WALL·E, Andrew Stanton 2008

WALL·E
di Andrew Stanton, 2008

Non c’è gusto, con la Pixar. Davvero, è troppo facile. Entri in sala convinto di vedere un capolavoro? Lo è. Verrebbe quasi voglia di scrivere la parodia di una stroncatura, per dare vita a un post sostanzialmente inutile qual è questo. Perché è inutile che io vi dica che WALL·E è un capolavoro, lo sapete già tutti benissimo. Sia voi che fate tanto gli strettini, sia voialtri che vi riempite la bocca di questa parola. E anche in senso negativo, per esempio "non è un capolavoro, ma non è male". Ma chiaro, che non è un capolavoro. Quasi niente lo è. Di capolavori, ne escono pochini. Questo è uno, per dire.

La Pixar vi ha fregati, ancora una volta, ci ha fregati tutti. E stavolta voglio proprio vedere cos’avete da dire, di fronte a un film che – stavolta davvero – è più un punto d’arrivo che una conferma, che è la sintesi perfetta di pulsione artistica e dinamiche industriali, di perfezione narrativa e di coraggio sperimentale, di favola pura e di distopia visionaria come non se ne vedevano da anni. La dimostrazione che questa sintesi esiste, eccome. E si propaga in ogni singola inquadratura, fin dall’inquietante incipit in cui l’atmosfera con i suoi satelliti morti viene penetrata dalla macchina da presa, a rivelare un mondo abbandonato, color terriccio, in cui i detriti della nostra civiltà divengono gigantesche torri di babele, ma senza più lingue da parlare né, quasi, un cielo da toccare.

Ma quello che sapevamo di WALL·E, a memoria, da mesi, finisce dopo una mezz’ora. E lì—–*

Un film talmente bello e perfetto da sembrare il risultato di un patto col diavolo. E non c’è che dire, WALL·E val bene un’anima o due.

Nelle sale dal 17 Ottobre 2008

*in questo punto ci potrebbero stare almeno due o tre lunghi paragrafi in cui si chiacchiera tenendo conto di quello che accade dopo mezz’ora di film, ma ho deciso di cavarmi dall’impiccio invocando il demone dello spoiler alert: spero non me ne vogliate.

32 Thoughts on “WALL·E, Andrew Stanton 2008

  1. utente anonimo on 13 ottobre 2008 at 17:38 said:

    UOOOOLLLIIIIIIIIII

    (tra una settimana, a quest’ora, l’avrò già visto. Forse un paio di volte).

    L

  2. EEEEEEEEEEEEEEVE

  3. in effetti la parola abusata capolavoro ha moltissime connotazioni anche all’interno dei “generi”, un film può essere un capolavoro di “genere” o un capolavoro in senso assoluto o un “capolavoro” personale. bando alle ciance W-WALL-EEEE

  4. In un certo senso devo darti ragione – in questo caso però parliamo di dati assoluti e incontrovertibili, LOL, ovviamente scherzo.

  5. Guarda, ho finito di vederlo un’ora fa e sono tutt’ora senza parole. Ma davvero.

    Io ADORO la Pixar, ma WALL·E credo vada oltre le mie più altissime aspettative.

    Mi è piaciuto così tanto che potrei essere volgare nel quantificarlo.

    Jecke

  6. Comunque non riesco a levarmi dalla testa una domanda. Se fosse uscito per la Dreamworks, al posto di “Hello, Dolly!” cosa avrebbero usato?

    No, non voglio saperlo..

    Jecke, di nuovo

  7. Non c’è gusto, con la Pixar. Davvero, è troppo facile. Entri in sala convinto di vedere un capolavoro? Lo è. (…) Perché è inutile che io vi dica che WALL·E è un capolavoro, lo sapete già tutti benissimo. Sia voi che fate tanto gli strettini, sia voialtri che vi riempite la bocca di questa parola.

