Ex, Fausto Brizzi 2009

Ex
di Fausto Brizzi, 2009

Ho già espresso parzialmente la mia opinione ieri, brevemente, su Friday Prejudice. Quindi, nessuna sorpresa: cerco di entrare un po’ più nello specifico, così da togliermi il dente e il dolore, e da poter passare a cose più importanti.

Il nuovo film di Fausto Brizzi è prima di tutto un film. Non è un barzellettiere, non è un film di Neri Parenti, è un film. Con una sceneggiatura, con una struttura, con dei personaggi, con una regia. E come tale, come film a sé stante, andrebbe giudicato, scevro da giustificazioni di carattere commerciale. E le cose che non vanno in Ex sono innumerevoli, il ritmo televisivo (la sensazione diffusa di trovarsi in uno spot o in una fiction molto curata è più passeggero e meno presente del previsto), alcune interpretazioni, Tognazzi che dice "euri", la regia di Brizzi (che ha un’ossessione per i carrelli laterali che trovo sinceramente un po’ preoccupante), e soprattutto il fatto che ogni lampo di personalità (e di cattiveria, seppur lieve) venga appiattito da una susseguente dose di ruffianeria. Il problema è che in Ex, alla fine, non ci sono cattivi: ci sono solo persone sfortunate, sfigate, al massimo arroganti o stupide, nel nome di un amor vincit omnia francamente impresentabile.

Ma Ex è anche un film che è impossibile guardare senza tenere conto del fatto che è confezionato, esplicitamente e dichiaratamente, per raggiungere i gusti un pubblico ampio. Molto ampio. In tal senso, è altrettanto impossibile ignorare di cosa si compongano i gusti stessi del pubblico di massa nel nostro paese. Come si fa a raggiungere un pubblico simile? Semplicissimo: si accontenta tutti. Anche chi viene guardato con uno scherno apparentemente originale (come la coppia di insopportabili burini che vogliono liberarsi dei figli, o il prete che ha preso l’abito perché la Gerini l’ha mollato) ha sempre una seconda occasione, non esiste un meccanismo punitivo di nessun tipo, e più che taralluccio finale, inevitabile, dispiace che gli spunti con del potenziale vengano sciaquati nel nome di una marcata e universale condiscendenza.

Però, pur non essendo una giustificazione, all’interno di questo panorama decadente e di inspiegabile successo che è quello del cinema italiano per le masse (i film natalizi, i teen-movie, i film di Veronesi, eccetera), Ex rappresenta un piccolo passo in avanti. Avere una sceneggiatura che sta in piedi, qualche attore vero, e qualche momento azzeccato, per un film così è tutto grasso che cola, ve lo dico io. E di momenti azzeccati Ex ne ha, eccome: la parte rigurdante Claudio Bisio, per esempio, è tutto sommato onesta e toccante, nella sua banalità. Anzi, mi stupisce che Brizzi sembri più a suo agio con il dramma di un vedovo che non con gli stupidotti dilemmi postadolescenziali della Capotondi. Qualche tiepida risatina, la diatriba De Luigi vs Gassman la strappa. Lo so, è poco, pochissimo. Ma è qualcosa.

Ex è un film molto accessibile e (nazional)popolare e insieme estremamente ambizioso – e parte di questa ambizione sta proprio nel suo voler essere un altro dei tanti film di cassetta ma contenere al suo interno un inedito slancio autoriale. Che, spiace dirlo, non funziona per nulla. Ma è un vantaggio, e uno svantaggio: è proprio nel suo fallire miseramente come sua vera e propria "opera prima", come progetto autoriale, che Brizzi è riuscito a fare una commedia romantica italiana sostanzialmente sopportabile.

15 Thoughts on “Ex, Fausto Brizzi 2009

  1. anche questa settimana stà finendo… buon week end a tutti. Maria

  2. Ma hai sentito l’assurdità? La CEI lo ha, tipo, bandito dalle sale parrocchiali! (http://www.uaar.it/news/2009/02/06/film-ex-bandito-dalle-sale-parrocchiali/)

  3. utente anonimo on 7 febbraio 2009 at 15:08 said:

    che buontempo (2)

    jjletho

  4. La spieghi anche a noi?

  5. Non so se ti è capitato di vedere altre commedie di livello medio e buon incasso come Solo Un Padre, L’Uomo Perfetto, Bianco e Nero o Cardiofitness. Il discorso che fai, con anche una punta in più soddisfazione, io lo farei per quel tipo di cinema. Ex (a differenza anche di Notte Prima degli Esami) lo trovo sotto.

