Finishing the Game: The Search for a New Bruce Lee
di Justin Lin, 2007
Curiosa carriera, quella di Justin Lin: se da una parte è il regista di Annapolis (enorme successo nel mercato dei DVD) e del terzo Fast & Furious, dall’altra sta portando avanti una piccola filmografia di film indipendenti che si rifanno più specificamente alle sue origini taiwanesi e al suo senso di appartenenza alla comunità asiatica della West Coast. Esperienza condivisa con un gruppo di affiatatissimi attori (Roger Fan, Sung Kang, Dustin Nguyen), gli stessi peraltro con i quali esordì qualche anno fa con Better luck tomorrow.
Finishing the game è un period mockumentary ambientato a metà degli anni ’70 (decennio ricreato con gusto e senso dell’humor attraverso vestiti, atteggiamenti, make-up, musiche) su una sciancata casa di produzione che, ritrovatasi tra le mani 12 minuti di girato di Game of death, l’ultimo film di Bruce Lee mai completato, cerca di monetizzare il più possibile e organizza un casting. Si presenta una marmaglia di americani asiatici, perlopiù improbabili, tra i quali un inesperto regista ventenne dovrà scegliere “il nuovo Bruce Lee”, con l’aiuto (e l’ostacolo) della casting director interpretata da Meredith Scott Lynn.
Difficile non voler bene a Finishing the game, per come mescola l’aria frizzante del film girato tra amici senza prendersi troppo sul serio con una sceneggiatura assolutamente calibratissima (che cerca pure di buttare qualche esca, con ironia e autoironia, sulla condizione delle comunità asiatiche negli States e sul loro ruolo nel mondo dell’entertainment) e una confezione appropriata – filologica, direi – che riaggiusta il budget ridotto. E si fa voler bene anche per alcune sequenze davvero memorabili: il primo cold reading (“You offend me, you offend my family!”), tutte le presentazioni iniziali, l’incredibile serie Golden Gate Guns con James Franco e Dustin Nguyen (“I ain’t gonna do your laudry!”), l’incredibile monologo del poliziotto su cui ancora un po’ e mi accasciavo a terra in lacrime.
Non è prevista ad oggi una data d’uscita italiana.
Dunque, Kekkoz ormai per queste cose mi avverte piu’ veloce del Google Reader (che pure ce l’ho aperto fisso).
Volevo fare un’osservazione sintetica e oscura, ma a beneficio dei lettori IGNORANTI mi metto a sedere comodo, sgranchisco le dita, e riformulo in modo che tutti capiscano:
…ma come, non citi quella che secondo me e’ la sequenza migliore, cioe’ quella in cui la direttrice del casting e il regista discutono sulle regole con cui si riconosce una star, ovvero dalla sua “scopabilita’”, e che funziona perche’ all’inizio il regista non comprende e poi si immedesima a tal punto che non capisci piu’ se ci e’ o ci fa?
(ecco, probabilmente ora l’ho rovinata, lo sapevo che dovevo solo dire “I’d fuck him silly”)
I’d fuck you, Valido! I’d fuck you silly!
(non prendeteci alla lettera)
Sono il nuovo Gene Hackman
Non so cosa sia Better Luck Tomorrow, però se ci sono gli stessi attori di Finishing the Game lo voglio vedere.
Sei riuscito a vederlo? E’ un pezzo che lo cerco, ne hai una copia? http://falsidocumentari.blogspot.com/2007/10/finishing-game-di-justin-lin.html
se ti va contattami via mail (o MSN) a carloprevosti@hotmail.com
Grazie
Mi sto procurando Finishing The Game.
Kekkoz and/or Valido FTW.
- Tisa F. –
hi