Il vento fa il suo giro, Giorgio Diritti 2005

Il vento fa il suo giro (E l’aura fai son vir)
di Giorgio Diritti, 2005

"Io non faccio vacanze, io faccio formaggi"

Tra le storie di film piccoli e indipendenti cresciuti grazie al passaparola, o ad altro, quella del film di Giorgio Diritti è indicata da tempo come una delle più paradigmatiche e riuscite. Tanto da far diventare spesso il film un caso a prescindere dalle sue doti. Ora che l’opera in questione è uscita finalmente in DVD, chiunque sia stato così pigro da non recarsi a nessuna delle numerosissime proiezioni che l’hanno vista protagonista negli ultimi 15 mesi non potrà più avere scusanti.

Del film si è tanto parlato che è quasi ridicolo dirsi sorpresi, ma tant’è: Il vento fa il suo giro è davvero il film straordinario che vi hanno dipinto. Ambientato tra le case di un paesino della Valle Maira, e recitato in un semi-inedito miscuglio di italiano e occitano, il film di Diritti è una vera opera di frontiera, che riflette in modo caustico e impietoso, ma senza lasciarsi trascinare da ondate di cinismo né abbandonandosi a mere suggestioni neorealiste (ma anzi con un forte senso della tensione narrativa oltre che morale), sulla morte del senso di comunità e sull’intrusione – un film quasi polanskiano, in cui la tragedia è sempre dietro l’angolo, sempre annunciata e rimandata. E lo sfogo finale è la perdonabilissima digressione di un film altrove dotato di una compattezza davvero rarissima.

Illuminata la direzione degli attori, perlopiù non professionisti ma spietatamente perfetti, e una direzione della fotografia che lascia senza parole, sia nell’appoggiarsi beatamente agli spettacolari campi lunghi che i paesaggi dell’Occitania regalano, che nell’osare con molto più coraggio – come l’uso della steady nella sublime sequenza del nascondino – rispetto alla maggior parte dei film considerati "maggiori" del cinema italiano recente.

9 Thoughts on “Il vento fa il suo giro, Giorgio Diritti 2005

  1. Io l’ho visto al cinema, sono andato alla serata in cui si festeggiava l’anno ininterrotto di proiezioni al Mexico. A parte un mio abbiocco di 3 minuti (non dovuto al film: ero distrutto da una giornataccia di lavoro!), mi è piaciuto molto. Perché non è oleografico e non fa sconti a nessuno: tutti i personaggi sono buoni e tutti cattivi, non ci sono schematismi

  2. Davvero una perla. Molto molto contento di vedere che anche tu lo hai apprezzato. Ora che c’è il DVD nessuno accampi scuse. Vedetelo in massa.

    Un saluto ;-)

  3. era ora, eh ;)

    Ciaoo Rob

  4. Meglio tardi che mai ^^

  5. Concordo: peccato che “L’estate di mio fratello” di Pietro Reggiani non abbia avuto lo stesso destino.

  6. mi lancerò sul dvd appena possibile.

    un saluto

  7. Una vera perla. L’ho visto qualche settiman fa, grazie a Sky. Davvero una “sorpresa” annunciata.

  8. io una volta ero a topolò, un paesino sperduto sulle montagne al confine con la slovenia. avevano proiettato il film la sera prima, e c’era l’attore protagonista seduto per terra vicino a me. è uguale come nel film, quasi hippy perfino.

  9. L’ho visto questa settimana al VolcanoFilmFest, una grande e bella sorpresa, per me non annunciata. :)

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