prima, poi ti descrive che cosa stai guardando, e poi, soprattutto, ti spiega per filo e per segno il significato di quello che sta succedendo, e sto parlando di uno spiegone big time di tutti i maledetti strati del maledetto discorso non ti piace il voice-over, insomma senti, c’è voice-over e voice-over, non è una questione di gusti, è che ci sono casi, e parlo di casi specifici come Into The Wild, in cui una scelta così sottolineata e invasiva come il voice-over, lungo quasi tutto il film, può essere davvero micidiale, non solo perché adultera il senso e il gusto del racconto, ma anche perché il film è assolutamente esplicito nel suo messaggio, e soprattutto nel farsi messaggio, il che, mettiamola lì, potrebbe annullare qualunque menata sulla sopravvalutazione dell’ideologia, talmente esplicito dicevo, e aperto, che queste spiegazioni tutte belle forbite non servono a nulla, anzi, insomma, perché una cosa è prendere per mano lo spettatore, altra è prenderlo per scemo, per non parlare di questo esercito di personaggini che sarebbero anche interessanti se non fossero piccoli così, meramente funzionali ai miseri scopi di Supertramp, e talmente infilati nell’indole da cineasta liberal da sfiorare l’autoparodia, fino a sfociare nel vero Ridicolo Involontario di tutta la sequenza con la tipina con la voglia di cazzo, che tra l’altro getta una luce sconfortante sulle tendenze ascetiche di Sean Penn, se ci aggiungiamo anche che l’unica scopata è una scopata triste su quello siamo d’accordo, che spreco poi, cotanta Kristen Stewart e le vediamo solo le mutandine ecco, razza di pervertito, parliamone è minorenne cos’ha poi questo qui come scarto emozionale, come trauma narrativo, i genitori che litigavano e non si separavano mai?, ma stiamo scherzando?, e tutte queste menate, e decine e decine di minuti di Jena Malone che ci legge la smemoranda con i drammi interiori suoi e del suo fratello matto, per cosa, per le litigate tra due poveri squallidi cristi che alla fine appaiono molto più umani di lui secondo me non è un problema del film, si vede che hai avuto un’infanzia perfetta, tu ma vaffanculo.
Tu non mi conosci. Non sai niente di me.
non invidio chi si metta in testa di leggere davvero questo post.
nazista
(confesso che il voice-over l’avevo totalmente rimosso. cosa vorrà dire?)
vorrà dire che hai visto un altro film.
(tra l’altro, nota a margine sulla versione italiana: è doppiata da cassieri del supermercato)
Allora aspetto solo di vederlo.
Francesco M.
non mi assumo responsabilità.
bello.
l’ho letto facendo le voci.
fre
bravo/a, andava letto così. ^^
ti dirò di più, il corsivo va letto imitando la voce di Paola Perego.
Io però sono turbata, è la prima volta che siamo in così totale disaccordo. Siamo ancora amichetti, si?
Ma certo, cara. Lo sai che io voglio bene a tutti. Anche a scionpèn.
Rimane il mio sconcerto sul tuo commento #3. ^^
Ok, ammetto di aver ricominciato a leggerlo, una volta capita la struttura di questo post tanto delirante quanto sconfortante.
Da Into the wild mi aspett(av)o moltissimo e vederlo così maciullato dal tuo giudizio mi mette addosso un po’ di tristezza. E’ vero che sono opinioni e potrei sempre malgiudicarti per questo post, ma non posso non ricordare che in genere mi trovo d’accordo con te.
Che palle.
Non vorrei sbagliarmi, ma credo che la regista sia una donna.
Maborosi santa subito. Genio.
Ricordavo che ci fosse il voice over, ma non che fosse così pressante. Forse non essendo doppiato da una cassiera del supermercato era meno fastidioso, o forse ho una memoria selettiva che mi protegge dal male.
Non escludo del tutto la seconda ipotesi, anzi.
Azz! Spero di non doverti dare ragione venerdi, la delusione sarebbe insostenibile…
Non mi darete ragione, vi piacerà.