    Essendo uno di quelli che fa tanto lo strettino, dirò:

    Toy Story: capolavoro

    A Bug’s Life – Megaminimondo: capolavoro

    Toy Story 2 – Woody e Buzz alla riscossa: quasi un capolavoro

    Monsters & Co.: primi segni di cedimento

    Alla ricerca di Nemo: merdatina

    Gli Incredibili: incredibile, ma dopo il cedimento ancora un capolavoro

    Cars: merdatina

    Ratatouille: sarò impopolare ma rivelerò: merdatina

    WALL•E: vorrei sperare, ma il tuo post mi fa pensare: merdatina

  8. “dati assoluti e incontrovertibili” no no è così, deve essere così, spero sia così, tra l’altro se non fosse per i bloggers che parlano di cinema non avrei mai guardato i film della Pixar, e ancora molti mi mancano.

  9. La seconda parte l’ho trovata debole, che presagiva già un finale scontato. La prima parte sono d’accordo con te su tutto.

  10. Non confondiamo “prevedibile perché scontato” con “prevedibile perché inevitabile”. ^^

    (è inutile, su questo film non sento ragioni) (i’m a bad person)

  11. jecke, non spoilerare!! ^^

    Io sono stato sorpreso e felice che abbiano usato Hello Dolly, anche se non è tra i miei musical preferiti.

    Ma si inserisce in quel contesto “nostalgico” (anni ’60-’70-’80) che hanno voluto ricostruire.

    Stanton e soci sono dei romanticoni.

    Il discorso sulla prevedibilità non ha molto senso in questo caso perchè tutti sanno, dalla Bibbia a Nora Ephron, come finisce la storia “ragazzo incontra ragazza”.

    E questa è la meravigliosa storia di un ragazzo che vuole riportare a casa la sua ragazza.

    Tutto il resto è meraviglioso contorno, ma la sostanza emozionale è quella.

    Finisco con due dati per convincere gli strettini: consulenti visivi della pellicola sono Roger Deakins e Dennis Muren.

    (su Cars sono d’accordo con il bellissimo Gokachu).

  12. ragazzuoli è morto guillaume depardieu….che amarezza..

    -Alessia-

  13. non vedo l’ora di vederlo!

    pensare che un paio di giorni fa in negozio ci han chiesto se lo avevamo in dvd.

    no comment

  14. utente anonimo on 14 ottobre 2008 at 12:44 said:

    Ma esiste ancora qualcun altro oltre a me che NON ha già visto il film?

    Dove l’hanno fatta l’anteprima esclusiva? Su un megaschermo in piazza duomo?

    L

  15. L’anteprima non era così esclusiva, visto che ci sono andato io. ^^

    Scherzi a parte, la mia era la normale anteprima stampa milanese di rito – poi, non ho idea se l’abbiano proiettato in altre occasioni.

    Da notare però che esiste già una versione decorosissima sul p2p. Almeno, ehm, così dicono.

  16. utente anonimo on 14 ottobre 2008 at 13:21 said:

    Confermo che è da almeno un mese che si trova una buona versione sul p2p….e da qualche settimana pure i sottotitoli italiani…

    …basta cercare!..non leggere ma guardare!

  17. utente anonimo on 14 ottobre 2008 at 13:52 said:

    No vi prego almeno qusto no anche se devo dire che la qualità dei p2p è notevolmente migliorata, ma questi film vanno visti al cinema.

    Paperolibero

  18. utente anonimo on 14 ottobre 2008 at 13:58 said:

    quoo ogni singola parola

  19. Sulla (discreta) copia che gira nel p2p da circa un paio di settimane, ne stavo solo segnalando l’esistenza, cercando di spiegare come mai WALL-E fosse già stato visto così tanto prima dell’uscita. Chiaro, anch’io penso che per WALL-E valga davvero la pena di alzare il culo e andare in sala, è ovvio. Ma il problema è, piuttosto: di aspettare qualche giorno. Come avrei fatto io, giurin giurella, se non avessi avuto l’occasione di vederlo in anteprima in sala.

    Ma non certo per motivazioni integraliste del tipo “questo o quel film va visto in sala e basta”. Nah. Perché, poi? Un film è un film. O tutti ma proprio tutti in sala, oppure la libertà di scegliere. Sennò che ne facciamo dei DVD – il cui straconsumo è ritenuto più che lecito, mi sembra di capire, secondo questa linea di pensiero – che sono un’esperienza esattamente equivalente alla visione di una copia xvid?

