In amore niente regole
(Leatherheads)
di George Clooney, 2008
Ci avevano colti di sorpresa, i primi due film di George Clooney: il primo era un film originale, entusiasmante e molto coraggioso, che sfruttava al meglio lo script di Charlie Kaufman e il volto di Sam Rockwell, mentre il secondo era apparentemente del tutto diverso, molto più classico e un poco manierista, ma innegabilmente riuscito quanto universalmente acclamato. Si vedevano, più che intravedersi, doti di impressionante eclettismo, inaspettate in quello che dapprima si pensava essere un attore prestato al mestiere di regista.
Due considerazioni sparse, partendo proprio dal fatto che Clooney si è dichiaratamente stufato di fare solo il cinema di ostentato impegno che per lui ha significato una sorta di seconda giovinezza: la prima è che ciò non leva affatto a questo suo terzo film una parte nel preciso percorso tematico del suo cinema. Che tratta sempre il medesimo tema, o almeno inserito in un medesimo contesto: quello di un’intera nazione (e di un secolo) alle prese con una sostanziale perdita dell’innocenza, incorniciata da grandi mutazioni sociali o economiche, dentro la quale i singoli personaggi si muovono proclamandone la morte, il canto del cigno, e un’eventuale rinascita.
La seconda considerazione, ahinoi più importante, è che la sua "voglia di leggerezza" non gli può far perdonare in toto un film del genere: Leatherheads è un film piacevole ma sostanzialmente medio, se non mediocre, garbato ma insopportabilmente privo di un interesse che vada oltre alla smorfia buffa, al tiepido omaggetto cinefilo, alla puntigliosa ricostruzione storica, e in cui il massimo obiettivo raggiunto è quello dell’ossessiva perizia scenografica – dote che in un regista assai capace come Clooney non ci interessa granché, e dei cui sentori, sottilmente onanisti, era già colmo Good night and good luck.
Il film perfetto per una serata divertita e smaliziata che avremmo potuto passare altrove.
Nota per i frettolosi: da quell’altra parte gli ho mollato 3 su 5, il che fa di questo post una sufficienza – ma da parte mia la considero una delusione.
No, delusione no. Ma come opinione ci siamo. Clooney ha fatto decisamente meglio in passato.
non l’ho ancora visto e infatti non so perchè ti ho letto, ma questo post mi piace.
sono d’accordo. specie con l’ultima frase. E io adoro le commedie da “guerra dei sessi”. (forse proprio perchè le adoro).
un abbraccio
Non so, alla fine ne ho letto un pò maluccio ovunque e scoraggiata non sono andata più a vederlo…però George Clooney regista in passato mi ha dato non poche soddisfazioni…
Qui é appena uscito, senza averlo visto, volevo scrivere un post su Clooney regista, che oramai lo si aspetta così… Ma come al solito dopo averti letto… “tutto é stato detto…”
Eazye
Non sono d’accordo, per me è un film ottimo ed attualissimo.