Ieri a un certo punto che io trovavo bruttarello ho sentito gente soffiarsi forte forte il nasino.
Devi scrivere <br>
Sì, ma se c’è una cosa che detesto come spettatore è essere preso per il culo, quindi se c’è effettivamente questa vuota corsa al piazzare la sequenza suggestiva e strappalacrime e soprattutto se me lo si fa notare, potrei passare tranquillamente dall’entusiasmo all’indignazione!
Mmh, non sono sicuro che fosse quello il problema, ma ci devo pensare.
Beh per esempio, così su due piedi, se la voce off sottolinea ciò che è ovvio, mi viene subito da pensare a questa cosa! Ma si vedrà venerdi! ^^
sì però non puoi tagliarci via così con un post delirante tutte le nostre belle aspettative da figli dei fiori no global…
se mi fa quest’effetto qua al cinema mi incazzo.
O_O
Oh mio dio, oh mi Dio…
ah no, quello è il trailer radiofonico di un’altro film.
mi hai appena massacrato un pregiudiziale capolavoro. sigh.
rob, fai il figo così…?
delirio, in che senso? O__o
Ciaoo Rob
Non dire che non ti era stato detto
(“Into The Wild” = Nuovo Cinema Paraculo, Capitolo Youthsploitation Equa e Solidale)
aaaaaaaaaaaaaa..è stato un delirium mentis leggere questo post…direi che si intona con “l’ equilibrio psichico da friggitrice di sean penn”..hihi..cmq continuo a nutrire speranza x into the wild sperando di poterlo vedere al + presto x poter dire la mia…
-Alessia-
il tuo commento ironico…^^
kekkoz, una domanda, mi sembra d’aver capito che il tuo disappunto è pienamente nella forma cinematografica di questa storia comunque vera (e il libro “nelle terre estreme” di krakauer non è assolutamente mieloso-ricerca-lacrima) o no?
voglio dire, la storia di chris (come descritta nel libro) è incontestabile. che mi preoccupa è che penn mandava a far leggere la sceneggiatura continuamente ai genitori di chris, questo può aver contribuito al fatto che il film abbia preso la piega che ha preso?
Che è, non si può fare neanche una battuta a questo mondo? O__o;
Una lettura piacevolissima. Grazie Kekkoz. ti si ama un po’ di più. ^^
Non per quotare (mio Dio: quotare! brr) Nonna speranza, ma finalmente si è scoperto il paraculismo di Sean Penn, l’uomo della (due solo due) faccine tristi e tormentate, il Nicolas Cage meno sfigato.
Er reggista impeggnato.
Se voglio le faccine preferisco la paraculaggine vera e sincera di Jack Nicholson.
Curiosità: tra le foto del film che ho visto ce ne è una in cui Emile Hirsch somiglia in modo impressionante a Nicola Canonico (brrr 2).
Seconda curiosità: nel prossimo film di Barry Levinson tratto dal bel libro del produttore Art Linson (cast: De Niro, Willis, Turturro, Robin Wright ex Penn), c’è anche Sean Penn, nella parte di se stesso: l’attore rompicoglioni.
delirio, mi sembra chiaro che sì, il problema è nel film, non nel fatto che mi stia antipatico cosetto.
Poi, che una “storia” sia in un modo e che non passi attraverso dei filtri di interpretazione – krakauer compreso, che però non ho letto – quello è un altro discorso.
(che non ho voglia di fare ^^)
(se dovessi farti esempi farei spoiler, vallo a vedere e poi dimmi se sei d’accordo, ma ovviamente sarai in disaccordo perché il film ti piacerà molto)
Comunque smettetela di litigare e fare gli smargiassi, qui siamo in terra di pace.
E non è mica il primo post con il paragrafone che faccio.
sì ok souffle, va bene tutto, ma La Promessa era un film della madonna. No?
sì la promessa era un buon film, e ti dirò che anche Lupo solitario non mi dispiacque.
io scherzavo con rob, è lui che non mi capisce…a proposito qualcuno mi spiega le O___o?
souffle, va bene, ora però non saltate tutti fuori con “Penn, che schifo, e io lo sapevo…” troppo facile!
ok kekkoz.
