Inside (À l’intérieur)
di Alexandre Bustillo e Julien Maury, 2007

Il film d’esordio di Maury e Bustillo, quest’ultimo anche sceneggiatore e capo redattore del gagliardo Mad Movies, negli ultimi mesi ha gironzolato parecchio: da Cannes e Toronto l’anno scorso, è passato per molti festival di genere, come l’hollywoodiano Screamfest e il Frightfest di Londra (dove venne recensito da Valido). Ma che À l’intérieur possa trovare una strada distributiva dalle nostre parti, è tutto da vedere: si tratta infatti di uno dei film più violenti e truci prodotti in Europa negli ultimi anni, paragonabile semmai per le sue scelte estreme solo a certo cinema asiatico.

Non si tratta solo di sangue, né solo di paura: À l’intérieur è uno di quei casi, abbastanza rari per chi abbia uno sguardo preparato, in cui le barriere che solitamente rendono il gore materiale da tranquilli sgranocchiamenti vengono allegramente superate. In tal senso, una Béatrice Dalle gotica e irrefrenabile, il soggetto ridotto alla sua essenza, uno dei twist centrali più assurdi mai accennati (il risveglio del poliziotto), un bizzarro incipit in 3D da sopracciglia aggrottate (che però, come suggerisce il titolo, tramuta immediatamente il punto di vista da quello del classico slasher – vittima vs carnefice – a un inedito e solenne buio uterino), la prevedibilità della "spiegazione", la stupidità dei personaggi, tutti questi elementi di potenziale "disturbo" a nulla valgono di fronte a un film che riesce a colpire allo stomaco come quasi nessun altro in questo periodo.

Difficile infatti, o probabilmente impossibile, rimanere del tutto saldi di fronte all’impressionante repertorio di morti (perpetuate con grosse forbici, pezzi di specchio rotto, ferri da calza, pistole, fucili – e sempre dove fa più male) e a un sadismo davvero ai limiti dell’antologico, che si rifà ai peggiori incubi dell’immaginario maschile (la castrazione, per esempio) ma soprattutto di quello femminile, con un armamentario di pugnalate sanguinose nel reparto maternità (e nel reparto privazione) che comincia dall’horror-splatter più onirico e innocuo (il breve sogno che apre le danze, in verità una pacchia per gli amanti del vomito) per finire in un finale – annunciato, ma ugualmente stupefacente e altrettanto insostenibile – all’insegna della carne straziata, dei fiumi di sangue, e appunto di una  vera e propria epifania delle interiora.

Un’altra dimostrazione che il cinema horror francese è vivo e gode di ottima salute. E che, come in questo caso, è un cinema che sa fare quel passo in più – quello che distanzia il giochetto sterile dallo straziante cinema delle viscere, gli infantili sgozzamenti dal miglior horror possibile. Un cinema che, viste le brevi distanze, dobbiamo solo permetterci di invidiare.

Il dvd Regione1 (USA) del film è già in circolazione da qualche giorno, e su Amazon costa pure poco. Se invece avete dei problemi con le regioni, sarà acquistabile sull’Amazon l’edizione speciale francese, da domani 23 Aprile 2008.

16 Thoughts on “

  1. Hello, I’m Valido, and I approve this message.

  2. Hello, I’m Valido, and I endorse Giovane Cinefilo.

  3. Béatrice Dalle è “gore” di per sè.

    (dopo aver letto questo tuo post non so se veder subito “À l’intérieur” o non vederlo mai)

  4. Non hai l’utero, è già un inizio.

  5. Concordo con kekkoz riguardo al valore della pellicola che già recensii tempo fa qua http://cinenarnali.blogspot.com/2008/02/inside-linterieur-2007-di-alexandre.html

    Certe scene, come ha notato l’amico cinefilo, sembrano proprio prese da un’opera a caso di quel mattacchione di Miike!

  6. (io sono arrivato prima anche di questo tizio qua sopra. Lo sapevo che avrei dovuto urlare “PRIMO!”. O anche “POMA!” e poi contare gli eliminati)

  7. Si dice “hail”. ;)

  8. Deve esser mio. Vero: Beatrice Dalle è “gore”…sarà per questo che uno dei film più sconvolgenti del cinema recente resta “trouble every day”

  9. Comunque sei disattento.

    mesi fa avevo usato io l’immagine di Rifleman, qui:

    http://jointsecurityarea.splinder.com/post/15170094

    no, così, per puntiglio.

  10. @conte: aspetto la tua opinione, allora!

    @ohdaesu: mi sembrava di averla già vista da qualche parte. Chiedo venia, la mia memoria è assai perfettibile.

    Sgrunt.

  11. utente anonimo on 26 aprile 2008 at 11:54 said:

    bEN DETTO KEKKOZ!

    iNIZIA MALE, FINISCE PEGGIO!

    é QUESTO L’HORROR CHE CI PIACE!

    p.S. AMAZON A PARTE, I SOTTOTITOLI ITALIANI CI SO GIà DA UN PEZZO IN RETE!

    21

  12. utente anonimo on 1 maggio 2008 at 00:26 said:

    Appena finito di vedere.

    Per dirla alla bolognese: “PESISSIMO”.

    Adesso come minimo mi tocca vedere i Tre Amigos per controbilanciare…

    Erica Z. (a letto, malata e con una decina di horror nuovi di pacca a farle compagnia … aargh!)

  13. utente anonimo on 31 marzo 2009 at 09:23 said:

    Visto ieri sera…. terribile, sono pazzi questi francesi!

    Al di là di un paio di scene che rasentano il ridicolo, il film è davvero un pugno nello stomaco. Trama esile ma regia perfetta.

    La riflessione che mi pongo è comunque questa: c’è DAVVERO bisogno di film così, in cui l’uomo ritorna alla sua dimensione animalesca? Il suo scopo è SOLO quello di far star male lo spettatore o ci si può innestare qualche tipo di riflessione? I registi, inconsapevolmente direi, pongono lo spettatore, che resiste alla visione e anzi alla fine la apprezza, al pari delle protagoniste, in una dimensione animalesca e, al coontrario elle attrici, per di più compiaciuta.

    L’unica riflessione che mi sento di fare è una citazione dal “Riccardo III” di Shakespeare (a sua volta citata in “Runaway train”): “Anche la bestia piu’ feroce ha almeno un poco di pietà.Ma io non ne ho alcuna,pertanto non sono una bestia”

    Azz riletto tutto, ho dormito veramente poco stanotte..

    Banjo

  14. utente anonimo on 26 giugno 2009 at 09:40 said:

    Ciao,

    spero di far cosa gradita, segnalando che su subsfactory.it sono

    stati pubblicati i sottotitoli italiani! ^_^

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