  6. [Pur non avendo visto nessuno dei 4, ma conoscendone abbastanza la genesi per poterlo sostenere] secondo me Ex non ha proprio nulla a che fare con i titoli che citi, né dal punto di vista produttivo (che, intendiamoci, non significa solo investimento economico), né da un punto di vista distributivo (inteso qualitativamente e quantitativamente: il chi, il come, il quanto), né soprattutto nelle aspettative commerciali e (a scanso di sorprese fallaci dal box office, ma non credo) nei risultati commerciali stessi. Il tipo di cinema medio che citi, rispetto al discorso che faccio nel post, semplicemente non c’entra. Non in senso assoluto, lo ripeto: rispetto al discorso che faccio. Semmai si può azzerare e fare un altro discorso, boh, su quello che Ex rappresenta in confronto al tipo di cinema che suggerisci (il cui “successo commerciale”, però, manterrei tra relativissime virgolette) ma nell’economia del post che ho scritto, ripeto, credo onestamente non abbia molto senso.

    In my humble opinion.

  7. utente anonimo on 8 febbraio 2009 at 02:39 said:

    un film davvero caruccio, grazie per avermi dato la spinta kekkoz. tra l’altro interessante come il product placemente, di solito vomitevole in questi film (vedi i “natale a…”, allenatori nel pallone e verdone), sia poco invasivo e celato.

  8. Oddio, ho commesso il reato di induzione al crimine. :-D

    (beh, cough cough, il product placement di Alice di Telecom Italia non è così celato…)

  9. utente anonimo on 8 febbraio 2009 at 13:40 said:

    si ma è sopportabile e il logo è pure sfumato. insomma è così che il product p. può essere tollerato. vuoi mettere con i marchettoni dei film di delaurentis?

  10. Ah guarda, io l’ho detto duecento volte che il PP non è un male di per sé se fatto con professionalità, quindi sfondi una porta aperta.

    Mi divertiva soltanto un po’ il fatto che nel film grazie ad Alice si fanno queste videochiamate Pc-Cellulare Francia-Australia in HD che davvero non stanno né in cielo né in terra.

    In realtà Ex è un film di fantascienza. E’ ambientato nel futuro..

    (per non parlare dell’UBERCAPEZZOLO della Capotondi)

  11. fregare il nome al miglior gruppo della terra , comunque, è davvero un bieco tentativo di portarmi in sala.

  12. utente anonimo on 8 febbraio 2009 at 17:46 said:

    certo è assurdo l’hd della webcam alice… però almeno ci sta nel film un p.p. di questo tipo. nei film di delaurentis (natale a e quelli di verdone [penso a il mio miglior nemico, grandegrossoverdone e italians]) ci sono spottazzi assurdi: loghi inquadrati per un minuto, cose che non c’entrano una cippa. penso a delaurentis che incassa 25 milioni di euro coi cinepanettoni portando in sala la gente a vedere megaspottazzi di wind, sky, garmin e altri. ingordi

  13. ciao, bel blog!

    questo film l’ho visto proprio ieri sera e l’ho trovato originale.

    ci hanno messo elementi tristi mescolati a risate… l’ho guardato volentieri!

  14. A me sembra che ci rientri non tanto per motivi produttivi e distributivi (che sono diversi come dici tu) ma per intenti.

    I film che dico io e Ex hanno il medesimo pubblico (qualitativamente e non quantitativamente) per questo li accomuno.

    Ad ogni modo quello che volevo dire è semplicemente che il discorso che fai tu per Ex, per quanto mi riguarda, si applica meglio a quel cinema lì.

    In questo senso non li ritengo uguali, anzi. Altrimenti ad un tipo non si applicherebbe meglio un discorso rispetto ad un altro.

  15. Concordo, considerato il desolante panorama casereccio una pellicola come “Ex” per lo meno non ci fa alzare a metà film provando a imitare Edipo come ITALIANS.

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