“ma ovviamente sarai in disaccordo perché il film ti piacerà molto”.
personalemente non c’è nessun “ovviamente”…tu mi malgiudichi…o forse no..
@delirio: ma no, ahah, non ti malgiudico, se leggi anche gli altri commenti ho detto che piacerà a TUTTI, e verrete qui e mi taglierete la gola.
Considera però che le mie aspettative non erano alte. Erano ALTISSIME.
anche le mie aspettative sono stratosferiche, vedremo dai.
‘sti ciufoli ‘desso io c’ho quasi paura a dire che dopo essermi irritata perché il film è prevedibile, dopo essermelo ribattezzato tra me e me – e poi a caldo con alcuni che voi giustamente siete scappati ‘rabbiati con scion – che ‘sto film è
faccioni on the road (ricit. coma)
oppure:
carrellate (roba mia)
o ancora:
a’ roscio vomita la radice di mandragora
lo dico lo dico: stanotte me lo sono risognato e mi è piaciuto e me lo rivedrei pure
daniela_elle
(epilogo: le vollero ancora bene ma la guardarono in *quel* modo)
faccio finta di non aver letto…
tornerò per eventuali e probabilissimi buuuuu ^^
Non so perchè, ma ho letto tutto con la voce di Alvin il roditore. In effetti anche la voce di Paola Perego è molto efficace.
L’attesa rimane forte, ma le tue parole mi inquietano.
uhm ora siamo nel settore a morte Penn? A me lui piace invece, sia come attore che come regista (forse fatta eccezione per buona parte di Tre giorni per la verità).
Nel settore istrionico, su su, vogliamo parlare della sua interpretazione in Mystic river?
Insomma, la societa’, e’ vero, fara’ anche un po’ cagare e c’ha pure le sue belle ingiustizie, ma santoiddio con questa retorica che nemmeno nel ’67 non si fa altro che pompare un’ennesima candidatura Nader e avere l’ennesimo presidente repubblicano (che mi pare di capire potrebbe anche bearsi del voto di Violetta, se gliela fa con gli immigration papers).
matte
Ovviamente non crederò a mezza parola finché non lo vedrò (lo faccio sempre con tutti eh…!!!), ma è stato bellissimo leggere la tua personalissima sensazione post visione.
Verrò qui a farti i complimenti o a sfotterti edulcoratamente… vedremo.
Ma cos’è, un estratto dal monologo di Molly Bloom? Certo che non l’ho letto. Mi pare comunque di capire che non t’è piaciuto. Qui mette male. Tuttavia lo andrò a vedere, di chi mi devo fidare, di te o di uno ce ha girato “La promessa”? Ok, di tutti e due, ma gli dò il beneficio del dubbio e del giudizio con i miei occhi.
ti credo cecamente, già non lo sopportavo dal trailer…per me sarà una gran bufala!
Ma quando l’ho visto torno a commentare qui o sarai già dodici post avanti e nessuno ne parlerà più?
kiwi
kiwi, ripongo tutte le mie speranze di sopravvivenza nella seconda ipotesi.
Matte, non è che io vorrei votare repubblicano senza se e senza ma: più che altro ho degli enormi problemi etici di fronte a un prodotto che, a quanto ne so (*), propaganda una cultura della morte in maniera acritica, quindi per me inaccettabile, senza aprirsi all’ambiguità né giocare sul lato “ok, questo tizio / questa impresa era affascinante, però era anche folle come un cavallo” (a differenza di “Grizzly Man”, che K. ha giustamente citato nel suo post).
A questo punto tanto varrebbe riprendere in mano “Shopping” di Paul W.S. Anderson.
Violetta
(* lo shooting script conteneva già la potenziale deriva ideologica, comprese le note in cui, riprendendo il libro di Krakauer, l’espressione facciale di Chris McCandless defunto viene descritto come “un sorriso di beatitudine”)
Ahahaha ma questo post è geniale! M i hai smontato mesi e mesi di aspettative ma vabè! Io adoro Sean Penn, ma soprattutto come attore. La promessa non mi era poi parso questo grandissimo film, anche se indubbiamente era buono. Staremo a vedere…
Smontatissimo.
