Meet the Spartans*
di Jason Friedberg e Aaron Seltzer, 2008

"Stop kicking people into the pit of death! Honestly!"

Non è che io voglia pormi sempre di fronte a voi sempre come il martire che si sacrifica per un bene comune: ma quando ci vuole, ci vuole. Perché, per quanto voi siate nella "necessità di farvi due risate spensierate", oppure qualche altra scusa con cui qualcuno potrebbe giustificare l’essere entrato in sala a vedere questa roba, ve lo assicuro, voi non volete vedere questa roba.

Se dopo Date movie e Epic movie (ogni fottuto anno mi ostino a vedere i film di Friedberg e Seltzer con una pervicacia che nemmeno io stesso so spiegarmi) non si poteva nemmeno immaginare di andare più in basso, ecco Meet the Spartans. Ma la parodia di 300, basata quasi unicamente sulla geniale intuizione "gli Spartani sono tutti froci" spalmata in svariate declinazioni, è il solito pretesto per una sorta di penosissimo riepilogo della pop culture del 2007, destinato peraltro quasi unicamente alla massa sconfinata di ragazzini, di etnie sparse, schiavi dell’obesità iperglicemica da junk food e della cattiva televisione, che popolano la periferia americana e tengono in piedi la sua instabile economia spendendo i soldi che i loro genitori non hanno già più. Quasi 10 minuti di parodia di Stomp the yard in un film di 60 minuti secchi (venti e passa minuti di titoli di coda? Ebbene sì) e ben due gag in cui Carmen Electra fa ancora il troione al ralenti non possono essere spiegati in altro modo. 55 milioni di dollari? Come biasimarli.

Sembra un discorso da vecchio bacucco, ma se vedrete il film capirete cosa voglio dire, al di là del fatto che di cinema, anche qui, si parla sempre meno: è molto più facile (e redditizio) tirare in ballo prodotti televisivi di cui difficilmente il pubblico italiano (anche l’equivalente italico del target) comprenderà la ridicola invocazione: American Idol, Deal or no deal, America’s next top model. E come se non bastasse: Paris Hilton, Britney Spears e signora, i cantanti di American Idol, la giuria di American Idol, il budello di tu’ ma’ di American Idol, Ugly Betty. Per capirci, c’è persino quel tizio che frignava sotto le coperte su Youtube. Primo, chi se ne frega. Secondo, che schifo. Ma il cinema comico non ha mai ammazzato nessuno, né tantomeno lo spoof: l’importante è farlo bene, o quantomeno benino. Se l’ultima cosa di cui l’umanità alla deriva ha bisogno è una sequela di gag che non fanno ridere, ancor peggio – e qui il definitivo "stacco" che rende Meet the Spartans qualcosa di assolutamente differente da un’Opera Di Intelletto – è sentire una voce che mi spiega la battuta e/o il riferimento. Non che mi dice ridi qui, ma che mi dice perché dovrei ridere.

Un breve esempio: Serse è interpretato da Ken Davitian, che in Borat era il produttore che accompagnava il protagonista. Leonida lo vede dice: "Ehi, he looks like the fat guy from Borat!". Ah. Beh, è tutto così.

Comunque sia, ormai il cinema di Friedberg e Seltzer ha preso una piega ben precisa, con un suo orribile linguaggio assolutamente costituito e definito, e anche con il suo bel percorsino (discendente): in fondo, di cosa si parla se non di autorialità? Friedberg e Seltzer sono due veri e propri Autori della decostruzione cinematografica. Ma non nel senso di decostruzionismo, no: nel senso che, il cinema, lo stanno distruggendo.

*il film uscirà nelle sale il 24 Aprile con l’impressionante titolo-baratro 3ciento – Chi l’ha duro… la vince. Dico sul serio. Il titolo assumerà comunque questa o quella sfumatura, a seconda del recente esito elettorale.

11 Thoughts on “

  1. E’ il terzo film che fanno con recensioni da apocalisse sempre peggiori. Se il quarto riesce ad andare ancora in discesa (discesa, non stabile) giuro che lo guardo. Anche perche’ a un certo punto per fare peggio si puo’ solo fare apposta, e allora diventerebbe arte.

  2. oh! quindi, insomma, diciamolo: ho fatto bene a scaricare il torrent!

    si prospetta un successone qui da noi? no perchè Epic Movie era stato insultato da chiunque ma qui in Italia ovviamente NUMERO UNO al botteghino.

  3. utente anonimo on 25 marzo 2008 at 01:46 said:

    perchè carlo friedberg ed enrico seltzer non lavorano solo a natale.

    stakanovisti.

    bernie.

  4. Terrificante… ormai questo tipo di “cinema” (se è lecito chiamarlo così) ha completamente perso di vista il rispetto degli spettatori.

    Ok, “la mamma dei fessi è sempre incinta”, ma proprio non è necessario nutrire i suoi neonati con questa poltiglia autoreferenziale e cerebrolesa.

    Nessuno pretende di vedere un film comico con la Treccani in mano, ma qui si sprofonda nella peggior stoltezza…

    Se THE BLUES BROTHERS veniva definito dalla critica “film demenziale”, questo MEET THE SPARTANS allora come lo si potrà definire?

    E poi il titolo italiano è qualcosa di davvero atroce!

    Ciao.

  5. Sbaglio o questo non è un blog per vecchi?

    Carino il nuovo header.

    Un saluto.

    Rob.

  6. porcheria porcheria porcheria porcheria

  7. utente anonimo on 25 marzo 2008 at 19:56 said:

    Su, fai il post su Walk Hard e usa spesso l’aggettivo “cashiano” (o il sostantivo “cashismo”). Non vedo l’ora.

    - Tisa Farrow –

  8. 3ciento fa schifo al cazzo (e scusate il francesismo)

    daniela_elle

  9. e io non riesco ancora a trovare il coraggio di vedere 300. qui a roma dicono: “è na cazzata ma te fomenta”.

    ecco, è proprio quel ma che mi preoccupa.

  10. si, esatto… a Roma…

    finora in pochi mi sono imbattuto che mi hanno detto ciò. Ma forse perchè ogni volta che esce un film di questi mentecatti io apro ogni mio discorso con:

    “ti tolgo il saluto se vai a vedere (inserire aggettivo in inglese) Movie” o in questo caso “Meet The Spartans”, un film la cui insulsaggine era al 99,9% ed è giunta al 100,3% con l’immancabile titoletto italiano per ammiccare al pubblico più cerebroleso che voleva capirlo subito che si sarebbe trattato della “presangiro” di 300 (hoeh hoeh… oh, ce sta un film che pija pe’r culo trecento, so’o annamo a vedè? daje daje).

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