Crows Zero (Kurôzu zero)
di Takashi Miike, 2007
Nell’enorme indistinta massa di film da lui diretti, ogni tanto Miike infila anche qualche bomba sfasciabotteghini: è il caso di questo film, che in patria ha fatto sfaceli: in senso relativo – ottavo tra i titoli locali, ventiduesimo tra tutti i film del 2007 – ma si parla di cifre davvero alte, soprattutto se rapportate alla sua filmografia. Si tratta in ogni caso del suo film di maggior successo commerciale ad oggi, e ha incassato – come riferisce Mark Schilling – quanto i suoi primi 50 film messi insieme.
Dopotutto, va a toccare nervi scoperti nell’ampio e alquanto bizzarro target adolescenziale nipponico a cui è rivolto: è tratto infatti da un popolare manga di Hiroshi Takahashi, e racconta di un liceo in cui la tipica competitività della scuola giapponese è portata al punto che le sezioni sono letteralmente in guerra tra di loro – mentre da noi nel frattempo ancora si macinano gli epigoni di 3MSC. Tra battaglie e pestaggi a ritmo di un rock che nessun sano di mente ascolterebbe davvero dalle nostre parti (a cominciare dagli Street Beats che appaiono sui bellissimi titoli di testa), e che fa il paio con il look postdark e postpunk dei suoi personaggi, Crows Zero è l’ennesimo esempio di come Miike riesca ad applicare alla perfezione la sua eclettica personalità a modelli di cinema più massificati.
Se ne sta quindi un po’ in disparte, infilando qualche perla miikiana qui e là (la sequenza grottesca del motorino, quella davvero surreale del bowling umano, qualche jump cut dei suoi, i molti improvvisi momenti intimisti, e via dicendo), lesinando violenze eccessive (nonostante le botte è tra i film meno "crudi" di Miike), dando al pubblico esattamente quello che si aspetta e concentrandosi il più possibile su un intrattenimento abbastanza "generico", ma assolutamente garantito. Tolto l’inizio davvero esplosivo (titoli, presentazione dei personaggi, prime risse), non ci si deve aspettare nulla di più che uno scheletro pretestuale e davvero esiguo – il rapporto tra i personaggi è basato più su impulsi nervosi che su moventi narrativo, figuriamoci quindi la psicologia e la sceneggiatura – sopra il quale l’azione convulsa, stilizzata e grafica, e spesso davvero spettacolare, si appoggia come una veste leggera.
Ma Miike, come sempre, c’è anche quando non sembra, tanto più su "materie" (il manga da una parte, i giovani violenti dall’altra) che conosce e sa gestire così bene: e infatti il film, relativamente alle leggi del mainstream a cui deve sottostare, è davvero una bella sorpresa – anche se a volte non ti ricordi che c’è Miike, dietro la macchina. Ma nell’interminabile duello finale tra i due fichissimi protagonisti Genji e Serizawa, sotto quel cielo piovoso, acceso, iperrealista, ah, lì te lo ricordi eccome.
Il film è disponibile da metà aprile in DVD. Essendo un’edizione giapponese, ha il vantaggio di condividere con noi la regione, ma lo svantaggio di costare uno sfracello. 25 euro per l’edizione standard, quasi 40 euro per l’edizione premium. E nessuna delle due ha i sottotitoli in inglese, per i quali bisogna aspettare un’eventuale release occidentale. Fate voi.
Me l’ha consigliato anche un mio amico che studia giapponese. Vedrò di recuperarlo!
Nel frattempo ti comunico che ho iniziato HIMYM, prima stagione, ed è già DROGA.
@jecke: WHAT UP! Bene, sono contento che HIMYM faccia sempre più proseliti anche in questo paese becero e ignorante. Legendary.
@zedisdead: il j-rock è uno dei grandi insondabili misteri dell’universo.
ma tipo, se organizzo un sistema di casella postale non è che posso convincerti a fornirmi un po’ della tua filmografia?
io ti faccio trovare i dvd vergini e tu li sostituisci con le copie…
no, eh?
-raevan-
Quello che mi proponi è illegale, pussa via. ^^
ma noo, infatti intendevo, mi lasci l’originale in prestito, e poi io te lo restituiscooo
-raè-
l’ho visto un mese fa a udine, gran figata davvero. sala in delirio quando prima del film hanno proeittato un filmatino in cui miike salutava i partecipanti al festival si scusava per non essere venuto di persona e X’D
a.
Concordo quasi su tutto. Sono giusto un po’ più deluso. Ci ho visto veramente pochissimo Miike, ma proprio poco poco poco.
Conosco Takahashi, ho letto qualche numero di Worst che è una sorta di sequel di Crows, e temo che il problema sia che Miike si è appoggiato troppo all’atmosfera del fumetto (sporca violenta e cool, sì, ma non proprio memorabile) ed è andato un po’ a traino, facendo quello che sa fare senza troppo sentimento.
In altri tempi avrei detto “Miike on autopilot”
Però il personaggio dello Yakuza sfigato è proprio bello, se fossi stato una donnicciuola forse ci avrei speso qualche lacrima nel finale.
Il j-rock è bellissimo.
Andrea
ah, il j rock.
ne approfitto per fare outing: ascolto gli asian kung fu generation, i teriyaki boys, e qualche giorno fa ho scaricato i dir en gray per fare il figo con una su myspace.
e una volta cantavo a memoria la sigla della seconda serie di hokuto no ken.
ci sono altri film di questo genere fatti mike ?
ciao,
spero di fare cosa gradita segnalando che sono disponibili i sottotitoli italiani su subsfactory.it