E adesso io come faccio a vederlo? Hai descritto praticamente tutta una serie di cose che odio in un film (lo spiegone… ah! lo spiegone!!!!)…
Uffi…
Cazzo! E poi mi venite a dire che i cineblogger non han potenziale? Ma io una scheda così geniale dove la leggerò se non nella blogosfera? Se avessi qui sotto mano te ed Ohdaesu (ma solo per amore) vi prenderei a schiaffi.
Premesse
1) posso comprendere il fatto che non sia piaciuto, ma argomenterò incazzoso. si è sempre amici comunque.
2) a me il film è piaciuto molto
3) lo so che è piaciuto molto anche a Fabio Volo, ma non so che posso farci
4) lo so che herzog è un altra roba
5) A me Sean Penn sta antipatico, quando me fa il liberal (cito “George Bush doesn’t know what’s going on. Michael Moore does not know what’s going on. And Alec Baldwin definitely does not know what’s going on”).
e un poco anche come attore
5) la critica ideologica è sempre un poco sospetta, per quanto mi rigaurda
6) Thoreau, Emerson, o un certo Tolstoj non è che proprio stiano nella mia classifica dei pensatori preferiti.
Detto cioò, il film è ben datato, contenuto anni 90 in forma anni 70, è più un’elegia che un’affermazione di intenti. Quindi, lo prenderei un po’ meno sul serio come propugnatore di scelte di vita oggi valide. Al massimo si tratta di universali.
E secondo me è chiaro che il protagnonista è un afascinante pazzo, che la sua impresa è una sconfitta, e ci vedo sì l’istinto di morte, ma comunque si capisce che è anche presentato come un po’ un pirla.
Se il problema è la cultura della morte, ce ne sono di film ben riusciti che hanno questo problema. Così, a caso, Travis Bickle non è l’esempio più azzeccato di vitalismo. Ma qui si va troppo oltre forse con i paragoni.
Se si vuole fare critica ideologica, bisogna essere più radicali. Allora si dica che Penn è solo il vertice più esposto di “un certo cinema americano” da cui – e dalla cui ideologia – ci abbeveriamo tutti da una ventina d’anni. E allora tutti a rieducarsi, me compreso.
Mi sembra che si accusi Penn di fare dell’epopea, invece le storielline minimaline sulle famiglioline disfunzionaline vanno bene. Ma è una differenza di genere, e non di apparato ideologico.
Personalmente, trovo più putrida una singola inquadratura di “Me, You and everyone we know” o “Little Miss Sunshine”, che l’intero film di Penn.
manu
e adesso cosa faccio, pubblico la chat susseguente in cui ci siamo insultati? ^^
Ma no, possiamo fare a botte qui sul blog. No, scusa, non volevo essere troppo irruento.
Ma a me mi è piaciuto proprio
manu
nu-di, nu-di, nu-di.
Mi piacerebbe leggere la chat… Dai, pubblicatela
Ciaoo Rob
No no, è roba che scotta.
Donne potrebbero trovarsi gravide, così, come niente.
Se delle donne si ritrovassero gravide non sarebbe male, la natalità diminuisce, non vogliiamo dare la cittadinanza agli immigrati, e il risultato è che nessuno che ha iniziato a lavorare dopo una certa data avrà una pensione degna di questo nome. Innalziamo il tasso di natalità in modo da avere una pensione anche voi! Pubblicare!
Al cinema dal 25 gennaio
[..] Abbiate pietà di me, perché questo week-end resterò chiusa in casa a finire di studiare per un esame orrendo, fino a che martedì sera farò la fine che mi merito. In attesa della mia morte, godetevi qualche film… alm [..]
kekkoz, ho capito cosa intendevi. Forse. Vedremo questo film e ti saprò dire, le mie aspettative erano comunque bassine perché sono notoriamente un bastian contrario. Semmai mi preoccupa il discorso del doppiaggio, da queste parti si sta diventando molto sensibili e si potrebbe preferire l’uscita in DVD o su altre “piattaforme” (ops).
un pacco!
