All the boys love Mandy Lane, Jonathan Levine 2006

All the boys love Mandy Lane
di Jonathan Levine, 2006

Non si può dire che il giovane regista esordiente Jonathan Levine abbia cominciato sotto il migliore dei segni possibile: il suo primo film sarebbe dovuto essere uscire più di un anno fa, distribuito dalla Weinstein e trainato da Grindhouse – ma l’insuccesso cocente del doppio film di Tarantino e Rodriguez convinse i distributori a liberarsene in fretta e furia. E così, dopo un paio d’anni a fare la presenza fissa nei festival di genere, e dopo l’uscita in alcune nazioni (tra cui il Regno Unito) Mandy Lane approderà nelle sale statunitensi solo quest’estate.

Tutta questa fatica ha contribuito ad aumentare l’hype intorno al film, come se non bastasse l’eccezionale titolo e l’invitante poster. E invece si tratta di un teen slasher piuttosto normale, che non fa molti sforzi per superarne la tradizione, senza nemmeno provare a buttarla sull’ironia, o sul sesso, o sulle metanarrazioni. Anzi, per sua buona parte Mandy Lane è un oggetto seriosetto, che non gioca nemmeno con gli ammazzamenti, piatti e poco inventivi, figuriamoci la sagacia: niente di male, se non fosse che per tutta la parte centrale ci si annoia davvero a morte.

Il suo problema maggiore è quello di concentrare molto su una sorpresa finale che dovrebbe essere sconcertante ma che in realtà è abbastanza prevedibile, almeno da quando viene fatta la scelta – inusuale ma rivelatoria – di svelare l’identità dell’assassino (ovvia) dopo una mezz’ora di film. Per il resto, Mandy Lane è prodotto con una certa cura, e grazie a questa confezione, almeno, non ti viene voglia di distruggere lo schermo a martellate. Visto da questa prospettiva, poteva andare peggio: ma è comunque un altro di quegli slasher in cui le vittime si comportano sempre e comunque nel modo più stupido e irrazionale possibile, e ci lasciano le penne.

Però, una cosa va detta: Amber Heard, classe 1986, è davvero una forza della natura, non solo perché è di una bellezza tanto banale quanto accecante, sia perché entrambe (Amber e Mandy) giocano in modo straordinario con la tipica posa dell’adolescente pura, timida e incompresa. Appunto. Se tutti i ragazzi amano Mandy Lane, allora mi ci metto in coda pure io.

Non ho notizie di un’uscita italiana, ma le possibilità sono molto alte. Nel frattempo, tra un mesetto esce il DVD inglese. Fate voi.

5 Thoughts on “All the boys love Mandy Lane, Jonathan Levine 2006

  1. A me è piaciuto decisamente più che a te: per essere cult gli manca solo una castrazione (o due: inutile andare giù con i mezzi toni laddove la morale della faccenda suoni come “se mi tocchi te lo mozzo e lo dò in pasto ai cani”).

    Comunque se non lo distribuiscono in Italia sono pazzi.

  2. Beh, l’ho visto senza lamentarmene eccessivamente, è più che abbastanza. Cioè, se l’alternativa è Stay Alive, voglio una Mandy Lane al giorno. Solo che di recente ho visto horror che mi hanno intrippato più di questo.

    E sì, lo distribuiranno senz’altro. Io lo distribuirei.

  3. Io farei vedere il prologo e – diciamo – il prefinale a chiunque. Ma pure il finale-finale. Sarà perché solidarizzo, chi lo sa.

  4. Effettivamente il prologo e la parte finale sono la cosa migliore. Peccato che occupino tipo un terzo di film, mentre il resto – tutta la parte centrale – sia un po’ un pacco. No?

    L’associazione pompino -> morte mi ha fatto molto divertire. Un classico immortale.

  5. (è impossibile dire qualcosa di vagamente interessante su questo film senza spoilerare clamorosamente – urge tavola rotonda a base di sigari cubani, schadenfreude, e rutto libero)

Rispondi a utente anonimo Annulla risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>

You can add images to your comment by clicking here.

Post Navigation