    Personalmente, in quest’ultimo periodo tendo a provare un po’ più di simpatia nei confronti di chi ha una fretta micidiale di vedere un film e – con validi criteri di qualità – se lo scarica, che con chi fa delle questioni di principio. Che, alla fine, vanno a toccare questioni del tutto soggettive, il gusto, le abitudini, le possibilità geografiche, economiche, la fottuta preferenza per la visione dei film nella lingua in cui vengono pensati e girati, eccetera eccetera.

    Ho straparlato, scusate. ^^

  20. Sai già come la penso, non è una questione di qualità ma di pensare il Cinema nostalgicamente per lo spazio (principalmente) per cui la visione è stata concepita ovvero il Grande Schermo.

    E l’attesa del film aspettato da mesi/anni fa parte di questo gioco, come un percorso naturale di espiazione, fino al monte sacro.

    “Un film è un film” Anche un panino è un panino e la mercedes è una macchina. Tutto è relativo.

    Poi ci sono le sfumature, film che si pensano imperdibili – Cinema, film di cui si dubita – dvd, noleggio, acquisto.

    “una fretta micidiale di vedere un film” il problema è esteso in tutta la Società (senza generalizzare), quello del tutto e subito, sempre e comunque. Dicevo sopra, l’attesa ha smesso di far parte della naturale connotazione dell’esperienza della visione. Questa è la mia visione. Anacronistica se volete.

    Poi naturalmente i gusti e le idee sono i più disparati anche su questo.

  21. Io personalmente sono un amante del grande schermo e nella maggior parte dei casi cerco di non sostituirlo mai. Spesso abbino le due cose e faccio la doppietta, che per film come questo non fa certo male.

    Negli ultimi tempi tuttavia (colpa/merito anche del seguito delle tv series) sto sviluppando un certo fastidio nel confronto del doppiaggio, per cui preferisco vedere (anche) la versione originale.

    Nulla toglie alla Sala il suo fascino, però ogni tanto..

    Jecke

  22. chissà se il cinema è ancora concepito per il grande schermo…

    Parlando almeno per il cinema mainstream e le sue declinazioni in mille piattaforme.

    Se poi pensiamo all’uso del digitale sempre crescente, vediamo come forse è solo questione di spazio e di sicuro è questione di tempo.

    Nel senso che un film in digitale perchè non può essere visto a casa su uno schermo da 40 pollici?

    Non si tratta più di pellicola e della sua resa/destinazione su un telo bianco.

    Abbiamo, esattamente come per il cd un supporto digitale che può essere duplicato senza perdite in migliaia di copie e proiettato ovunque.

    Allora sarà solo questione di suono o di qualità dello schermo, non della minore resa del film.

    Come ha anticipato Greenaway il cinema come evento sociale collettivo è morto o sta morendo.

    E non mi si dica del rimpianto per la sala, perchè se ci guardiamo dentro vediamo una serie di cinefili solitari che si vedono il loro film e poi corrono via. Non è certo la socialità dell’evento che mancherà loro.

    Anche io non amo molto la fretta e la bulimicità nella fruizione dei film.

    Proprio per questo mi domando come si faccia a vedere 3 o 4 film a sera, a meno di essere un anatomopatologo del cinema, un cadavere via l’altro.

    Sì, lo facevo a 18 anni quando la mente non elaborava e assorbiva e basta.

    Un film (riuscito naturalmente) dovrebbe essere un’opera ad alto impatto emotivo e per questo non si dovrebbe abusarne, salvo che in circostanze eccezionali, come quei poveracci che ne devono scrivere.

    Altrimenti mi pare di essere un medico che ha di fronte pazienti non persone.

  23. che voglia matta di vederlo!

  24. @souffle: sul digitale non sono d’accordo, a parte questo, sono d’accordo con Greenaway, il cinema come evento sociale collettivo forse non è mai nato, salvo rare occasioni, ma anche in quelle è uno che parla e 100 che ascoltano oppure dormono.

    “E non mi si dica del rimpianto per la sala, perchè se ci guardiamo dentro vediamo una serie di cinefili solitari che si vedono il loro film e poi corrono via”

    Certo, la socialità io la voglio avere con il CINEMA non con il popcornettaro che becera nelle orecchie della ragazza e ridacchia tutto il film senza la minima educazione. Ci mancherebbe.

    “Proprio per questo mi domando come si faccia a vedere 3 o 4 film a sera, a meno di essere un anatomopatologo del cinema, un cadavere via l’altro.”

    mi associo.