Pieno di stereotipi e privo di vere emozioni.
Mi ha deluso Penn.
Tutto quanto imho.
Byez
Io non lo leggerò fino a domani…
stasera vò.. poi torno e ti dico se son d’accordo…
ovviamente spero di no, ma so che con certi film pur non volendo si può facilmente cadere nel patetico e nello stereotipo..
a dimane!
Ma state scherzando?!?!
E’ un film magico. Assolutamente magico.
Alteredo
p.s.
Ho appena pubblicato una intervista a Ambra Angiolini.
A quanto pare, nonostante dici che Jena Malone spiega per filo e per segno il significato del film, tu del film non hai proprio capito un cazzo–
Ahiaaaa… pesantuccio quest’ultimo commento
Magari l’ha capito, il significato, e gli ha fatto schifo ancora di più.
“Tu non lo conosci. Non sai niente di lui”.
premessa: il post è allucinante! ;P
alcuni anni fa avevo acquistato il libro da cui è tratto il film,non la versione “fighetta e caruccia” che la Corbaccio sta distribuendo ora ma una versione super economica che nessuno si filava (sia per la versione sia per la trama)
al tempo non ero riuscita a finirlo,mollato perchè questa cronaca da suicidio annunciato mi inquietava e faceva inc°°°re contemporaneamente.
Belle alcune immagini belle le musiche,ma come si fa a solidarizzare con un ragazzo che forse vorrebbe far le scarpe a “san francesco” ma alla fine si dimostra incapace di tutto tranne che di un mal celato e totale nichilismo che lo porta ad ignorare persino il più vero e “wild” istinto di soppravvivenza che c’è in ognuno di noi????
se i gossip da parrucchiere hanno ragione Penn,personaggio miliardario che tutti “conosciamo”,vive ancora e fa vivere tutta la sua famiglia dentro una roulotte, su un terreno di sua proprietà of course.
Non si poteva sperare che non facesse un film su questo argomento,prima o poi doveva capitare…
silvia
Porca vacca, mi tocca darti ragione.. e per questo film non avrei proprio voluto…
Non che sia brutto, ma neanche il Capolavoro che sbandieravano tutti!
E concordo soprattutto con l’ “principio di accumulo nella regia e persino nella fotografia e nel montaggio che fa molto cinema sperimentale” che personalmente mi ha innervosito parecchio..
ciao!
Ho un opinione sul perchè Sean abbia scelto di fare tanti flash-back e non una struttura lineare, e anche gliene sono grato. Già così è terribile e un’esposizione senza flash-back avrebbe reso la seconda parte del film “insopportabile”.
Non so se è un capolavoro, ma ti fa uscire dalla sala turbato, e se non diamo giudizi di valore sulle scelte di Chris, come sento e leggo, il film guadagna ancora.
Francesco M.
Visto il film e finalmente letto il tuo post. Le tue critiche sono vuote e vane e il film è un capolavoro imperfetto, che AVERCENE. Ti ho appena insultato da me.
parlare troppo di capolavoro annunciato ha funzionato bene solo per barry lindon…
dall’esterno, l’atmosfera che circonda la mia voglia/non voglia di vederlo è più o meno quella del post.
magari meno delirante, ma tant’è…
ciao
Simone
Dopo aver finalmente visto il film sono riuscito anche a leggere il post e. cosa davvero preoccupante, lo condivido quasi per intero.Non ho letto tutti gli altri commenti, 72esimo e unico?
alp
GRANDISSIMO KEKKOZ!!!
Non ho voluto leggere nulla prima di scrivere la mia rece per evitare condizionamenti (per quanto non sia facile condizionarmi…), maaa… sottoscrivo in pieno!
Ciau!
