The Millionaire, Danny Boyle 2008

The Millionaire (Slumdog millionaire)
di Danny Boyle, 2008

La carriera di Danny Boyle, da qualunque parte la si guardi, è una delle più bizzarre del cinema europeo contemporaneo: uno dei pochi registi nel continente a riuscire a cambiare così radicalmente stile da un film all’altro, senza rinunciare a spiccate individualità e personalità – nel bene o nel male. Incredibile comunque pensare che la stessa persona abbia potuto girare a così breve distanza un film come Sunshine e un film come questo. Infatti con The millionaire, girato e ambientato in India e tratto da un vendutissimo romanzo del diplomatico Vikas Swarup, Boyle ha ritrovato quella stessa voglia di sperimentare, a costo di rinunciare alla "pulizia" della rappresentazione e della narrazione, che caratterizzava i suoi primi film come Trainspotting.

Il film infatti, forse anche a causa dell’influenza della troupe locale e della aiuto regista Loveleen Tandan, è girato e realizzato in modo assolutamente furioso, e a tratti dissennato – opponendo ai micidiali campo/controcampo che caratterizzano il format televisivo del Milionario una regia in cui ogni inquadratura è, e deve essere, diversa dall’altra (a suo modo ricercata anche quando grezza, sporca, imperfetta), e un montaggio che fa un uso di tecniche come ralenti e step-framing che ricorda più il primo Wong Kar-Wai che i blasonati colleghi britannici. Ma non si pensi a un cinema sperimentale e indigeribile, anzi: se c’è una cosa di cui Boyle mostra di interessarsi fino in fondo, in questo film, è raccontare una storia.

E la storia di The millionaire è una di quelle che siamo lieti di esserci fatti raccontare. Una favola sul potere del destino, o forse del caso. O più semplicemente, del culo. Ingenuo ma irresistibile. E con una struttura così volutamente complessa spalmata su due ore secche di film, non era facile. Il film è infatti costruito su tre piani temporali differenti, in montaggio parallelo: la stanza dell’interrogatorio; il set televisivo; i flashback di Jamal. Eppure, il film ha una scioltezza e una freschezza immediate, ed è totalmente, persino esasperatamente, romantico – con tutto quello che il romanticismo si porta dietro: l’eccesso melodrammatico, l’ingenuità narrativa, il didascalismo, l’effetto prima della causa. Per quanto mi riguarda, non avevo bisogno di altro.

Bella la colonna sonora curata da A. R. Rahman, e azzeccata la presenza di Paper planes di M.I.A. Ottimo il cast indiano (anche se l’edizione italiana ha tradotto tutto, sia le parti in inglese che quelle in hindi, tanto per cambiare) tra cui spicca la ventiquattrenne – spaventosamente fotogenica – Freida Pinto.

19 Thoughts on “The Millionaire, Danny Boyle 2008

  1. Boyle è stranamente sottovalutato. Es. Sunshine è passato quasi inosservato.

  2. Sunshine è bellissimo.

  3. utente anonimo on 4 dicembre 2008 at 16:08 said:

    M.I.A. è grande!

    Banjo

  4. non vedo l’ora di vederlo…

    Ogni volta che aprono gli schermi sto male!! (in Sunshine).

    Rudy Pertusa

  5. andrò a vedere millionaire e concordo, sunshine è bellissimo. il suo migliore, per quanto mi riguarda.

  6. paper planes, cazzo!

    è già film dell’anno

  7. se dietro ad un grande uomo c’è sempre una grande donna (così dicono!) sarà il caso di rivelare che dietro un grande film c’è sempre un grande libro!

    E un grande scrittore: si chiama Vikas Swarup (lo so, tu l’hai nominato … ma NON hai nominato il libro!), è indiano, ed il libro dal quale è stato tratto il film si intitola “Q&A” che sta per “questions and answers”, tradotto in italiano: “Le dodici domande”.

