Venezia 65: Un giorno perfetto, di Ferzan Ozpetek

Un giorno perfetto, di Ferzan Ozpetek
Venezia 65, Concorso

Dopo una stagione così felice per il cinema itaiano, è triste, o meglio deprimente vedere con che passo viene iniziata quella nuova. Posto che da queste parti si è sempre difeso Ozpetek, il suo nuovo film è davvero qualcosa di imperdonabile. Abbandonate per strada pulsioni che muovevano altri suoi film, e trovata nei volti mesti di Mastandrea e la Ferrari una strada mortifera e cupa che non gli si addice, Ozpetek firma un film che sembra un episodio de Gli occhi del cuore. Davvero inconcepibile che nel 2008 si possa vedere, e lanciare in tale pompa, un film fotografato in questo modo – tutto luci di taglio e primissimi piani con occhioni lucidi – girato in questo modo, scritto in questo modo – con dialoghi assurdi che dopo un’ora di sopportazione liberano al massimo delle risate non richieste – e interpretato, infine, in questo modo: con gli attori che ci vorrebbero mettere il loro (Mastandrea in un ruolo non suo poteva essere un’ennesima conferma: non lo è) ma finiscono piegati alle pigre esigenze di un regista che vuole solo che guardino fuori da una finestra, si girino di scatto e guardino nel vuoto con gli occhioni lucidi e le luci di taglio. Piacevole eccezione la furiosa scena centrale dello stupro, e la breve sequenza dei tarocchi: tutto qui. Brutto fino all’imbarazzo.

15 Thoughts on “Venezia 65: Un giorno perfetto, di Ferzan Ozpetek

  1. utente anonimo on 31 agosto 2008 at 12:19 said:

    non ci credo. mollica ha detto che è bello.

    Fmc

  2. Se lo dici tu che eri ottimista non riesco nemmeno a immaginare quanto sia veramente brutto…

  3. Quoto in toto Miss Blum.

  4. Le recensioni – poche – che ho letto sottolineavano solo la bravura degli attori. C’è stato un momento in cui sto film volevo vederlo, ma dopo tutte queste stroncature m’è già ritornata l’ozpekite.

  5. Le mie fonti veneziane mi confermano la bruttezza del film di Ozpetek, che si conferma avere sempre dei grossi problemi coi dialoghi oltre che con la mdp.

    Invece mi dicono cose splendide su Claire Denis (con proteste per non averla messa in concorso) e su L’autre.

    I francesi come sempre danno lezione di cinema.

    Per ora, mi dicono, un concorso con diverse sufficienze ma nessun gran film.

    un saluto

  6. Già “Saturno contro” era un bel po’ preoccupante, eh–

  7. Tu sei più buono di me, io all’ex assistente regia di Nuti non perdono proprio niente… forse solo un pochino il Bagno Turco. Per il resto, la solita esaltazione provinciale del cinema italiano “dozzinale”.

  8. perché in due film italiani su quattro deve recitare Isabella Ferrari?

    Rob.

  9. Un giorno perfetto…un film perfetto.

    Se non fosse per la scritta in sovraimpressione all’inizio del film: regia di Ferzan Ozpetek, non sembrerebbe un altro capolavoro del cineasta italo-turco, ormai più italo che altro. Una storia forte, commovente, dove la gelosia ossessiva di Antonio (Valerio Mastandrea) marito depresso per il divorzio dalla moglie Emma (Isabella Ferrari) bella, seducente e vittima indifesa del suo ex-compagno, porta i due protagonisti ad azioni a dir poco brutali, fino all’omicidio finale. Un film dove tanti personaggi, con le loro storie si incontrano, sullo sfondo di una Roma d’oggi molto variegata, ognuno con i propri problemi e con una disperata voglia di trovare amore, perché in fondo è questo ciò che cerca ogni personaggio: amore. Protagoniste in assoluto le donne, con la loro tenacia nell’affrontare la vita, si dimostrano più forti degli uomini. Nel finale sarà proprio una “piccola donna” a salvarsi dalla morte… Eccellenti tutte le interpretazioni. Mara (Monica Guerritore) con il suo carisma pacato e la grande espressività dello sguardo, dimostra di essere una vera guida per la protagonista Emma. Adriana (Stefania Sandrelli) la madre di Emma, è un concentrato di affetto, sarà lei ad assistere la figlia dopo il divorzio, lei con la sua bontà di nonna a crescere i due nipoti. Bellissima anche l’interpretazione della dottoressa (Angela Finocchiaro) semplice nei modi, poche battute, occhi celesti come il cielo: sarà proprio lei a dare una speranza nel finale del film dopo tanta tragicità. Ottimo l’esordio di Federico Costantini, figlio stanco di avere un padre non comprensivo e ipocrita, alle prese con una futura candidatura politica, ruolo egregiamente interpretato da Valerio Binasco. Sublime la bellezza e l’interpretazione di Nicole Grimaudo, moglie infelice del politico. I bambini figli di Emma e Antonio (Nicole Murgia e Gabriele Paolino) sono semplicemente simpatici, nella storia sono molto più maturi e comprensivi degli adulti, anche se alla fine saranno delle vittime. Nel complesso il film è stupendo.

    Lorenzo Bellucci

    eraclelb@tiscali.it

  10. Talmente brutto che Mollica si è limitato a dire che è bello.

    a breve lo recenso pur’io…

    son testè tornato dal cinema e sto pensando a quanto è stata magistrale l’interpretazione di Joker di… ah no, era Isabella Ferrari

    VL

  11. utente anonimo on 11 settembre 2008 at 13:21 said:

    Tra l’altro riprendendo la recensione del signor Bellucci, io ho notato più ipocrisia nel figlio che non nel padre onorevole. Comunque kekkoz a me ha fatto schifo anche la sequenza dello stupro, mi pareva una scena di Cloverfield…e non c’entrava assolutamente nulla con tutto il resto (registicamente parlando), sia quella dei tarocchi, che mi vuoi spiegare a cosa serviva?

  12. mi fa schifo a priori

    ester

  13. Anonimo on 18 settembre 2008 at 12:41 said:

    Ho visto questo film ieri sera…una parola sola: INGUARDABILE.

    Concordo in pieno con il post

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