The Machine Girl (Kataude mashin gâru)
di Noboro Iguchi, 2008
La giovane Ami, rimasta orfana e con un fratello a carico, cerca di proteggere quest’ultimo dalle angherie di una banda capitanata dal violento figlio di una coppia di spietati yakuza: come risultato, il ragazzino viene ammazzato, e alla protagonista – che riesce a salvarsi – viene amputato il braccio. Ma nonostante l’aggraziata divisa da liceale, Ami non è certo un’adolescente qualunque: e grazie all’aiuto dei genitori di un amico del fratello, anch’egli ucciso dai criminali, che le costruiscono ad hoc un degno sostituto per il braccio perduto, darà luogo a una sanguinosa e "demoniaca" vendetta.
Una storia di vendetta come se ne sono sentite molte altre, quindi. Ma nelle mani di Noboro Iguchi, anche sceneggiatore, che ha il talento di non prendersi sul serio per più di 3 minuti alla volta, The machine girl diventa qualcosa di più, un divertentissimo florilegio di smembramenti, sgozzamenti, sbudellamenti, armi tradizionali, arti marziali, decapitazioni: roba da far impallidire la maggior parte degli horror contemporanei, con uno spiccato gusto del "rilancio", ma con una leggerezza, un’ironia e un ritmo perfetto, che lo rendono stranamente fresco e digeribile, e con un tono che tra disimpegno e citazionismo (ad essere omaggiato in modo più diretto è il primo Sam Raimi) a volte (la scena del tempura, a cui ancora non voglio credere) si spinge oltre i limiti del demenziale.
A decine le scene degne di una citazione: dai genitori dei ragazzini cattivi morti che combattono i protagonisti vestiti come giocatori di rugby con le foto funerarie dei figli sull’armatura (e presentandosi come "Super mourners squad"), alla spietata madre del cattivo che indossa un "reggiseno a trapano", al tizio che viene torturato – letteralmente – "inchiodandolo": ma con l’antologia di ammazzamenti si potrebbero riempire diversi pomeriggi. Ma c’è anche una cura produttiva che è una spanna sopra la categoria low-budget a cui il film decisamente appartiene (insomma, si vede che è costato due soldi, ma son stati spesi con intelligenza) e per la spettacolare protagonista, la prodigiosa Minase Yashiro, non possiamo che sperare in un altrettanto prodigioso futuro.
In definitiva, un live action manga spassoso e inarrestabile, un lago di sangue di un’ora e mezza che non può non conquistare, sempre a costo di avere lo stomaco pronto e un senso dell’umorismo bizzarro e – non guasta mai – un po’ caciarone.
Il film uscirà in Giappone la prossima estate: nel frattempo, negli States è uscito invece direttamente in DVD, e ve lo potete già accattare.
Ma a voi arrivano i dvd ordinati in America? A me giungono con settimane, se non mesi di ritardo…Farei prima ad andare a comprarmeli con una bella zattera.
l’ultimo ordine che ho fatto dagli USA mi è arrivato in tre settimane.. i tempi in genere sono questi a meno di non optare per spedizioni molto costose
eheh un amico me lo ha passato e mi ci sono divertita un mondo a vederlo istant cult, no way
d_elle
l’ho appena visto anch’io, in coppia cone meatball machine. sono ritornato in un periodo stupid-gore ^^
ps. sei di brescia, ti ricordo che non puoi dire “accattare”. dì qualcosa tipo cadrèga o simili.
che cosa è un dvd?
Bastava il trailer per capire che non s’era di fronte a Lady Snowblood, quindi che mi lamento a fare?!? Ma, insomma: du’palle, dottore, du’palle…
Simo
visto oggi. Avete dimenticato di dire che somiglia tantissimo ad un film da “Grindhouse” e perciò a quelli di Tarantino, è un Kill Bill del sol levante, una Rose McGowen dagli occhi a mandorla! E’ il film più sanguinolento che abbia mai visto dopo Sweeney Todd e SAW, ma così finto e ridicolo!