  25. william, se il rapporto è con il CINEMA, lo puoi avere anche nella tua cameretta con uno schermo di 40 pollici e un film digitale. Questo sarà il futuro prossimo.

    Altrimenti, perchè ascoltare un cd? Dovresti sentire sempre musica dal vivo.

    Il cinema come evento sociale collettivo (intesa come proiezione davanti ad un pubblico) è esistito da sempre, questo non c’entra con la misantropia individuale. :)

    Non parliamo del cinefilo, parliamo della massa (che è quella che poi paga il biglietto e cui gli autori dovrebbero sempre essere grati).

    La massa vive l’evento cinematografico in questo modo e tutti (TUTTI) i registi, persino Lynch stanno in sala per vedere che cosa prova il pubblico di fronte alle loro immagini, amano vedere l’emozione che si crea contemporaneamente su tutto il pubblico.

    Ti sembrerà strano ma è per questo che lavorano, per creare emozioni per chi guarda.

    Ma, a mio parere, questo modo di fruire il cinema cambierà in futuro.

    A differenza della musica che il digitale ha spinto verso le esibizioni dal vivo come modello di business, il cinema non ha questa possibilità e il digitale spingerà a declinare altre possibilità di visione, proprio per l’abbandono della pellicola, della celluloide, in funzione di una serie di bit.

    Probabilmente in sala si vedranno solo grossi filmoni in digitale proiettati contemporaneamente in tutto il mondo attraverso la tramsissione satellitare, e ci sarà tutto un cinema “alternativo” che troverà altre piattaforme per la sua diffusione.

  26. utente anonimo on 15 ottobre 2008 at 18:17 said:

    Il problema è che il 90% dei film che vogliamo vedere NON escono al cinema!..questo è il punto; non tutti questi discorsi sullla “visione collettiva”, il “piacere della sala”…ect..

    Quante volte avete zittito qualcuno?, quante volte l’audio o il video erano penosi?, quante volte avreste pagato per vederlo sottotitolato?…perchè devo sorbirmi anche mezz’ora di pubblicità?..perchè accendono sempre le luci sui titoli di coda?…

    Il cinema in Italia, come luogo di visione, fa schifo!…QUESTO è il punto!

    In ogni città europea decente vi sono sale adibite solo alla visione dei film in lingua originale, perchè in Italia non avviene?

    Fermo restando che anch’io certi film (Spiderman, Pixar,…) me li guardo al cine; sul pc o anche sul plasma da 50″ non ha senso…

    Per non parlare delle serie tv….

    21

  27. “william, se il rapporto è con il CINEMA, lo puoi avere anche nella tua cameretta con uno schermo di 40 pollici e un film digitale”

    Souffle, Be kind rewind.

    “Questo sarà il futuro prossimo.”

    il futuro è la somma dell’assecondarsi di quello che in qualche modo cerchiamo di volere

  28. eeeeeeeeeeeeeveeeeeeeeeee

    diell_e

  29. utente anonimo on 19 ottobre 2008 at 23:13 said:

    SPOILERS

    a me è piaciuta la prima parte, con lui da solo, moltissimo la parte centrale con lui e lei da soli sulla terra e poi l’inizio sull’astronave, molto divertente e poetica … poi da li mi è calato molto, troppa azione e troppi personaggi e tutto molto più banale … e poi cazzo ogni due secondi “iiiiiiiivaaaaa!!” “uuooliiiiiiiii!!!” bella però l’idea dell’umanità obesa, meno come si risolve tutto in modo troppo “facile” e come la poesia iniziale in certa misura poi scompare e in certa misura invece divnta molto più banale e sopra le righe … mezza occasione persa secondo me

    FINE SPOILERS

  30. utente anonimo on 30 ottobre 2008 at 21:37 said:

    wall-e

  31. Bha!

    Seguo il tuo blog e Friday Prejudice da un po’ e devo dire che sono sempre stato d’accordo con con i tuo giudizi (e pre-giudizi).

    Ma questa volta no.

    Non c’è niente di nuovo in quel film e quello che c’è è già stato fatto meglio in altri film.

    Si può salvare solo la scena in cui Eve vede tutto quello che Wall-e faceva per lei sulla Terra. Il resto non era granchè

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