    Leggetelo, non ve ne pentirete (un libro … è sempre meglio di un film!)

    Paolo

  8. Ora che ho visto il film posso dirlo con certezza: “spaventosamente fotogenica” sembra uno di quegli eufemismi da zitella per non ammettere che un’altra donna è incredibilmente figa.

    Freida Pinto è incredibilmente figa.

  9. utente anonimo on 7 dicembre 2008 at 23:31 said:

    Freida Pinto non è incredibilmente figa: e Lafiga!

  10. Mi è piaciuto ma mi ha deluso il finale, forse un po’ convenzionale. Non so… mi sbaglio?

    Sunshine è grandioso

  11. utente anonimo on 11 dicembre 2008 at 19:22 said:

    A me il film è sembrato proprio una porcata colossale…

    ^_*

  12. utente anonimo on 11 dicembre 2008 at 20:39 said:

    schifezza invereconda, selon moi

    lonchaney

  13. utente anonimo on 12 dicembre 2008 at 00:16 said:

    Pensa che in sala dove sono andato a vederlo io alla fine è scattato pure l’applauso! :-(

  14. utente anonimo on 17 dicembre 2008 at 11:08 said:

    L’ho visto ieri sera, e sono uscita dalla sala felice e soddisfatta…

    non potevo chiedere di più.

    Silvia

  15. sapere prima le risposte

    [..] in una vecchia strada di questa città, fuori da un vecchio cinema in disarmo, da tempo invaso dai topi e dalle ragnatele, un bel giorno vidi comparire una marea colorata, vivida e confusa, che si muoveva al ritmo di decine [..]

  16. utente anonimo on 11 gennaio 2009 at 22:41 said:

    Chi mi spiega il finale di The Millionaire? Sono morti entrambi e non importa che la risposta finale sia l’unica che Jamal non conosce, nonostante il libro d’infanzia. E il rewind in stazione? Si sono incontrati prima e li hanno uccisi?

    Grazie

    Sally

  17. utente anonimo on 31 gennaio 2009 at 14:31 said:

    devo dissentire con te. è la prima volta in tre anni. eppure è così.

    non mi è piaciuto. Inizialmente ho tentato di eliminare il pregiudizio del “so già dove vuole parare il furbastro” convincendomi che ci sia un modo originale e speciale di raccontare anche una ovvietà, e anzi che l’ovvietà finale potrebbe essere proprio un espediente per dire altro e ai più. Poi si è palesata …troppo velocemente.. l’ovvietà nella sua solitudine.

    peccato

  18. Non vidi sunshine, anche se ho intenzione di vederlo as soon as possible.

    Su questo Milionario non siamo assolutamente in accordo.

    Un pessimo attore principale per un film che sta in piedi a stento.

    Girato con metodi da “canale cinque”, fotografia sparata, inquadrature troppo ricercate; il fatto che si sviluppi sui tre piani non credo che sconvolga il linguaggio cinematografico mondiale. E non credo nemmeno che sia la prima volta che vediamo qualcosa del genre (il primo titolo che mi viene in mente, con le dovute differenze, e’ 21 grammi).

    Indipendentemente dalle polemiche “politiche” che ne sono scaturite _ relative alla visione dell’India che ne viente fuori_ ritengo il film abbastanza ruffiano.

  19. ciao a tutti,
    allora il e stato molto interessante riguardo la storia di bambino…..
    il film si e basato tutto sul gtioco ,amore e indizi verso il gioco a chi v.e.m.
    ma io mi domando l ujtimo indizio perche a risposto ( A ).allora indizio  vero che riguardava ..aramis non aveva, non l avevano mai nominato durante il film questo nome. avevano nominato solo 2 a e p ma il terzo no.solo riguardo suo fratello?…………che potrebbe essere lui.
    si puo dire che e stata fortuna, dopo aver ritrovato l amore……  /?
    oppure ce un indizio che io non o visto.

         grazie ciao

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