The love guru
di Marco Schnabel, 2008
C’è stato un periodo in cui Mike Myers, nonostante non sia propriamente il più gradevole dei comici anglosassoni, mi stava comunque discretamente simpatico. Dopotutto, con Wayne’s world ci siamo cresciuti in molti, lo stile di Myers anticipava per alcuni aspetti molte tendenze degli anni a venire, e i film di Austin Powers, nonostante fossero completamente privi di ritmo (non so voi, io ero solito dare la colpa a Jay Roach) facevano ridere – anche se forse tre capitoli erano davvero raschiare il fondo del barile.
Dopo molti anni di assenza passati sostanzialmente a doppiare l’orco della Dreamworks e a viverci di rendita, l’attore anglo-canadese torna con un film "à la Meyers". Il suo nuovo personaggio è un guru dell’amore che sogna di andare da Oprah e che attende di perdere la verginità. Che il film non fosse particolarmente riuscito si poteva capire già di partenza, dal concept e dai trailer, ma che un comico altrove assai brillante sia riuscito a tirare fuori una roba così scoordinata, sbrindellata, piena di battute sulle caccole, sui nani e sulle scoregge, e basata quasi esclusivamente su un accento buffo che dovrebbe far rabbrividire qualunque fan di Peter Sellers (e vi includiamo lo stesso Myers), è davvero sorprendente.
Myers mostra quindi un livello avanzato di bollitura, facendo rimpiangere persino le cose peggiori di Goldmember, e Justin Timberlake con i baffoni e il cazzo grosso fa ridere giusto per un mezzo minuto. Le poche sorprese le regala invece il cast di contorno, con una nutrita presenza di cameo (spassoso quello di un cicciosissimo Val Kilmer) e di corrispondenti del Daily Show: ma se John Oliver fa il suo mestiere senza guizzi e se sull’apparizione Samantha Bee stavo probabilmente sonnecchiando, a travolgere e a rendere immediatamente necessaria la visione, ovviamente telecomando alla mano, è il commentatore sportivo Jay Kell interpretato dal leggendario Stephen Colbert. Talmente divertente da meritare un film tutto per sé, mentre tutto intorno a lui frana, tra le decine di inspiegabili lungaggini messe lì per arrivare a un minutaggio decoroso.
Ma anche se vi andasse di provarci lo stesso, mi chiedo quale sia il senso di vedere in sala e doppiato nella nostra lingua un film la cui comicità, se si escludono le cose più "fisiche" affidate soprattutto a Verne Troyer (il Mini-me della saga di Austin Powers), è basata su calembour e su polisemie – ed è quindi sostanzialmente verbale. Per intenderci, il meccanismo è sempre lo stesso: Myers dice una cosa che è apparentemente sensata di per sé, poi rende chiaro che pronunciandola in un certo modo vuol dire qualcos’altro (spesso qualcosa di estremamente triviale), e a quel punto si mette a ridere, e gli altri personaggi ridono con lui, rapiti. Non so se la cosa vi ispiri. Quello che è certo è che Mike Myers avrebbe bisogno di una iniezioncina di umiltà, oppure, per carità, qualcuno gli dica che questa roba, così com’è, fa schifo.
Nei cinema dal 1 Agosto 2008
ma non avevano già fatto un film che si chiamava the guru?
me lo chiedo da che incrocio la pubblicità di questo, che mi pare abbai parecchi tratti in comune con quell’altro…
Qualche punto in comune ce l’hanno effettivamente, anche parecchi, però The Guru non l’ho visto quindi non ti so dire.
Maronn…e pensare che ci avevo fatto un pensierino, ma dopo quello che ho letto qui…
Seriamente, anche se vi va di farvi due risate (quelle ci sono, sparse, poche) recuperatelo in dvd quando esce in edizione inglese – vederlo in italiano secondo me è proprio improponibile.
wayne’s world prima o poi esaurirà il proprio bonus…
se vedo un altro film in cui la traduzione viene fatta con dialetti e parlate regionali, giuro che urlo!
cmq “the guru” era forse quello con l’indiano e la pornostar sotto mentite spoglie?
Proprio quello.
“Justin Timberlake con i baffoni e il cazzo grosso”. Nuovi, terribili referrer all’orizzonte.
Antonio B.
Già. Quasi mi spiace di non avere shinystat.
Nei cinema dal 1 luglio?
Ops.
la cosa che fondamentalmente ci interessa è se il cazzo di Justin sia stato ritoccato o meno.
Mike Myers è un cancro per il Cinema
Banjo
secondo me ci ha già pensato il box office a dargli una regolata, a lui ed eddie murphy.
le immagini di justin han già fatto il giro dei blog..
Ti dirò, a me non ha fatto così schifo– Talmente triviale che alla fine ti ci sintonizzi e ti diverti. Concordo sul fatto che in italiano debba essere insentibile.