Run, fat boy, run
di David Schwimmer, 2007
La grande amicizia tra l’attore inglese Simon Pegg e il newyokese David Schwimmer (il Ross Geller di Friends, per capirci) è qualcosa di difficilmente spiegabile, fatto sta che si vogliono un gran bene, e questa è la terza volta che lavorano insieme (dopo la miniserie Band of brothers e l’attraente inedito Big nothing). Se ne vogliono talmente tanto che Schwimmer ha scelto proprio Pegg come protagonista assoluto del suo esordio alla regia per il grande schermo (dopo alcuni lavori televisivi, tra cui ovviamente qualche episodio di Friends), non fosse altro che per la sua ambientazione (e la produzione) londinese.
E il film si rivela essere quello che ci si aspettava: ovvero, un film tanto brillante e divertente quanto prevedibile e in qualche modo "rassicurante", il racconto del riscatto di una guardia giurata codarda e mollacciona, costruito perlopiù sul collaudato modello della commedia inglese contemporanea. Il rischio semmai era che lo sguardo di Schwimmer sporcasse le ambizioni albioniche del film, facendo del film una sorta di "idea che un americano può avere di una commedia inglese", ma a conti fatti – a parte l’insistenza ingenuotta su una comicità basata su gaffe e imbarazzi – il film si può dire pienamente riuscito. Certo, non è la miglior commedia degli ultimi anni, non è un film di Edgar Wright, ma può pregiarsi di una sceneggiatura scoppiettante (dello stesso Pegg e del comico Michael Ian Black), ed è costruito con un’invidiabile freschezza che in alcuni momenti (come la scena del "muro") riesce ad andare anche un passo al di là i radicati canoni del genere.
Simon Pegg, manco a dirlo, dà ovviamente il meglio di sé come al solito, e lo adoriamo come fosse il nostro miglior amico. Ma gli applausi sono tutti per lo spettacolare Dylan Moran, già David in Shaun of the dead, qui nel ruolo della "spalla che ruba la scena" – pressoché modellato sul Rhys Ifans di Notting Hill. Hank Azaria si prende sulle spalle tutta la risaputa questione del confronto USA vs UK, che viene fortunatamente poco assecondata, e Thandie Newton, al ritorno nella "sua" Inghilterra, non era così bella e brava da anni. Colonna sonora strabordante (David Bowie, Kaiser Chiefs, Girls Aloud, The Fratellis, Patrick Wolf), un tantino paracula ma chiaramente irresistibile.
Nel Regno Unito, dove Pegg è una vera star, il film è uscito lo scorso Settembre e ha esordito in cima al botteghino, rimanendoci per quattro settimane di fila e tirando su una roba come dieci milioni di sterline. Ad oggi non v’è notizia di una data d’uscita italiana. Il DVD si può acquistare a una ventina di euro su Play.com.
Mah, si fa guardare, ma e’ un po’ troppo per famiglie. Della serie che se proprio vi costringono a vedere un Eddie Murphy o uno Steve Martin, controproponete questo e vi salvate in corner.
(dimenticavo: primo! – e pure secondo!)
e unico!
(effettivamente sono stato molto gentile con il film, ma era proprio il film di cui avevo bisogno)
ti capisco sui “film di cui abbiamo bisogno”.
Una cosa che ignoravo totalmente è che “Ross” avesse diretto un film (dopo qualche regia tv).
La cosa un po’ mi inquieta, devo dirtelo, al di là del valore della pellicola.
Aspetta a farti inquietare, che ieri sera ho visto l’anteprima del film di Emmerich.
Quello sì, che inquieta.
Non credevo che avresti davvero scritto “David Schwimmer (il Ross Geller di Friends, per capirci)”
Magari c’è qualcuno che legge questo blog e si è appena svegliato da un coma lungo 15 anni.
tanto per dir qualcosa, big nothing, che ho recuperato a suo tempo solo perché pegg è tanto bellino, fa abbastanza schifo.
Io di Big Nothing ho visto i primi 5 minuti, giusto il tempo di sentire il pezzo degli Eels, e poi ho dovuto rimandare. Sarà passato un anno. Lascio?
lascia, lascia.
qualche parolina in più su hank azaria..?
mi piaceva in huff (oddio, era lui che faceva huff, vero?), ma se non ricordo male qui fa una parte un po’ ingrata, lo pseudo-cattivo o che dir si volgia… è bravo? è tollerabile? fa penissima?
a.
Fa la parte del tipo insopportabile e tutto perfettino sotto cui si nasconde l’ipocrisia del mito mmerigano del benessere, sì, è un ruolo classico e un po’ ingrato. Lui è tollerabile.
Sono curioso di vederlo, ma solo perché c’è Simon Pegg!
Detto questo, dopo aver visto l’ultimo trailer di Wall-e, ho deciso che sarà il film dell’anno senza se e senza ma. Punto.
scusate la mia ignoranza ma kekkoz efrancesco biondi sono la stessa persona?
E chi è francesco biondi?
ecco un film che vorrei VEDERE! ma in italia… vabbè va… meglio non dirlo…
Molto carino per una serata rilassante. Grazie della segnalazione.