BenSG
P.S. Bellissima quella della “Smemoranda”!
esattamente come colui il quale commenta prima di me, ho atteso di averlo visto (pur sapendo che l’avevi cassato violentemente), di averci pensato (non troppo, in realtà mi ha fatto incazzare e quindi reagire di panza) e di averne scritto. ora posso leggerne in giro. e bene o male abbiamo detto cose simili.
a parte la storia del voice-over che non mi ha così infastidito, ribadisco anche qui come Supertramp sia il peggio personaggio del 2008. il vero problema secondo me è lui. e hai detto un cazzo..
Applaudo. Almeno a te. Una delle rare volte in cui ho pensato “ora o me ne vado o squarcio lo schermo”.
grazie buon uomo,
mi sento meno sola adesso.
(iniziavo a sentirmi un po’ un’appestata a non aver apprezzato into the wild)
Sun
http://sunofyork.blogspot.com
il post l’ho letto via feed, dove non appare il corsivo. ecco mi chiedo perché tu non abbia avuto il coraggio di estremizzare il racconto e non usare il corsivo nemmeno sul blog
Touché.
questa volta sono al 100% con te.
http://onceu
[..] Into the wild (Sean Penn, 2007). La recensione di un film in teoria non dovrebbe farsi troppo influenzare da ciò che si pensa su una storia e su un personaggio, bisognerebbe lasciare che l’analisi fosse filmica e non morale. Ma io non sono un cr [..]
Faccio domanda: ma tu prima di vedere il film sapevi già che sarebbe morto?
Faccio osservazione: lo spiegone, in realtà non spiega poi molto del senso. (Anzi, io il voice-over lo ricordo tre volte).
Il senso del film è altrove, per esempio nella scena dell’alce.
O mi viene in mente il contrasto tra quello che dice al vecchio (sul “dov’è la felicità”) e quello che scrive alla fine.
A me è sembrato molto più sfaccetato e ricco rispetto a come lo hai visto.
il film è bellisismo , frasi , ” se vuoi una cosa allunga la mano e prendila ”
le felicità , non sta nei rapporti con gli altri , ma dal rapporto con la natura
A me è piaciuto…ma la maniera in cui ne parli qualunque sia la tua idea è bellissima…ti linko giovanecinefilo…
Into the wild
[..] Film fortemente divisorio, come si vede dai giudizi dei Cinebloggers. E si capisce bene il perché: è uno di quel film per cui se ti lasci andare alle emozioni non noti i difetti e la finisci attaccato ai kleenex. Ma io non sono riuscito [..]
Per comprendere a fondo questo film forse si deve avere avuto grossi problemi con i genitori.
Io lo trovo un film per più ragioni rivoluzionario. O meglio un film ribelle.
Eè un film che parla di una ribellione. Che ferisce gli stessi oggetti dell’intenzione. Oltre l’intenzione. Che ferisce senza motivo una sorella si la voce fuori campo.
Che porta all’autodistruzione.
Forse Herzog c’entra ma forse c’entra di più un ambito più intimo.
Ma la ribellione attiene anche all’uomo Sean Penn.
Ed allo specifico filmico che tanto divide.
Io l’ho adorato.
Mi sono commosso.
Ho pianto.
Ma ho perso sia mio padre che mia madre e forse questo c’entra più di Herzog.
Buonanotte.
Rob.
a me è piaciuto. e pure parecchio.
ma m’è piaciuta anche la tua recensione.
e soprattutto sono d’accordo sul fatto che la Malone stia diventando un cesso.
dietnam
A me il film in sé è piaciuto abbastanza, e se Sean Penn ha un’idea romantica di questo ragazzo va bene, io però non ce l’ho.
io mi allineo con dietnam…
volevo solo chiederMI una cosa… ma al cinema uno ci va per scorporare un film o per farsi trasportare?
Eazye
è una delle recensioni migliori che abbia mai letto, anche se ci ho messo un quarto d’ora..(caratteri minuscoli, eh?).
anche io ho trovato parecchie cose insoddisfacenti. U.U
arrivo tardissimo e chissenefrega. pensa che a me la tua recensione non è piaciuta *così tanto*, pur essendo d’accordissimo.
veramente, GRAZIE. temevo di essere l’unico a nutrire un filino di disappunto.
andréa