[un riepilogo]
Idiots & angels, di Bill Plympton, 2008
Anarchica e romantica favola nera sull’avidità umana. Bill Plympton ha uno stile inconfondibile: è un fottuto genio.
From inside, di John Bergin, 2008
Più che un film uno slide-show. Risaputo, noioso, morboso. 70 minuti e sembrano 700. Che due palle, oh.
Paco and the magical book, di Tetsuya Nakashima, 2008
Cinema per ragazzi dal regista di Matsuko: senza mezze misure, coloratissimo, sconclusionato, commovente.
Angel on the run, di Yoshinobu Yamakawa, 2008
Due ore di delirio in un inferno anime, visionario, sfiancante, uno spasso senza freni. Astenersi nippofobici.
Il curioso caso di Benjamin Button, di David Fincher, 2008
What-a-movie. Ridondante, letterario, interminabile, poco fincheriano, ma stimolante, denso, fascinoso. Bello bello.
Genius party, di AAVV, 2007
Antologia collettiva dello Studio 4°C. Migliori: Shanghai Dragon e Baby Blue. Insopportabile Limit Cycle. Il resto, ok.
Pussy soup, di Minoru Kawasaki, 2008
Una delle robe più sciocche e scombinate che abbia mai visto. E ovviamente, mi ci sono divertito come un pazzo. Kawaii!
Hell (Yogoku), di Nobuo Nakagawa, 1960
Gran libertà narrativa, capolavoro il finale horror-surrealista, 40 minuti tra i gironi dell’inferno. Che roba.
Kempei to yurei, di Nobuo Nakagawa, 1958
Bizzarro dramma bellico con qualche fantasma sparso. Minore ma stilizzato e visivamente interessante.
The ghost of Yotsuya (Tokaido Yotsuya Kaidan), di Nobuo Nakagawa, 1959
Stupefacente e seminale ghost-story, girata in modo magistrale. 50 anni e non sentirli. Wow.
PsicoVIP, di Bruno Bozzetto, 2009
Bozzetto goes 3D: a 40 anni dal film, MiniVIP ritrova un suo perché buffo e minimal, ma mostrarlo dopo i Pixar è umiliante.
Gulliver’s travels, di David Fleischer, 1941
Settantenne primo lungo dei Fleischer, rivali di Disney e inventori del rotoscope. Uno splendore, ovviamente.
The reluctant dragon, di Alfred L. Werker, 1941
Raro meta-film del ’41 ambientato negli studi Disney, mai proiettato in sala da allora. Totalmente adorabile.
Tim Burton’s Nightmare Before Christmas (Disney Digital 3D), di Henry Selick, 2005
Il film lo conosciamo bene: capolavoro. La tridimensionalità, non troppo profonda, gli giova persino.
(i singoli twit-aggiornamenti si trovano qui)