Ember – Il mistero della città di luce (City of Ember)
di Gil Kenan, 2008
Non ero partito con le migliori intenzioni, lo ammetto – ma meglio per me. Anzi, meglio per Gil Kenan, che nella devastante mediocrità dell’infornata natalizia di quest’anno è apparso nelle sale italiane con questo piccolo film fantasy che non si situa però sui varcati territori di C.S.Lewis e Tolkien, ma appartiene più propriamente al mondo grottesco di registi come Terry Gilliam e Tim Burton – più il primo, a dire il vero.
Certo, l’armamentario post-apocalittico sfoggiato dal capacissimo regista di Monster house, dal direttore della fotografia Xavier Pérez Grobet, e soprattutto dal reparto tecnico (all’interno di uno spettacolare e claustrofobico set ricreato interamente nella zona portuale di Belfast), non ha nulla di innovativo né particolarmente originale – e il film si inserisce immediatamente nel filone dei prodotti pronti per i pomeriggi delle festività televisive nel giro di una manciata di anni.
Però, l’impegno per fare un cinema d’avventura per tutta la famiglia ma che mantenga un livello decoroso di dignità intellettuale si vede – per esempio nella sequenza da brividi della "assegnazione" – e ripaga. Almeno, quanto basta.
“varcati”? [gb]